
Dopo l’eccelso concerto di ieri sera con un Mozart e la sua “Sinfonia Praga” e Mahler e la IV° sinfonia, interpretata magistralmente dalla “Wiener Symphoniker”, il terzo ed ultimo concerto non poteva finire questo splendido trittico musicale se non nel modo più classico: in stile viennese, omaggiandoci però anche di un tocco di un magico Pëtr Il’ič Čajkovskij.
Ricordiamo che la ORF, la Radio Televisione Austriaca, visto il prestigioso evento conclusivo di questo “Festival” ha registrato quest’ultimo concerto e lo trasmetterà il 20 Aprile 2025 alle ore 20:15, mentre lo si potrà vedere in tutto il mondo in streaming su “Arte Concert” dal 29 Aprile 2025.

Il repertorio di chiusura di questo terzo concerto ancora affidato nelle mani del fantastico Direttore Petr Popelka, vede un’esplosione di colori e musiche che ci riportano a quella Vienna imperiale e a sognare feste danzanti in sontuose regge e ville viennesi e a concerti tenuti nei suoi teatri di fine Ottocento. Non potevano mancare polke e walzer, brani d’operetta, affidati alla meravigliosa voce del tenore Michael Spyres, già applauditissimo ospite alla prima serata concertante, polacche e un fantastico “Capriccio Italiano” di Čajkovskij e come la Romanza N. 2 per violoncello e orchestra di Johann Strauss Figlio affidata a Christoph Stradner, il primo violoncello della stessa orchestra “Wiener Symphoniker”. Il solista in questo ultimo concerto del Festival “Primavera Da Vienna 2025 a Trieste” ci ha dimostrato, se ce ne fosse stato ancora bisogno, che tutti i componenti di questa orchestra sono più che talentuosi e affermati maestri musicisti. Infatti in questa ultima serata, Stradner si è esibito come solista nella “Romanza” di Strauss, riscuotendo il giusto apprezzamento da parte del pubblico del “Il Rossetti”. I suoi studi sono già una garanzia: i suoi maestri furono Frieda Litschauer e Wolfgang Herzer a Vienna e con William Pleeth a Londra. Di seguito masterclass con Mischa Maisky, Daniel Schafran, Steven Isserlis e David Geringa. Apprezzatissimo violoncellista, Stradner fu, prima di entrare come primo cello alla “Wiener Symphoniker”, primo violoncellista della Tonkünstler Orchestra della Bassa Austria e della Camerata di Salisburgo e del Concentus Musicus di Vienna. Come solista si è esibito con direttori quali Adam Fischer e Fabio Luisi e con la Vienna Symphony Orchestra, la Mozarteum Orchestra di Salisburgo, la Haydn Philharmonic Austro-Ungarica, la Belgrade Philharmonic e la Tonkünstler Orchestra della Bassa Austria ed è Direttore degli “Otto violoncellisti della Vienna Symphony Orchestra”.

III° CONCERTO
WIENER SYMPHONIKER
Petr Popelka Direttore
Christoph Stradner Violoncello
Michael Spyres tenore
PRIMO TEMPO
JOHANN STRAUSS (FIGLIO)
1) Ouverture dall’operetta “Eine Nacht in Venedig“.
Si è iniziato nel modo migliore questo ultimo appuntamento con la “Wiener Symphoniker”, dove l’espressione di uno dei più importanti musicisti di ogni epoca: Johann Strauss (figlio) classicamente riconosciuto per la sua attività di compositore di musica da ballo e di 16 operette, ci ha deliziati e fatto sognare con questa sua Ouverture dell’operetta “Una Notte a Venezia”.
D’altro canto, se non con questa orchestra, con questo direttore, con chi altri si potrebbero ascoltare, percepire tutte le sfumature musicali di Strauss?
2) ”Blumenfest-Polka” (Adattamento musicale: E. Korngold) Op. 111
Del resto Strauss e la “Wiener Symphoniker” rappresentano un connubio indissolubile e poter ripercorrere musicalmente anche questa polka, ci fa comprendere che solamente chi vive, respira Vienna può portare Strauss ai massimi livelli: un uomo, un genio musicale che ha composto più di 500 composizioni tra walzer, polke, marce e quadriglie, come il Walzer:
3) ”Wo die Zitronen blüh’n“. Walzer op. 364.
Delizioso, forse molto di più di quanto ci ricordavamo, grazie a questa orchestra, per passare poi all’entrata in scena del tenore Christoph Stradner per
4) ”Als flotter Geist“.
Aria d’ingresso di Barinkay dall’operetta “Lo Zingaro Barone“, una splendida cavatina, ovviamente cantata ai massimi livelli da Strander e ritornando a un’altra indimenticabile polka:
5) ”Gruss an Wien“. Polka Française op. 225, deliziandoci per prepararci all’entrata del cello solo di Christoph Stradner per:
6) ”Romanza N. 2 per violoncello e orchestra” op. 255 in Sol minore,
una partitura delicatissima, romantica e struggente, impressionata come un quadro dal violoncello superbo di Strander: solo questa orchestra e poche altre al mondo, poteva interpretarla in questo unico e perfetto modo nella sua esecuzione, una romanza struggente, tenue e lievemente melanconica, dove il Sol minore spinge ad assaporare queste sue caratteristiche di romanza “riflessiva, gentile e meditabonda”.
Per poi ricordare il fratello Josef, dalla vita inizialmente molto difficile, che lo portò però – destino di famiglia – a scrivere anche lui oltre 500 spartite e di cui il fratello Johann scrisse, “Fra me e Pepiè”, lui quello con più talento, io sono solo quello più famoso.”

JOSEF STRAUSS
7) ”Auf Ferienreisen!“, Polka Veloce op. 133
Polka molto timbrica con ottoni spumeggianti, degni di “ Pepiè” Strauss
SECONDO TEMPO
PËTR IL’IČ ČAJKOVSKIJ
8) ”Polacca dal III Atto” dell’opera “Eugenio Onegin“ op. 24
La seconda parte del concerto non si poteva che aprire nel migliore de modi con una sfavillante polacca tratta dal terzo atto dell’Opera “Eugenio Onegin” dove l’orchestra ha messo in risalto le diversità timbriche e strutturali dello spartito per questa polacca di Čajkovskij, confrontandola con le precedenti eseguite, due mondi molto distanti ma uniti nel luccichio del ritmo e dello sfarzo musicale come per…
9) ”Intermezzo e Walzer” dal II Atto sempre tratto dell’opera “Eugenio Onegin“ op. 24. Il Direttore Popelka ha poi diretto da par suo, la “Wiener Symphoniker” in un…
10) Capriccio italiano op. 45
eseguendolo magistralmente, facendoci ricordare che il grande compositore russo scrisse questa pagina musicale storica, che rappresenta in musica le sue impressioni, il calore degli abitanti, gli stornelli toscani, il periodo natalizio, il canto dei gondolieri, esponendo a conclusione una tarantella napoletana. In questa composizione, della durata di circa quindici minuti, vengono fusi i diversi temi del folklore popolare italiano in un unico pezzo brillante e strutturato in modo sublime, brano che è stato rispettato e suonato meravigliosamente da questa eccezionale orchestra, ed è l’omaggio che Čajkovskij e pensiamo che anche la “Wiener Symphoniker”, abbia voluto fare, da par suo, all’Italia.Poi, i musicisti, ritornano prepotentemente a Vienna e con il grande:
JOHANN STRAUSS FIGLIO
11) ”Figaro-Polka“ op. 320,
Una polka sfarzosa e melodiosa, che ha avvolto gli spettatori. Ma come già detto, per un SIGNOR Festival, è essenziale la continuità e intelligenza del programma musicale e quindi si poteva tralasciare Franz Lehár ?
FRANZ LEHÁR
12) ”Freunde, das Leben ist lebenswert!“ (Amici, la vita è degna di essere vissuta!) Aria d’ingresso di Octavio dall’ operetta “Giuditta“
Dove “Giuditta” è una classica musikalische Komödie, operistica in cinque scene e tra tutte le sue opere è quella che più si avvicina a una vera e propria opera composta per una grande orchestra e fu l’ultima e più ambiziosa composizione dell’autore e Petr Popelka, i suoi orchestrali e lo stesso tenore Michael Spyres hanno sfoderato una interpretazione unica seppur di un solo frammento dell’operetta.

Era ovvio che la serata e la fine di questo idillio musicale dovesse finire con:
JOHANN STRAUSS (FIGLIO)
13) ”Rosen aus dem Süden“ (Rose del Sud). Walzer op. 388
uno dei walzer a noi più noti e cari di Strauss, per la sua irruenza e al contempo delicatezza, quasi un ultimo cammeo, una perla unica come tutti questi tre giorni di vera musica, ascoltata ai massimi livelli d’espressione artistica di tutti i componenti di questo Festival di “Primavera Da Vienna 2025 a Trieste”.
A seguire, dopo che il pubblico ha acclamato in piedi per minuti, Popelka, Spyres e il “Primo Cello”, per l’esecuzione da solista per la “Romanza n.2” di Strauss, La “Wiener Symphoniker” ci ha donato ancora degli inaspettati bis d’eccezione, il primo con ancora il tenore Michael Spyres con, a sorpresa, la soprano Tara Stafford, in un meraviglioso e intrigante duetto da par loro tratto dalla ”Vedova Allegra” di Franz Lehár: “Lippen Schweigen”: “Tace il Labbro”.
A seguire per concludere i fuori programma, e questo unico concerto, con forza, allegria e intensità, la polka veloce opera 324 di Johann Strauss “Unter Donner und Blitz”, ricevendo ancora una marea di applausi con il pubblico del “Il Rossetti” tutto in piedi.
E’ stata una tre giorni di musica indimenticabile, diretta e suonata da interpreti eccezionali, come le voci che hanno suggellato il ricco repertorio dei programmi, ma se oggi si è chiusa una pagina con la “Wiener Symphoniker”, questo “spartito” potrebbe riaprirsi a fine marzo 2026. Un “sottovoce” del Direttore Popelka, dopo il Primo Concerto, al brindisi augurale di fine serata durante una simpaticissima chiacchierata con lui ci ha accennato, e ce lo auguriamo di cuore, che il 2026 potrebbe portare ancora un FESTIVAL “PRIMAVERA DA VIENNA A TRIESTE”. Noi aggiungiamo un magari con musiche di Dvořák, di cui Popelka è un grande interprete nel dirigerlo e perché no, anche un Puccini, potrebbe far da contraltare ai programmi che immaginiamo siano già allo studio e nella mente di Jan Nast, il Sovraintendente della “Wiener Symphoniker”.

