Cosa pensano i ragazzi sulla violenza di genere tra adolescenti? Cosa pensano del fatto che certi comportamenti di controllo e manipolazione vengono spesso normalizzati, se non addirittura idealizzati, attraverso i social e le serie TV? Una parte significativa di loro non ha piena consapevolezza delle conseguenze di tali atteggiamenti nelle relazioni affettive, mentre circa la metà ha riferito di sentirsi sopraffatta dalle difficoltà emotive legate a relazioni problematiche. E, in generale, il bisogno di maggiore informazione e strumenti per riconoscere e affrontare queste dinamiche è stato un punto condiviso tra i partecipanti. Tutto ciò è emerso dagli studenti che hanno preso parte al percorso Teen Dating Violence, uno dei sei moduli del progetto Uguali Diversi dell’associazione Thesis rivolto agli studenti delle scuole secondarie di secondo grado di Pordenone e provincia.
E di questo si è parlato nell’incontro finale che a Pordenone ha visto confrontarsi enti, soggetti e associazioni coinvolte nel progetto sostenuto da Comune di Pordenone, Fondazione Friuli e Banca 360.Voce Donna (con Maria De Stefano e Ilaria Buonandi), L’Istrice (Giuseppina Di Francia), Uomini in prima persona (Massimo Costante e Andrea Busato), l’associazione Thesis (Emanuela Furlan), e l’assessora al sociale e Pari opportunità Guglielmina Cucci. Quest’ultima ha ribadito l’importanza di interventi strutturati nelle scuole: “Abbiamo sostenuto con convinzione il percorso Teen Dating Violence perché crediamo che la prevenzione debba partire dalle nuove generazioni. La collaborazione tra le realtà che si occupano di violenza di genere si è rivelata proficua, permettendo di ampliare il dialogo e potenziare l’efficacia degli interventi.”
Il tema della violenza di genere tra adolescenti è stato affrontato in particolare attraverso lo spettacolo teatrale Se non avessi più te con Manuel Buttus, Nicoletta Oscuro e Matteo Sgobino, che ha suscitato un forte impatto emotivo e i laboratori Antidoti, attività cui hanno preso parte 900 studenti di 22 classi del Liceo Leomajor, Liceo Grigoletti, ITST Kennedy, Liceo Galvani, Liceo Pujati, Licei Le Filandiere e IIS Sarpi. I laboratori, curati dall’associazione L’Istrice, hanno permesso ai ragazzi di esplorare più a fondo il fenomeno, lavorando su emozioni, ruoli e comportamenti attraverso discussioni, role-playing e simulazioni. Durante gli incontri si è riflettuto su pratiche come il controllo tramite geolocalizzazione, lo scambio di password, la stalkerizzazione, il love bombing e il ghosting, analizzandone gli effetti negativi e la loro diffusione tra i giovani. Ed è emerso che molti ragazzi non percepiscono il reale impatto di certi comportamenti manipolativi, spesso romanticizzati da social e serie TV. Circa la metà degli studenti ha dichiarato di sentirsi sopraffatta dalle difficoltà emotive derivanti da relazioni problematiche.
L’impegno condiviso è ora quello di proseguire, attraverso una rete di organismi a sostegno, e rafforzare queste attività, che ha prodotto un duplice risultato: prevenire la violenza di genere e monitorare la situazione nel territorio attraverso un ascolto più attento delle esigenze dei ragazzi, affinché possano riconoscere e contrastare con consapevolezza ogni forma di violenza nelle relazioni.