Sabato 15 marzo alle ore 18.00 inaugurerà la mostra Tal grandiôs Padilion de Serenissime presso gli spazi del Museo del borgo storico di Clauiano.
L’esposizione sarà aperta dalla lettura scenica delle poesie in lingua friulana di Romano Pers a cura di Poesie a Manovelle: Chiara Dorigo, Sara Francovig e Stefania Pittioni.
L’evento è realizzato a cura di RAVE East Village Artist Residency in collaborazione con il Comune di Trivignano Udinese.
La Serenissima, nata dall’estro creativo di Romano Pers, agricoltore, musicista e poeta nato a Trivignano alla fine del 1800, costituisce una testimonianza unica non solo di un preciso momento storico, ma di un’esperienza che ha visto il costante alternarsi di dolore e oppressione con vitale riscatto e gioia collettiva.
Negli anni Venti, insieme ai suoi fratelli Antonio, Arturo e Ugo Giovanni Battista, Romano si rese infatti protagonista di un’impresa singolare: trovarono ad Aiello del Friuli (da poco passato dall’Impero Austriaco all’Italia) un grande fabbricato militare, dismesso dopo la fine della Prima Guerra Mondiale. Decisero di smontarlo pezzo per pezzo e di trasportarlo fino a Trivignano Udinese, dove lo ricostruirono nel grande cortile della casa di famiglia, un’imponente costruzione in sassi.
Quel fabbricato di guerra divenne quindi, in un cortile contadino della bassa friulana, il Padiglione della Serenissima, un luogo che d’inverno si trasformava nella più grande sala da ballo della regione, mentre in primavera veniva utilizzato per allevare bachi da seta, e in estate e autunno per altre attività legate alla terra.
L’allevamento dei bachi da seta costituì una pratica agricola molto diffusa in Friuli, tanto da trasformare il paesaggio mediante lunghi filari di gelsi, che ancora oggi documentano quel passato che ha visto intrecciarsi vicende umane, animali e vegetali insieme. Ma, se al tempo tale pratica era tanto comune, oggi ci si interroga invece sulla liceità della produzione della seta, che prevede ancora che i bruchi chiusi nei bozzoli vengano bolliti vivi. La crescente sensibilità verso le sofferenze animali sta spingendo sempre più case di moda a ragionare su nuovi materiali e sulle modalità di produzione della seta che non prevedano più tale dolore. Al contempo (se risulta economicamente conveniente) gli antichi gelsi disseminati nella pianura friulana continuano ad essere abbattuti in quanto hanno perso la loro funzione originaria di alimentare i bachi. Anche il gelso centenario che è stato trapiantato a RAVE appartiene a questa dinamica, e con il suo salvataggio e la sua presenza ci parla ancora oggi dell’unicità insostituibile di ogni vivente.
Riguardo agli altri momenti di lavoro contadino all’interno della Serenissima, riportiamo un testo biografico di Elio Pers:
“In autunno si scussâvin lis panolis: si portavano a casa le pannocchie dal campo cui casselot, le si buttava lì dentro attraverso le finestre e dopo si andava a scussâ. Venivano a darci una mano anche dei giovani, perchè c’erano le mie sorelle e le mie cugine che erano fantatis: con la scusa di venire a scussâ lis panolis, i giovani si incontravano tra di loro. Avevamo anche una grande fortuna: uno dei mie zii (Romano) suonava la firsarmonica e quindi, magari dopo aver finito di scussâ, faceva un due suonate, così i zovins e fasèvin un cuatri salts ed andavano a casa contenti.”
La Serenissima ogni inverno veniva svuotata dai materiali agricoli, ne veniva lucidato a cera il pavimento e ci si preparava alle grandi serate danzanti, che richiamavano partecipanti da tutto il circondario, che per l’occasione sfoggiavano i migliori vestiti della festa. Le pareti di legno erano interamente dipinte a motivi floreali rossi e verdi, attraversate da numerose luci.
Risuonava forte la musica con i motivi del tempo, suonata da un piccola orchestra composta proprio da Romano Pers alla fisarmonica e percussioni, insieme ad altri membri che nel tempo si sono alternati: Enea Del Mestre e Olivo Ottaviano al violino, Tita Livon e Galliussi al contrabbasso, ‘Tituti Cjargnel’ alla chitarra e Leandro Di Barbora alla tromba. Ogni donna all’ingresso veniva omaggiata di un mandarino, e le consumazioni disponibili erano vino e spuma. In particolare l’evento più sentito era quello del carnevale, a cui per diversi anni sono state dedicate grandi energie dalla comunità. Pare che la Serenissima rimase attiva in diverse misure fino al 1947, quando venne poi smontata, e la pista da ballo ritornò alla sua funzione di orto.
Romano Pers, nonno paterno delle artiste Isabella e Tiziana Pers, nato nel 1897 a Trivignano Udinese e cresciuto in una famiglia contadina insieme ai suoi tre fratelli, è stato in tanti modi un uomo del suo tempo: a soli 22 anni, durante la Prima Guerra Mondiale, venne internato nel campo di concentramento di Mauthausen, esperienza che lasciò un segno profondo nella sua esistenza. Pur essendo autodidatta nella scrittura e privo di istruzione musicale, riuscì a scrivere versi graffianti e disincantati, ironici, irriverenti e vitali in un momento e in mondo duro. Senza avere velleità letterarie né autoriali (spesso nei manifesti non firmava nemmeno i suoi componimenti, siglati con un generico: ‘L’impresa’), seppe dare forma a spiragli di gioia e stupore, così come fece con la Serenissima e la sua musica: sorprendentemente infatti costruì una batteria e dei piatti che percuoteva mediante dei pedali, mentre contemporaneamente riusciva a suonare la sua fisarmonica.
Nel manifesto del 1929, recitano i versi di Romano: “Si daran fiestis di bal inaspettattissimis_ in tal grandiôs Padilion de Serenissime. Sfarzosamenti adobât_ e spledidamenti illuminât. E cu le sale incerade_ pa no che vegni spolverade. E c’un t’une buine orchestre_ che qualunque sodisfât al reste. C’un balabi gnus e modernos_ che filin duç come pernos..”
La sala da ballo costituì una vivace nota di meraviglia, nel ritmo dell’eterno ritorno del mondo rurale di allora, e ancora oggi rappresenta ben più di una memoria familiare: appartiene ormai alle vicende di innumerevoli protagonisti del tempo, i cui racconti fumosi si perdono nella dimensione della narrazione e del mito. Un edificio militare che diventava luogo di festa di per sé testimoniava quel piccolo miracolo tra le grandi guerre per cui tutto era, comunque, davvero possibile. E testimonia ancora oggi la possibilità di portare poesia in ogni gesto del quotidiano, a partire dal ricordo di una sorta di follia, che tanto fu condivisa e amata.
RAVE East Village Artist Residency è un metaprogetto partecipativo ideato dalle artiste Isabella e Tiziana Pers, realizzato con il contributo della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia / #IOSONOFRIULIVENEZIAGIULIA, in partnership con: Comune di Trivignano Udinese, ALL/Università degli Studi di Udine, Arteventi, Musiz Foundation, Trieste Contemporanea. Main partner Vulcano Agency.
Si ringraziano le tante persone che hanno contribuito a raccogliere informazioni, foto, testi e locandine: ciascun frammento del mosaico ha dato corpo e voce alla mostra.
info
348.7450871
[email protected]
www.raveresidency.art
Tal grandiôs Padilion de Serenissime
15 / 30 marzo 2025
aperto: sabato 16.30 / 19.00 e domenica 10.30 / 12.30 – 16.30 / 19.00
Museo del borgo storico di Clauiano
via della Filanda 1, Trivignano Udinese

