Nel panorama artistico internazionale, poche figure emergono con la stessa intensità e unicità di Leonor Fini (Buenos Aires, 1907 – Parigi, 1996). A quasi un secolo dalla sua prima personale presso la Galleria Barbaroux di Milano nel 1929, la città torna a rendere omaggio alla grande artista surrealista con una delle più imponenti retrospettive a lei dedicate, ospitata nelle prestigiose sale di Palazzo Reale. Questa mostra, promossa dal Comune di Milano – Cultura e prodotta da Palazzo Reale e MondoMostre con il supporto dell’Estate di Leonor Fini, offrirà una rilettura aggiornata della sua opera, ponendola in dialogo con le tematiche sociali contemporanee.

Un Omaggio in Libreria: Il Dialogo su Leonor Fini e Miela Reina

Ad anticipare l’inaugurazione della mostra, venerdì 21 febbraio alle ore 18 presso la storica Libreria Bocca di Milano, si terrà l’evento “Io sono Leonor Fini. Leonor Fini e Miela Reina, due artiste allo specchio”, un dialogo che esplorerà le radici dell’artista e il suo legame con la città di Trieste. L’incontro si svolge nell’ambito della rassegna “Un viaggio da fare 2025”, promossa dall’Assessorato alla Cultura della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e organizzata dalla Fondazione Pordenonelegge, sotto la curatela di Massimiliano Finazzer Flory.

Protagonisti del talk saranno la saggista e accademica Vanja Strukelj, coautrice per Giunti di una monografia su Leonor Fini insieme a Maria Masau Dan, e Lorenzo Michelli, Conservatore e Curatore della Galleria Regionale d’Arte Luigi Spazzapan. A moderare l’incontro sarà l’artista e scrittore Massimiliano Finazzer Flory.

Trieste: Culla della Formazione di Leonor Fini

Uno degli aspetti centrali dell’evento sarà l’analisi dell’influenza che la città di Trieste ha avuto sulla personalità e sull’opera di Leonor Fini. Trasferitasi nella città giuliana all’età di un anno con la madre Malvina Braun, l’artista vi trascorse vent’anni immersa in un ambiente culturale cosmopolita e mitteleuropeo, dove ebbe modo di confrontarsi con personalità di spicco come il critico d’arte Gillo Dorfles, il pittore Arturo Nathan, lo scrittore Italo Svevo e il poeta Umberto Saba.

Parallelamente, la discussione si focalizzerà anche sulla figura di Miela Reina, artista triestina scomparsa prematuramente nel 1972 a soli 36 anni, ma che ha lasciato un’impronta indelebile nella scena artistica del Novecento. Il confronto tra queste due artiste, entrambe innovative e fuori dagli schemi, permetterà di approfondire il loro impatto sul panorama culturale e artistico contemporaneo.

La Mostra a Palazzo Reale: Un Viaggio nell’Universo di Leonor Fini

La retrospettiva di Palazzo Reale offrirà al pubblico un’immersione nell’universo simbolico di Leonor Fini, presentando un’ampia selezione delle sue opere, dai celebri ritratti alle atmosfere oniriche e misteriose che caratterizzano la sua produzione. I suoi dipinti, popolati da figure femminili potenti, sfingi e donne-gatto, riflettono la sua esplorazione dell’inconscio e la sua affinità con il Surrealismo, movimento con cui interagì pur mantenendo sempre un’indipendenza artistica.

La mostra analizzerà anche le sue frequentazioni internazionali con artisti del calibro di Max Ernst, Salvador Dalí, Man Ray, Jean Cocteau e Georges Bataille, così come il suo contributo in ambiti paralleli alla pittura, quali la scrittura, la scenografia e la costumistica.

Un tema centrale sarà la riflessione sui concetti di identità, genere e appartenenza, questioni che Leonor Fini ha affrontato con grande modernità, mettendo in discussione i modelli tradizionali di famiglia, mascolinità e femminilità. La sua celebre affermazione «Sono una pittrice. Quando mi chiedono come faccia, rispondo: ‘Io sono’» diventa così il punto di partenza per comprendere il suo rifiuto di ogni definizione rigida, in favore di un’identità fluida e libera da schemi.

Conclusioni

L’incontro alla Libreria Bocca e la grande mostra a Palazzo Reale rappresentano due occasioni imperdibili per riscoprire la figura di Leonor Fini e il suo straordinario percorso artistico. A distanza di decenni, la sua arte continua a interrogare e affascinare, ponendosi come un ponte tra passato e presente, tra la tradizione surrealista e le sfide dell’epoca contemporanea.