di Edoardo Gridelli
foto tratte dal sito del Teatro Rossetti: https://www.ilrossetti.it/it/
Simone Cristicchi ci sorprende ogni volta che scrive un libro o uno spettacolo teatrale e mai come in questo caso lo ha fatto: la sua scenografia intitolata “Franciscus. Il Folle Che Parlava Agli Uccelli”, del 2023, che poi l’ha traslata in un libro da non perdere, edito l’anno successivo, all’avvicinarsi degli 800 anni dalla morte di San Francesco d’Assisi.
Cristicchi con la sua bravura nel ricomporre gli avvenimenti storici, indubbiamente con una cura e una obbiettività non indifferenti come “Magazzino 18” e “Trieste 1954”, prodotti dal nostro Teatro Stabile del FVG Il Rossetti”, “Il secondo figlio di Dio” basato sulla figura del predicatore sconsacrato di fine Ottocento Davide Lazzaretti e “Happy Next -Alla ricerca della felicità”, una ricerca interiore sul significato di “Felicità” e ricordiamo anche il suo “Torneremo Ancora-Concerto Mistico per Battiato”, sa ben interporre la sua creatività e fantasia a momenti e personaggi in questo caso religiosi, come San Francesco, con una penna scenografica leggera e delicata, senza voler imporre giudizi o preclusioni, ma dando, come in “Franciscus”, una visione storica a volte un po’ favolistica (ma in senso buono del significato) al Santo Patrono d’ Italia e ce lo spiega nell’intervista di Erica Birsa. “E’ la ricerca spirituale e filosofica, le grandi domande dell’esistenza… e altri spettacoli legati al mondo “materiale”: ho sentito questa urgenza di navigare in quell’altro mare, quello del mondo dell’invisibile, dello spirito”, come appunto aveva già fatto nel suo spettacolo “Il secondo figlio di Dio”, dove Cristicchi ancora una volta unisce musica, teatro e letteratura per raccontare storie di grande phatos e umanità.
Cristicchi umanizza e fa diventare la figura di San Francesco ancora più vicina a noi, uomini del ventunesimo secolo, ci riporta alla quiete che dovremmo ritrovare in noi stessi, sfuggendo almeno qualche volta da questa vita così ossessiva e troppo convulsa e frenetica.
Questo amato cantautore e attore appena stato sul palco di Sanremo, con la collaborazione di Simona Orlando ci offre così una pièce con una prospettiva inedita sul Santo di Assisi, mettendo in luce il suo lato umano e moderno del suo pensiero e lo fa nel modo più consono, alternando il racconto con sette brani musicali scritti per l’occasione.
Non ritroviamo un San Francesco rivoluzionario o visionario: Cristicchi lo analizza come uomo e da qui lo rende umano, molto più vicino a noi con le sue crisi, con i suoi dubbi e sull’incertezza del futuro, rendendolo estremamente “terreno”, come forse lo era lo stesso religioso; lo racconta lui stesso in prima persona e usa pure“Cencio”, un contemporaneo del Santo, che raccoglie appunto stracci e che racconta San Francesco con riflessioni e testimonianze. Apprezzatissimo con il rodato pubblico che lo aveva visto recentemente sempre al Rossetti, Cristicchi interpreta due personaggi: Cencio e l’uomo di oggi, quello moderno: sè stesso, aiutando “Cencio” alla comprensione del pensiero e della vita del “Santo” di Assisi.
La metafora è ben azzeccata tra il Francesco, quasi visto come un folle dagli altri, mentre cerca di capire (e farsi capire), che esiste una beatitudine, una nuova spiritualità da far raggiungere anche alla nostra “umanità”, affinché possa comprendere che la perfezione potrebbe quasi essere vera se ci concedessimo il piacere e la gioia di ascoltare anche il creato e che ne facessimo una musica, un cantico e non una disarmonia, ricordandoci che questa storia ha quasi ottocento anni…
Cristicchi ha donato al pubblico, a spettacolo terminato, la sua interpretazione accompagnato dalla sua chitarra di “Quando Sarai Piccola” classificatasi al V° posto al “Festival della Canzone Italiana” appena conclusosi a Sanremo. Canzone delicata, dolcissima, dedicata a sua madre malata di Alzheimer.
In replica alla “Sala delle Assicurazioni Generali” il 19 febbraio alle ore 20:30.
Di e con Simone Cristicchi
Scritto con Simona Orlando
Canzoni inedite di Simone Cristicchi e Amara,
Musiche e sonorizzazioni Tony Canto, scenografia Giacomo Andrico
Luci Cesare Agoni
Costumi Rossella Zucchi, aiuto regia Ariele Vincenti
Produzione Centro Teatrale Bresciano, Accademia Perduta Romagna Teatri
In collaborazione con Corvino Produzioni
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