In considerazione dell’interesse destato, è stata prorogata fino al 16 marzo la mostra a ingresso libero curata dal Museo del Mare, che espone reperti provenienti dalla collezione del Museo, tra i quali la cartella che conteneva le carte nautiche dello yacht, i volumi presenti nella libreria di bordo, fotografie, elementi sulle altre vite dello yacht e dei suoi proprietari.
Promossa in occasione del centocinquantesimo anniversario dalla nascita di Guglielmo Marconi, la mostra prende le mosse dalla parte di storia dello yacht svolta a Trieste e nel Mare Adriatico, una storia europea che inizia nella Belle Époque, con la commissione da parte degli arciduchi Maria Teresa e Carlo Stefano, che vede un coinvolgimento anche dei musei triestini e che finisce dopo due guerre mondiali.
La storia dello Yacht, che diverrà famoso grazie a Guglielmo Marconi, inizia a Leith (Scozia) nel 1904 con il nome di Rovenska, quando viene costruito dal cantiere navale Ramage & Ferguson per ordine dell’arciduchessa Maria Teresa d’Austria, consorte dell’arciduca Carlo Stefano d’Asburgo Teschen Asburgo-Lorena, ammiraglio della marina imperiale austro-ungarica, amante del mare e acquirente di barche da regata e altri yacht a vapore quali l’Ossero, il Waturus e, nel 1911, l’Ul.
Il Rovenska viene venduto diverse volte fino a entrare nelle proprietà della Royal Navy per venire impiegato durante la Grande Guerra come pattugliatore e dragamine. Finito il conflitto viene messo all’asta e nel 1919 acquistato da Guglielmo Marconi che, nel 1920, lo trasferisce a La Spezia dove viene ristrutturato e attrezzato come laboratorio navigante, con la supervisione della Regia Marina e quindi ribattezzato Elettra.
L’Elettra sarà utilizzata sia come dimora privata che per esperimenti scientifici, soprattutto sull’impiego delle onde corte nella radiotrasmissione, diventando presto conosciuta in tutto il mondo per alcuni esperimenti spettacolarizzati quale la trasmissione, nel 1930, del segnale di accensione dell’illuminazione pubblica da Genova a Sidney.
Nel 1937, in seguito alla morte di Marconi, lo yacht viene acquistato dal Ministero delle Comunicazioni e ormeggiato a La Spezia. Nel 1940 viene trasferito a Trieste, porto considerato sicuro.
Il 9 settembre 1943 le forze armate tedesche, occupata la città, prendono possesso dell’Elettra allo scopo di impiegarla per scopi bellici. Nei mesi successivi lo yacht viene quindi restituito alla custodia della Società Italia, con l’incarico di realizzare le necessarie trasformazioni. In questo momento vengono messi in salvo, documenti, libri, alcuni arredi e le attrezzature del laboratorio di bordo con la cabina radiotelegrafica.
Questi materiali, compresi gli alberi e le ancore, vengono custoditi dapprima presso un hangar dei Magazzini Generali del Porto Vecchio, spostati più volte approdano poi nei sotterranei del Castello di San Giusto.
La parte relativa alle attrezzature del laboratorio viene poi inviata al Consiglio Nazionale delle Ricerche, mentre a Trieste restano una minima parte delle attrezzature, i libri e i documenti, oltre ad alcuni elementi d’arredo che ci aiutano, insieme alle fotografie, a ricostruire l’aspetto dell’elegante yacht, espressione del lusso e delle comodità di inizio Novecento.
Nel gennaio del 1944 l’Elettra viene avvistata dalla ricognizione aerea alleata a nord di Zara, nella baia di Diklo e, dopo poche ore, attaccata e affondata da una squadriglia di aerei inglesi.
Alla fine degli anni Cinquanta iniziano trattative tra il governo italiano e quello iugoslavo per la restituzione del relitto al Ministero delle Poste. Nel 1962 il relitto viene riportato a galla e rimorchiato fino al cantiere San Rocco di Muggia. Nel frattempo la Marina Militare ha l’incarico di progettare la ricostruzione della nave per valorizzarla quale monumento o museo. Nel 1973 lo scafo viene tirato a secco, consentendo così i rilievi tecnici necessari alla progettazione, ma i preventivi di spesa eccedono la disponibilità. Nel 1977 si decide infine di sezionare il relitto e di destinare a diversi enti e musei le diverse parti, reinterpretate dalle riprese da Primož Biziak.
La mostra si avvale della collaborazione di:
Civico Museo della Guerra per la Pace Henriquez, Trieste;
Area Science Park, Trieste;
Museo Postale e Telegrafico della Mitteleuropa, Trieste;
Poste Italiane, Mestre;
Fondazione Guglielmo Marconi, Sasso Marconi;
Museo Storico Navale della Marina Militare, Venezia;
Museo Tecnico Navale della Marina Militare, La Spezia;
Telespazio, Ortucchio (AQ);
Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo Da Vinci, Milano;
Museo Storico della Comunicazione, Roma;
Fondazione Leonardo, Enti impegnati a garantire la conservazione e (ove possibile) la pubblica fruizione dei cimeli provenienti dell’Elettra, che hanno tra l’altro permesso all’artista Primož Bizjak di realizzare le grandi immagini esposte nella sezione centrale della mostra, quasi un ricongiungimento delle sezioni in cui lo scafo è stato frazionato, che definisce anche il senso di ciascuno dei cimeli e attribuisce nuovo valore a un originale monumento diffuso, quasi una seconda vita del panfilo.
La mostra, finanziata dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e patrocinata dal Comitato Nazionale per le celebrazioni del 150° anniversario dalla nascita di Guglielmo Marconi, è ideata e realizzata dal Servizio Promozione Turistica, Musei, Eventi Culturali e Sportivi del Comune di Trieste, con il coordinamento di Patrizia Fasolato, Responsabile Musei Scientifici, e la curatela dei conservatori del Museo del Mare Andrea Bonifacio e Silvia Pinna.
Il museo e la sala Fini sono accessibili tramite rampa d’accesso, elevatore ed ascensore. Il museo e la mostra sono a ingresso gratuito.
Sono previste delle visite guidate che approfondiscono i contenuti della mostra con l’accompagnamento dei conservatori del museo, Andrea Bonifacio e Silvia Pinna, e del funzionario culturale dei Musei Scientifici, Anna Longo.
Sabato 22 febbraio 2025 alle ore 11.00
Visita guidata a cura di Andrea Bonifacio
Sabato 1° marzo 2025 alle ore 11.00
Visita guidata a cura di Anna Longo
Sabato 8 marzo 2025 alle ore 11.00
Visita tematica in occasione della Giornata internazionale dei diritti delle donne alla mostra e al Museo del Mare dal titolo “Maria Teresa, Elettra, Giulia. Figure di donna nella storia marittima” a cura di Anna Longo e Silvia Pinna
Sabato 15 marzo 2025 alle ore 11.00
Visita guidata a cura di Silvia Pinna
Giovedì 27 febbraio alle ore 17.30
Incontro con l’artista Primož Bizjak, autore delle opere fotografiche presenti nella mostra sull’Elettra presso lo spazio didattico del Museo del Mare. L’appuntamento è dedicato anche ad illustrate altri suoi lavori. Introduce Andrea Bonifacio.
Tutti gli eventi sono gratuiti.
Per ciascuna delle visite guidate i partecipanti possono essere al massimo 25.
E’ richiesta la prenotazione all’indirizzo [email protected].
Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito www.museodelmaretrieste.it.