La cooperazione tra i Gruppi di Azione Locale Pesca e Acquacoltura (GALPA) dell’Alto Adriatico entra nel vivo con il nuovo Progetto Quadro, finanziato dal FEAMPA 2021-2027, presentato ufficialmente nell’ambito di Aquafarm 2025.
Le sfide per il futuro della pesca nell’Alto Adriatico
Durante l’incontro, esperti e rappresentanti dei GALPA hanno affrontato le principali sfide della pesca nell’Alto Adriatico, con un focus sul rilancio e sulla sostenibilità dei mercati ittici. Il settore sta vivendo profonde trasformazioni che richiedono strategie per bilanciare tutela ambientale, redditività economica e domanda di mercato. In particolare, la dipendenza dalle vongole filippine evidenzia la necessità di diversificare l’offerta e creare nuove opportunità commerciali per il pescato locale. Allo stesso tempo, cresce l’attenzione verso la sostenibilità della filiera, non solo nelle risorse ittiche ma anche nei materiali utilizzati per il trasporto e la vendita. L’uso di cassette riciclabili al posto del polistirolo è un passo concreto per ridurre l’impatto ambientale.
All’incontro, a cui hanno preso parte i responsabili delle direzioni per l’attuazione dei Feampa delle Regioni Veneto ed Emilia-Romagna, è stato un momento di confronto ampio e ragionato assieme ai rappresentanti del Friuli Venezia Giulia.
“Abbiamo inteso promuovere questo incontro – ha affermato Pierluigi Medeot, presidente del GALPA Fvg – che vuole unire le forze dei quattro GALPA del Nord Adriatico per dare risposte concrete attraverso azioni mirate a quelle che sono le problematiche comuni che incidono sul settore della pesca e dell’acquacoltura. Dalle mucillagini al granchio blu, ai cambiamenti climatici, alla molluschicoltura sono temi che mettono a repentaglio l’esistenza della piccola pesca e dei mercati ittici. L’incontro è importante sia dal punto di vista politico, che sotto l’aspetto tecnico perché i GALPA si sono impegnati a condividere risorse importanti per dare gambe ai progetti condivisi per intervenire in maniera più incisiva rispetto a quanto fatto fino ad ora a supporto di una economia blu e sostenibile del mare Adriatico. In particolare, il GALPA Fvg coordinerà le strategie e gli strumenti per rafforzare il ruolo della piccola pesca nell’economia dell’Alto Adriatico”.
“L’unione è sempre necessaria, anche sul tema del granchio blu che è una problematica che non ha confini geografici con effetti devastanti in tutto il territorio. Le soluzioni – ha affermato Stefano Zannier, assessore alle Risorse agroalimentari, forestali e ittiche della Regione Friuli Venezia Giulia – che si andranno ad applicare dovranno tenere conto di una differenziazione a seconda dei sistemi dove verranno applicate: il sistema Fvg sia dal punto di vista dell’ecosistema, che da quello delle modalità dei produttori e degli operatori ittici sono molto diverse da quelle che possono essere in Veneto o Emilia Romagna. L’aspetto importante dell’iniziativa odierna è che bisogna vedere tutti assieme la situazione dal punto di vista generale e poi bisogna applicare le soluzioni che si possono si ipotizzare differenziandole e adattandole ai singoli territori di competenza. Vanno usati metodi efficaci: servono interventi applicabili affinché siano tradotti in benefici reali per i soggetti colpiti dalla crisi del settore”.
Per Antonio Gottardo, Presidente del GALPA FLAG Veneziano “la piccola pesca artigianale rappresenta l’identità del nostro mare e delle nostre comunità costiere. Dobbiamo investire in strumenti concreti per valorizzarla, garantendo ai pescatori opportunità reali di crescita e sostenibilità. Questo Progetto Quadro ci permette di fare un passo avanti nella costruzione di un futuro più stabile per il settore”.
Un altro tema chiave è l’adattamento ai cambiamenti climatici sugli ecosistemi marini, con l’innalzamento delle temperature che favorisce la proliferazione di specie aliene a scapito di quelle tradizionali. Fenomeni come la moria delle vongole e la diffusione delle mucillaggini stanno alterando gli equilibri marini e mettendo in difficoltà il settore della pesca. Per affrontare queste trasformazioni, il GALPA CER – Costa Emilia Romagna coordinerà studi e interventi mirati per rafforzare la resilienza del comparto e contrastare gli effetti di questi mutamenti nell’ambito dei molluschi.
Roberto Pizzoli, presidente del GALPA Chioggia Delta del Po ha ricordato come nella zona del comune di Porto Tolle (Rovigo) i “cambiamenti climatici hanno portato – ha detto – a una situazione drammatica che ha generato sofferenza per 1.500 partite Iva e per le loro famiglie. Ben 400 operatori hanno già chiuso quest’anno e l’auspicio è che con i progetti di cooperazione del Flag GALPA si possa aiutare gli operatori veicolando dei fondi dei Feampa e trovando sostegni alla piccola e media pesca per sostenerla, diversificarla a affiancarla nella battaglia contro fenomeni sempre più invasivi”.
“Questa azione di collaborazione – ha inteso evidenziare Sergio Caselli, presidente del GALPA CER – Costa Emilia Romagna – segue una scelta fatta nella passata programmazione con progetti comuni, ma la implementa su tre linee fondamentali quali, appunto il rilancio e sulla sostenibilità dei mercati ittici, l’adattamento ai cambiamenti climatici e il futuro della piccola pesca artigianale. Affronteremo i problemi in maniera unitaria per raccogliere maggiore potenzialità rispetto alle soluzioni e allo stesso tempo rilanceremo il distretto del Nord Adriatico, in particolare sui tre temi comuni identificati che coinvolgono l’area vasta dei nostri territori”.
In conclusione d’incontro si è discusso anche del futuro della piccola pesca artigianale, profondamente legata al territorio ma sempre più vulnerabile ai cambiamenti del settore. Per garantirne la continuità, i GALPA puntano sulla valorizzazione di questa attività attraverso il sostegno alle imprese locali, la promozione dell’artigianato e della gastronomia, e la definizione di piani di gestione condivisi.
Cos’è il FEAMPA?
Il Fondo Europeo per gli Affari Marittimi, la Pesca e l’Acquacoltura (FEAMPA) rappresenta il principale strumento finanziario dell’Unione Europea per sostenere il settore della pesca e dell’acquacoltura nel periodo 2021-2027. L’obiettivo del fondo è promuovere una pesca sostenibile, garantendo la conservazione delle risorse marine e incentivando l’innovazione e la competitività delle imprese del settore.
Il FEAMPA gioca un ruolo fondamentale anche nel rafforzare la resilienza delle comunità costiere, chiamate ad affrontare sfide ambientali e socioeconomiche sempre più complesse. Attraverso specifici finanziamenti, il fondo sostiene la transizione del settore verso un’economia blu più sostenibile, digitale ed ecologicamente responsabile.
Grazie a queste risorse, i GALPA dell’Alto Adriatico possono sviluppare progetti concreti per migliorare la gestione delle attività legate alla pesca, favorire la valorizzazione della piccola pesca artigianale e affrontare gli effetti del cambiamento climatico sulle specie ittiche e sugli ecosistemi marini. Il Progetto Quadro presentato a Pordenone si inserisce in questo contesto, proponendo soluzioni innovative e strategie condivise per garantire un futuro più solido e sostenibile al settore.
Chi sono i GALPA
I GALPA, ovvero i Gruppi di Azione Locale Pesca e Acquacoltura, sono organismi che operano a livello locale per sostenere e sviluppare il settore della pesca e dell’acquacoltura. Si tratta di strumenti fondamentali per promuovere strategie di crescita sostenibile nelle comunità costiere, favorendo iniziative che valorizzino le risorse del territorio e che rispondano alle sfide economiche, ambientali e sociali del comparto ittico. Il loro operato si basa su un approccio partecipativo, coinvolgendo direttamente pescatori, operatori del settore, istituzioni e realtà locali, con l’obiettivo di creare progetti concreti che possano migliorare la competitività, l’innovazione e la sostenibilità della filiera.
I GALPA dell’Alto Adriatico
Nell’area dell’Alto Adriatico operano diversi GALPA, ciascuno con specifiche competenze territoriali e progettuali. Tra questi, il GALPA FVG, che si occupa delle dinamiche legate alla pesca e all’acquacoltura in Friuli Venezia Giulia, il FLAG Veneziano, attivo da San Michele al Tagliamento-Bibione a Pellestrina nei territori della Laguna di Venezia e il GALPA Chioggia e Delta del Po, che lavora per valorizzare le risorse ittiche e ambientali di questa importante zona di transizione tra acqua dolce e salata. A questi si aggiunge il GALPA CER – Costa Emilia Romagna, che opera lungo la costa romagnola, concentrandosi su tematiche come la resilienza ai cambiamenti climatici e la gestione delle risorse marine. Insieme, questi gruppi collaborano per affrontare le grandi sfide del settore ittico nell’Alto Adriatico, puntando su innovazione, sostenibilità e valorizzazione delle comunità costiere.
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