Due dipendenti di Poste Italiane della regione Friuli Venezia Giulia saranno insignite dell’onorificenza “Stelle al Merito del Lavoro”, assegnata dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Sono Paola Gobbo di Spilimbergo, applicata come referente commerciale nella Filiale di Pordenone e Patrizia Petris di Udine, capo squadra nel settore Recapito di Udine.
La Commissione nazionale istituita per l’occasione, per il sedicesimo anno consecutivo, ha deciso di assegnare ai dipendenti del Gruppo 94 Stelle al Merito, su tutto il territorio nazionale, in rappresentanza della maggior parte dei ruoli professionali. In attesa del conferimento formale a cura rispettivamente delle Prefetture di Pordenone e Udine per meriti “di perizia, laboriosità e buona condotta morale”, in calendario il 1° maggio, Paola Gobbo e Patrizia Petris hanno ha ricevuto un attestato di stima e riconoscimento dall’azienda.
Le “Stelle al Merito del Lavoro” sono concesse ogni anno alle lavoratrici e ai lavoratori di aziende pubbliche e private, con età minima di 50 anni e anzianità lavorativa continuativa di almeno 25. Il 50% è riservato a coloro che hanno iniziato la loro attività dai livelli contrattuali più bassi e si sono distinti per il loro contributo umano e professionale.
PORDENONE. «La notizia di questo riconoscimento – spiega Paola Gobbo, originaria di Conegliano, ma da decenni residente a Spilimbergo, referente commerciale per la Filiale di Pordenone – mi ha sorpresa ma, nello stesso tempo, mi ha molto gratificata, perché riconosce una dedizione che, in una quarantina di anni di servizio, non è mai venuta meno. Poste Italiane è stato il mio primo e unico datore di lavoro: ho cominciato ventenne, dopo aver vinto il concorso pubblico, come impiegata allo sportello per diventare, successivamente, consulente e infine referente commerciale della Filiale di Pordenone. Ho amato tutti i profili professionali che ho ricoperto: impegno e passione non sono mai venuti meno».
UDINE. «Ho iniziato a lavorare in Poste Italiane il 10 febbraio 1983, data che non dimenticherò mai – spiega Patrizia Petris di Sammardenchia di Pozzuolo del Friuli, capo squadra del settore Recapito di Udine – era una maestra supplente friulana innamorata del suo lavoro che, nei tempi morti, era applicata come impiegata in una piccola azienda di autoricambi del centro cittadino udinese. L’esito positivo arrivò a distanza di tempo dal concorso pubblico al quale avevo partecipato, sconvolgendo tutti i miei piani. Nonostante i dubbi iniziali, accettai e ancora oggi mi ripeto che è stata la scelta più giusta che potessi compiere. Lavorare come portalettere non è sempre stato facile, ma se dovessi fare un bilancio sarebbero sicuramente maggiori gli aspetti positivi: il contatto con la gente; la scoperta del territorio e dei bellissimi centri storici del mio Friuli che a piedi si possono apprezzare meglio; mettersi al servizio delle persone, aiutandole a superare delle difficoltà. Diventare caposquadra mi ha consentito inoltre di riallacciare il filo della memoria: non sono diventata una maestra, ma svolgo comunque questo ruolo con i nuovi assunti portalettere che formo e seguo da vicino, come molta attenzione e cura, come farei con uno scolaro per la prima volta dietro a un banco di scuola. È un pregio che mi riconoscono tutti e ne vado orgogliosa, perché è molto gratificante trasmettere la conoscenza di un lavoro che ami».