Domani è la Giornata mondiale delle vittime dell’amianto e la strage continua. Più di 200.000 mila decessi nel mondo, 7000 mila solo nel nostro paese nell’ultimo anno, e il bando globale dell’amianto che semina morte è ancora una utopia” – rileva Ezio Bonanni, Presidente Osservatorio Nazionale Amianto, che evidenzia – “Sono numeri che non appartengono al passato. Sono volti, storie, famiglie spezzate oggi. Molti non sapevano, altri sono stati ignorati. Troppi sono stati sacrificati nel nome del profitto. Non è più ammissibile che ci governi la lobby dei produttori del minerale killer e che le bonifiche vadano a rilento, nonostante la chiara presa d’atto di tutte le Istituzioni”. E aggiunge:“L’Italia ha messo al bando l’amianto nel 1992. Ma l’amianto non ha ancora messo al bando l’Italia. Questa giornata nazionale non è solo memoria. È un grido. Un richiamo alla responsabilità, alla bonifica, alla giustizia per le vittime e alla tutela di chi oggi vive, lavora, studia in luoghi contaminati. Devo rilevare nel nostro Paese c’è un esempio virtuoso nella lotta contro l’amianto, ed è il Friuli Venezia Giulia. Che è la regione italiana più virtuosa. È tempo che tutte le altre seguano questo esempio, per un futuro più sano, sicuro e libero dal minerale killer”.

Il Friuli Venezia Giulia, anche se nel 2024 ha registrato una incidenza sempre alta di circa 200 decessi: 50 per mesotelioma, 100 per tumore del polmone e ulteriori 50 per le altre patologie asbesto correlate, si conferma un modello nazionale per la gestione dello smaltimento dell’amianto grazie a un sistema integrato e all’avanguardia. Secondo ARPA FVG, si stima la presenza di circa 160.000 tonnellate di amianto, soprattutto in coperture edilizie, con picchi del 30% in alcune aree industriali. La regione ha sviluppato una mappatura digitale (Archivio Regionale Amianto) che consente la tracciabilità capillare dei manufatti contenenti la fibra killer, supportata da tecnologie avanzate come la mappatura effettuata con droni che ha permesso una maggiore identificazione dei siti contaminati. A questo si affiancano contributi economici per privati e imprese e procedure semplificate per l’autorimozione. Dal 2017 al 2023 la Regione ha erogato oltre 18 milioni di euro per interventi di rimozione, per il triennio 2024-2026 sono stati stanziati ulteriori 2,8 milioni di euro. L’impegno della Regione dimostra una strategia efficace, concreta e in continuo sviluppo per eliminare i rischi legati all’amianto che tutela la salute pubblica ponendo il Friuli Venezia Giulia come esempio virtuoso per l’Italia intera.

Dati di incidenza del mesotelioma in Italia nel 2024:

–          mesotelioma: 2000 casi, con indice di mortalità del 93% a 5 anni;

–          tumore del polmone, con riferimento ai casi di esposizione ad amianto: 4000 casi, con indice di mortalità dell’88% a 5 anni;

–          asbestosi: 600 casi, indice di mortalità del 25% a 5 anni;

–          altre malattie asbesto correlate, comprese placche pleuriche, ispessimenti pleurici, stato fibrotico/infiammatorio polmonare e/o pleurico: 10.000 casi con indice di mortalità del 20% a 5 anni.

L’emergenza inquinamento in Italia, anche tenuto conto degli altri agenti patogeni e cancerogeni è drammatica con un preoccupante ritardo delle bonifiche: più di 40 milioni di tonnellate di amianto e materiali contenenti amianto, assenza di una mappatura completa, mancata attuazione per larga parte della legge 257/92. Sono stati censiti ufficialmente in Italia circa 100.000 mila siti. Dalle stime dell’ONA invece, ci sono circa 1 milione di siti e micro siti con amianto, e ci sono ancora 58 milioni di mq di coperture in cemento-amianto.

L’amianto è ancora tra noi: presente in migliaia di edifici pubblici e privati, scuole, ospedali, treni, tetti, tubature.

Allarme scuola: l’O.N.A. continua a ricevere segnalazioni di nuove scuole con amianto, perfino asili nido, scuole materne ed elementari. Nel passato è stato usato DAS con amianto, e questo ha esposto ancor di più, in particolare le maestre di asilo e elementari fino al 1993, contenente il 30% di crisotilo. Sono arrivate le segnalazioni di 4 casi di mesotelioma nel personale docente solo in queste ultime settimane, e per di più altri casi di segnalazioni di tecnici ovvero professori di educazione tecnica e/o similari per l’uso del minerale all’interno degli strumenti dei laboratori, specialmente nelle scuole di avviamento professionale.

Emergenza negli ospedali. L’Osservatorio ha ricevuto segnalazione per la presenza di amianto in più di 250 ospedali (stima per difetto, perché la mappatura è ancora in corso). 

Ed ancora la nostra rete idrica rivela presenza di amianto per ben 300.000 km di tubature (stima ONA), inclusi gli allacciamenti, con presenza di materiale contenenti amianto rispetto ai 500.000 totali (tenendo conto che la maggior parte sono stati realizzati prima del 1992 quando il minerale veniva utilizzato in tutte le attività edili e costruttive).

Ma la situazione è critica a livello globale, nel mondo soltanto 62 Paesi hanno posto al bando l’amianto, molti Stati, come Russia, India e la Cina, solo per citarne alcuni, continuano a produrre materiali contenenti la fibra killer e li commercializzano, alcune volte anche in Italia. L’ONU, nelle sue stime, tiene conto soltanto dell’asbestosi, del mesotelioma e del cancro del polmone, mentre invece ci sono tutte le altre patologie già contemplate nelle Monografia della IARC (International Agency for Research on Cancer), tra le quali il cancro della laringe, della faringe, dello stomaco, del colon e delle ovaie.

L’Osservatorio Nazionale Amianto, presente in tutte le regioni di Italia, mantiene attivo lo sportello amianto online cui si può accedere dal sito https://onanotiziarioamianto.it/.

DICHIARAZIONE BONANNI (YOUTUBE): https://youtu.be/ofG1gQauRR8