“Dentro ogni bicchiere c’è la storia di ognuno di noi, della nostra terra e delle nostre tradizioni e in questo viaggio la satira può rappresentare un potente collante alla scoperta di sapori, paesaggi e storie come tessere di un variopinto mosaico”. Con queste parole, Elda Felluga, presidente del Movimento Turismo del Vino del Friuli Venezia Giulia, ha aperto oggi, 27 aprile, a palazzo Lantieri a Gorizia il primo Festival mondiale dell’Eno(Satira), un evento unico nel suo genere, che l’associazione ha deciso di portare sul palcoscenico urbano per far incontrare vino e ironia, raccontando la cultura enologica in modo accessibile, emozionante e coinvolgente, valorizzando il patrimonio vitivinicolo e culturale dell’area transfrontaliera e puntando su un linguaggio trasversale e potente come quello della satira.

Il convegno

La giornata è iniziata al mattino a palazzo Lantieri con il convegno “Enoturismo con Spirito: La terra, il vino, la satira”, che ha visto la partecipazione di esperti, giornalisti e rappresentanti del Movimento Turismo del Vino. Allo stesso tavolo, moderati da Elda Felluga e dopo i saluti dell’assessore comunale alla Cultura, Fabrizio Oreti, e alla coordinatrice di Capitale europea della Cultura Go2025, Patrizia Artico, erano seduti il giornalista e scrittore Carlo Cambi, il direttore della rivista del Touring, Silvestro Serra, e la presidente nazionale del Movimento Turismo del Vino, Violante Gardini Cinelli Colombini, che ha ricordato come il Friuli Venezia Giulia sia “la regione con il maggior numero di soci in Italia e che fa del vino un mercato solido”. Assieme a loro anche il presidente della giuria del concorso “Spirito di Vino” Alfio Krancic, il giurato Valerio Marini, che hanno ricordato i “25 anni insieme al concorso Spirito di Vino e l’importanza della satira nel raccontare realtà anche scomode” e il giovane vignettista Mattia De Luca.

Al centro degli interventi l’importanza dell’enoturismo e la capacità di percorrere strade insolite per avvicinare i turisti al territorio a partire proprio dalle esperienze nelle aziende vitivinicole. E in questo senso, la “satira – ha raccontato Carlo Cambi – restituisce al vino quella ludica sensazione del rapporto con il reale. Il motivo del successo del turismo del vino – ha proseguito –  risiede nel fatto che i luoghi non esistono in sé, ma in base a come li percepiamo e le testimonianze del luogo vanno lubrificate con la condivisione di valori e dell’apprezzamento della fatica”. E proprio i turisti, anche in queste terre, non si limitano più solo ad assaggiare, ma vogliono soggiornare, parlare, conoscere. Da qui, come ha ricordato Silvestro Serra, l’importanza di “rendere i vignaioli veri e propri ambassador del territorio, trasformando le cantine in centri di accoglienza turistica”.

La giornata tra masterclass, degustazioni e vignette

Al termine del convegno il via, in piazza Sant’Antonio, alla masterclass “Il gusto in 4 calici live art & wine experience”, una degustazione guidata, moderata dal giornalista Stefano Cosma, alla scoperta di quattro vini selezionati e abbinamento, insieme ai racconti dei vignaioli, i vignettisti hanno realizzato illustrazioni dal vivo, creando un connubio unico tra arte e vino. Sempre nella stessa piazza, fino a sera, invece, le “Degustazioni a doppio sorso”, un modo per entrare nel vivo del Festival con 18 produttori di vino provenienti da Friuli Venezia Giulia, dall’intero Stivale e dalla Slovenia e durante le quali gli artisti hanno personalizzato calici e bottiglie con illustrazioni dal vivo. E, ancora, prima del grande brindisi finale in piazza, il Bus dell’Eno(Satira), un insolito e affascinante itinerario, tra Italia e Slovenia, alla scoperta di cantine iconiche e le Stanze di Spirito di Vino che ha unito da 25 anni a questa parte la satira al vino.

Il viaggio di Eno(Satira) non si chiude qui. All’interno del più ampio progetto transfrontaliero finanziato dall’Unione europea nell’ambito del Fondo per piccoli progetti Go! 2025 del Programma Interreg VI-A ItaliaSlovenia 2021-2027, gestito dal Gect Go, Eno(Satira) proseguirà infatti continuando a portare arte, vino e ironia anche in diverse altre cantine del territorio e in altri luoghi simboli della regione e della Slovenia.