Il Museo Carnico delle Arti Popolari “Michele Gortani” di Tolmezzo è tra le eccellenze selezionate dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia per partecipare all’Expo 2025 di Osaka nella settimana che si è aperta ieri al Padiglione Italia e che prosegue fino al 3 maggio 2025, in concomitanza con la golden week giapponese, il periodo di vacanza più lungo per i nipponici, che racchiude diverse festività nazionali. 

Il Museo Carnico racconterà al pubblico dell’Expo il saper fare artigianale tipico del popolo carnico attraverso uno dei prodotti più iconici della tradizione locale: lo scarpet, la storica calzatura originaria della Carnia, fatta rigorosamente a mano in Friuli Venezia Giulia, da alcuni anni al centro di una corposa e solida progettualità del Museo, ora tutelata anche dal marchio di certificazione “Scarpetti®”.

Al Padiglione Italia si potranno ammirare alcuni esemplari di scarpets tradizionali custoditi dal Museo, modelli antichi da uomo e da bambino, gli scarpets realizzati da Momoka Sato, designer giapponese vincitrice di ITS Contest 2023-24 e altri scarpets confezionati appositamente per l’occasione da Elisa Mainardis, artigiana licenziataria del marchioScarpetti®”.

Proprio a Osaka, Elisa è stata protagonista questa mattina (lunedì 28 aprile), di un laboratorio, che ha riscosso grande partecipazione e entusiasmo, nel quale ha illustrato la tecnica artigianale di realizzazione a mano degli scarpets, dando poi la possibilità ai partecipanti di provare a trapuntare la soletta: di tutte le età – compreso un bambino – le persone che si sono messe alla prova, con buone abilità nel cucito, che in Giappone viene insegnato nelle scuole. 

L’Expo di Osaka rappresenta per il Museo Carnico un’opportunità unica per far conoscere al pubblico internazionale l’arte tradizionale degli originali scarpets realizzati in Friuli Venezia Giulia, da sempre virtuoso e innovativo esempio di sostenibilità.

Si tratta di un contesto perfetto date le affinità culturali che legano il nostro popolo carnico a quello giapponese: dall’attenzione condivisa per le tradizioni artigianali come leva di sviluppo e rigenerazione territoriale, al profondo legame con il territorio, che si esprime nell’artigianato locale –  in Giappone si parla, infatti, di monozukuri, ovvero “arte del fare”  – sino alla condivisione di un ideale di bellezza basato sull’equilibrio tra estetica e utilità” – ha sottolineato la Presidente Aurelia Bubisutti, che segue da Tolmezzo tutto lo staff del Museo in missione a Osaka. 

Per questo motivo il Museo Carnico dal 28 al 30 aprile resterà chiuso, mentre il 1° maggio riaprirà le sue porte per accogliere il pubblico.