Un esordio stagionale difficile ma che sicuramente ha insegnato a entrambi nuovi aspetti e nuove dinamiche della propria disciplina. Nelle Lagune di El Nido (Filippine) si è conclusa la Prima Tappa delle Red Bull Cliff Diving World Series con 24 partecipanti, 12 uomini e altrettante donne, che rappresentano il meglio, a livello internazionale, dei tuffi dalle Grandi Altezze. In questa lista c’erano anche i due giovani portacolori della Triestina Nuoto Samer&Co. Shipping Elisa Cosetti e Andrea Barnaba, unici rappresentanti italiani al via.
La prima uscita agonistica dei due talenti azzurri non ha rispettato le aspettative della vigilia dei due atleti tuttavia la stagione è appena iniziata. Partiamo da Andrea che nel primo tuffo ha vissuto momenti di altissima tensione e paura: il tuffatore triestino ha sbagliato il tuffo entrando di testa da 27 m e non, come deve succedere, effettuando il “barani” ed entrando prima con i piedi. Fortunatamente è risalito dal fondo dando segnali positivi: lo zero ottenuto è nulla rispetto a ciò che sarebbe potuto succedere. “Dopo il consulto medico – spiega Andrea – si è deciso di ritirarsi dalla gara per evitare guai peggiori a collo e schiena e salvaguardare la salute. Difficile spiegare cosa sia successo, sicuramente non ero concentrato al 100% sul tuffo e “distratto” da una serie di fattori (il sole di fronte agli occhi o l’arrampicata sulle rocce per raggiungere la piattaforma). In ogni caso il tuffo non è andato come sperato ma fortunatamente ho gestito l’errore al massimo. Questa trasferta mi ha insegnato nuove cose e sicuramente non ha toccato la mia consapevolezza di poter essere competitivo ai massimi livelli”.
In campo femminile Elisa, chiaramente scossa da quanto successo al compagno di squadra, nei quattro tuffi effettuati non è sembrata al meglio e ha concluso questa gara al 10° posto uscendo dall’acqua per nulla soddisfatta: “L’amaro in bocca per avere chiuso a soli 6 punti dall’ottava piazza, il minimo a cui punto per restare nei permanent diver (“gli 8 tuffatori della classifica internazionale che partecipano di diritto a tutte le tappe del circuito targata Red Bull), c’è. In questo sport, lo sappiamo, la mente gioca un ruolo fondamentale e vedere Andrea perdersi in quel modo mi ha fatto pensare troppo e agitato. Esco da questa esperienza con la necessità di continuare a lavorare tanto per consolidare le basi dei tuffi e di conseguenza controllare di più le emozioni e gli stati d’animo che fattori esterni condizionano quando sei lassù a 20 m”.
Accettazione della sconfitta e capacità di imparare dalle esperienze: Elisa (classe 2002) e Andrea (2004) hanno già il piglio dell’atleta esperto e torneranno a faticare quotidianamente per riprendersi ciò che hanno lasciato nelle Filippine alle prossime tappe delle Red Bull Cliff Diving World Series: Polignano a Mare (Lecce, 28-29 giugno), Mostar (Bosnia Erzegovina, 5-6 settembre) e Boston (Stati Uniti, 19-20
settembre).
RISULTATI E DETTAGLI