
È appena terminata nella sala del Consiglio dell’Irccs Materno Infantile “Burlo Garofolo” di Trieste la presentazione del nuovo micromanipolatore di ultima generazione Integra 3 Thermosafe con microscopio Ti2-U (del valore di 75mila euro) donato dall’Associazione Solidea Odv di Romans d’Isonzo alla Struttura di Fisiopatologia della Riproduzione Umana e Procreazione Medicalmente Assistita dell’Istituto diretta dal professor Giuseppe Ricci.
La Fisiopatologia della Riproduzione Umana e Pmadel Burlo Garofolo si occupa delle problematiche relative alle difficoltà di concepimento o di poliabortività, erogando tutte le più avanzate prestazioni di diagnostica e trattamento dell’infertilità di coppia, secondo i migliori standard internazionali. Le aree di eccellenza riguardano la fecondazione in vitro, la micromanipolazione dei gameti, la crioconservazione e l’utilizzo dei prelievi testicolari. Ogni anno la struttura esegue oltre 250 cicli di fecondazione assistita di I livello e oltre 450 cicli di II livello, di cui 15 per cento di fecondazione eterologa con donazione di ovociti o spermatozoi. I volumi di attività hanno registrato una crescita negli ultimi anni, superando le 6800 prestazioni nel 2024. Il 28% delle coppie che accedono alla Burlo proviene da aziende extra Asugi, con un 20 per cento di provenienza regionale e un otto per cento extra regionale. La struttura, inoltre, garantisce i percorsi di oncofertilità, per la preservazione dei gameti femminili e maschili in pazienti oncologici ed è attivo un ambulatorio dedicato alle problematiche riproduttive delle donne con tumore mammario.
«Il micromanipolatore – ha spiegato il professor Ricci – è uno strumento fondamentale per il laboratorio di fecondazione in vitro, un dispositivo complesso che consente di eseguire al microscopio movimenti di estrema precisione tali da non poter essere eseguiti a mano libera.
In particolare, è utilizzato per la tecnica Icsi, in cui si inserisce un unico spermatozoo all’interno dell’ovulo per ottenere un embrione da trasferire successivamente in utero. Sia l’ovocita che lo spermatozoo sono visibili solo al microscopio, per cui per compiere le procedure della Icsi è necessaria questa strumentazione. L’Icsi è la tecnica che consente anche a coppie il cui partner maschile oligospermia di accedere alla fecondazione assistita per provare ad avere una gravidanza.
Un altro utilizzo del micromanipolatore – ha concluso Ricci – è per la diagnosi pre-impianto ossia una forma molto precoce di diagnosi prenatale, che consiste nel prelevare una o più cellule dalla blastocisti e analizzarle per escludere la presenza di anomalie genetiche».
Il presidente di Solidea Odv, Pietro Colugnati, ha dapprima brevemente illustrato l’attività dell’Associazione attiva dal 2001 nel sostegno e aiuto ad anziani e ammalati, in particolare con il trasporto gratuito anche fuori regione con un mezzo attrezzato per disabili di chi abbia necessità di sottoporsi a esami clinici e visite specialistiche e con la cessione in comodato e montaggio gratuito a domicilio di una vasta gamma di articoli sanitari. «Ci finanziamo grazie a contributi volontari – ha chiarito Colugnati – sia di singole persone, sia di associazioni che devolvono a Solidea il ricavato di manifestazioni ricreative e di altro tipo, una per tutte, il Comitato Sport Musica e Solidarietà, di Romans d’Isonzo, che annualmente in paese propone una sagra di tre giorni donandoci ogni qualvolta una somma decisamente importante. Tutte queste donazioni – ha continuato il presidente dell’associazione – ci hanno anche permesso di regalare nel tempo materiale importante a diverse strutture sanitarie pubbliche. Questa volta – ha concluso – abbiamo pensato di fare un dono all’istituto Burlo Garofolo di Trieste. È il modo con cui Solidea vuole ringraziare questo istituto per l’impegno e le capacità con cui opera per mantenere alto il livello delle prestazioni. Un segno di stima nei confronti dei medici, dei ricercatori e dei tecnici, ma anche del personale infermieristico che opera al suo interno. Per la comunità di Romans è, in particolare, ancora vivo il ricordo di Adele, infermiera al Burlo, che aveva accudito per ben 16 anni un nostro concittadino nato con diverse disabilità e ricoverato presso questa struttura. Dopo il suo trasferimento in un’altra struttura presso Gorizia, Adele ha continuato a seguire il nostro concittadino, prima quando era libera dai turni di lavoro, poi, dopo il pensionamento, si recava ogni giorno in treno a Gorizia, per accudire il suo ex paziente con tutto l’amore che può esprimere l’essere umano».
Il direttore generale del Burlo, Francesca Tosolini ha ringraziato Solidea per l’importante donazione, sottolineando la particolare utilità nell’ambito delle attività seguite presso la struttura di Fisiopatologia della Riproduzione Umana e Pma, una delle eccellenze dell’Istituto. «Per noi – ha aggiunto – è fondamentale la vicinanza delle associazioni che, come Solidea, giorno dopo giorno, ci affiancano nel nostro impegno per garantire cure sempre più efficaci e innovative».
L’assessore regionale alla Salute, Riccardo Riccardi traendo le conclusioni dell’incontro ha sottolineato che: «Il gesto compiuto da Solidea Odv nei confronti del Burlo Garofolo è un’iniezione di fiducia per tutto il sistema sanitario, perché dà prova di grande maturità e responsabilità civile. Attraverso l’impegno quotidiano nel trasportare le persone che hanno bisogno di cure nei centri più indicati e la donazione di questa apparecchiatura all’Irccs, questa associazione di Romans d’Isonzo dimostra di aver compreso l’importanza di sostenere una struttura altamente specializzata e capace di fornire le migliori prestazioni sanitarie possibile». Ringraziando il direttivo e i volontari dell’Associazione per il proprio impegno a favore dell’intera comunità regionale, l’assessore ha, poi, evidenziato che: « Il sistema sanitario pubblico sta affrontando la fase più complicata della sua storia, perché da un lato si deve confrontare con la carenza di personale e la sfida di attrarre professionalità di alto livello, dall’altro deve rimodulare i modelli organizzativi focalizzati sulla risposta alle acuzie verso modelli strutturati per la cronicità. Per garantire la sostenibilità del sistema sanitario regionale – ha concluso Riccardi -, da una parte è necessario il potenziamento dell’offerta territoriale di servizi alla persona e dall’altra la specializzazione delle strutture ospedaliere e sanitarie, come l’Irccs Burlo Garofolo di Trieste, che deve gli indiscussi successi anche alla sua natura di struttura di ricerca».

