Una perentoria dichiarazione dell’enologo e a.d. Col Vetoraz Loris Dall’Acqua ha caratterizzato la risposta di Col Vetoraz al tema più scottante del Vinitaly, quello dei dazi, spostando l’attenzione su un’emergenza percepita come molto più profonda:
«I dazi? Per una fascia di prodotto come la nostra hanno una incidenza finale sul prezzo al consumo abbastanza irrisoria quindi non dovrebbe, se non per questione psicologica, avere un impatto reale sui consumi. È ovvio che se non ci fossero stati sarebbe stato meglio, ma troviamo molto più preoccupanti i numeri emersi da una recente analisi relativa al mercato USA, condotta dall’Osservatorio Prosecco. Estrapolando i dati più eclatanti e significativi dell’export diviso per fascia di prezzo si evidenzia che:
- La fascia 7-10€ sta segnando +23%
- La fascia 5-7€ sta segnando -47%
- La fascia 2-3€ sta segnando +939%
Guardando questi numeri, qualsiasi osservatore dotato di buon senso può capire che probabilmente i dazi non sono il maggiore dei problemi. Confortante è + 23% della fascia 7-10 euro, poiché la fascia alta/premium non può avere crescite così importanti, ma se riesci a collocarti lì puoi sopravvivere, è un dato che ci fa capire che il mercato qualificato, pur di nicchia, funziona ancora.».
Stando ai dati citati, quindi, un’emergenza concreta e grave, data la natura culturale che intacca il percepito di un prodotto, conseguenza di un “fenomeno prosecco” che sta dilagando da anni e per il quale l’azienda ha deciso, fin dal 2017, di non usare questo termine per la propria comunicazione, bensì la più centrata territorialmente Valdobbiadene DOCG, a caratterizzare l’identità di tutti i propri prodotti. Col Vetoraz, d’altra parte, è rimasta l’unica cantina con numeri significativi del territorio a produrre esclusivamente DOCG, in una solida conferma di studio e impegno verso la massima qualità.
A testimoniare questo, anche l’incontro di eccellenze venete realizzato proprio per la 57^ edizione di Vinitaly e celebrato grazie alla felice collaborazione con Caviar Giaveri, realtà trevigiana leader nella produzione di caviale di alta qualità. A cogliere la sfida di tradurre in eccellenza l’incontro tra Valdobbiadene Docg e Caviale, lo chef Paolo Speranzon della Locanda San Martino (San Martino d’Alpago – Belluno), che ha proposto un inedito ed esotico abbinamento in un Green Curry di asparagi alla brace e fave accompagnato dal pregiato caviale Sevruga Imperial (limited edition) dell’azienda trevigiana Caviar Giaveri, abbinato per l’occasione al Valdobbiadene DOCG Extra Dry Cuvée 13.
«Abbiamo giocato con abbinamenti inusuali, – spiega nuovamente Loris Dall’Acqua – dove il vegetale dell’asparago e la leggera affumicatura vengono ammansite da note esotiche, in perfetta sintonia con il carattere deciso e inconfondibile del caviale Sevruga Imperial. Questa complessità aromatica viene armonizzata dai profumi delicati e dalla rotondità del Valdobbiadene docg Extra Dry cuvée 13.»
Eccellenza sempre in prima linea, quindi, a tutela di un’identità che chiede una cultura sempre più diffusa, sotto il segno di equilibrio, armonia ed eleganza: è questa la cifra distintiva della piacevolezza degli spumanti Col Vetoraz, capaci di garantire sempre un livello qualitativo al massimo livello e una vivida dimostrazione di tutela del proprio territorio.
Col Vetoraz Spumanti S.p.A.
Situata nel cuore della Docg Valdobbiadene, la cantina Col Vetoraz si trova a quasi 400 mt di altitudine, nel punto più alto dell’omonimo colle parte delle celebri colline del Cartizze. È proprio qui che la famiglia Miotto si è insediata nel 1838, sviluppando fin dall’inizio la coltivazione della vite. Nel 1993 Francesco Miotto, discendente di questa famiglia, assieme all’agronomo Paolo De Bortoli e all’enologo Loris Dall’Acqua hanno dato vita all’attuale Col Vetoraz, una piccola azienda vitivinicola che ha saputo innovarsi e crescere e raggiungere in soli 10 anni il vertice della produzione di Valdobbiadene Docg sia in termini quantitativi che qualitativi, con oltre 2.300.000 kg di uva Docg vinificata l’anno da cui viene selezionata la produzione di 1.250.000 di bottiglie. Oggi, raggiunti i 30 anni, la sfida è quella di riuscire a mantenere nel tempo questa importante posizione conquistata. Grande rispetto per la tradizione, amore profondo per il territorio, estrema cura dei vigneti e una scrupolosa metodologia della filiera produttiva e della produzione delle grandi cuvée, hanno consentito negli anni di ottenere vini di eccellenza e risultati lusinghieri ai più prestigiosi concorsi enologici nazionali ed internazionali.
Azienda Caviar Giaveri: L’Azienda è condotta da Jenny, Giada e Joys Giaveri, tre giovani imprenditrici che, con grande passione, continuano la tradizione di famiglia a fianco del padre Rodolfo. I possedimenti ittici della Caviar Giaveri si trovano nel comune di San Bartolomeo di Breda (Treviso), a pochi chilometri da Venezia. Un allevamento di storioni di dieci diverse specie, il che permette di scegliere tra una ricca varietà di tipi di caviale eco– sostenibile, attualmente è il parco storioni più vario del mondo. Il caviale viene da sempre lavorato artigianalmente e confezionato seguendo fedelmente la tradizione. La salatura segue il metodo russo malossol (poco sale), la selezione delle uova avviene a mano con assoluto rigore e precisione. Il tutto in ambiente controllato e certificato: un processo meticoloso, che si perpetua per mantenere elevati standard di eccellenza, nel tempo. Il rigore del processo produttivo è testimoniato dai certificati più autorevoli, come IFS FOOD higher level.



