Condividere e promuovere contenuti ed espressività di giovani che hanno intrapreso e maturato un significativo percorso artistico: questo il presupposto della speciale collaborazione avviata dal Centro Iniziative Culturali Pordenone con l’Università degli Studi di Udine, Dipartimento di Studi Umanistici e del Patrimonio Culturale. «Dare voce a diversi e nuovi linguaggi, in una dimensione multidisciplinare, costituisce da sempre l’identità del Centro – spiega la presidente uscente CICP Maria Francesca Vassallo – tanto da essere accolto tra i progetti triennali come Centro di Divulgazione della cultura umanistica, artistica e scientifica per iniziative e attività di rilevanza regionale della Regione Friuli Venezia Giulia. Ne siamo particolarmente orgogliosi perché viene riconosciuto il lungo strutturato lavoro della nostra associazione, iniziato negli anni Sessanta e continuamente rinnovato grazie a tante qualificate collaborazioni di persone e istituzioni, che vanno ben oltre il territorio regionale. Ne fanno testimonianza le 505 mostre e i 249 cataloghi che le documentano». Ecco dunque la seconda tappa del progetto triennale avviato lo scorso anno, con una seconda mostra allestita alla Galleria Sagittaria nell’ambito di Dittico FVG– Art Booster, un percorso che vede la supervisione dello storico dell’arte Alessandro Del Puppo e sviluppato dalla curatrice delle mostre, Magalì Cappellaro. L’obiettivo è favorire l’accesso dei giovani artisti ai principali circuiti espositivi e di mercato, offrendo loro visibilità attraverso la realizzazione di una mostra e la pubblicazione di un catalogo, oltre a momenti di confronto e preziose opportunità di crescita professionale. Sabato 12 aprile, alle 17.30 negli spazi della Galleria Sagittaria di Pordenone del centro culturale Casa Zanussi, il taglio del nastro schiuderà il percorso espositivo dedicato alle artiste Giulia Maria Belli e Anna Marzuttini, accomunate da un approccio multidisciplinare alle arti visive che spazia dalla pittura a olio alla scultura, dalla tecnica del collage a quella del monotipo. Coordinata da Maria Francesca Vassallo, è questa la mostra d’arte numero 506 del Centro e resterà visitabile fino a sabato 31 maggio.
Ingresso gratuito dal lunedì al sabato dalle 15.00 alle 19.00. Chiuso tutte le domeniche, 21, 25 e 26 aprile e 1 maggio. Su richiesta visite guidate per le scuole e gruppi. Info e dettagli: Centro Iniziative Culturali Pordenone / Tel. 0434 553205 / [email protected] www.centroculturapordenone.it
«Il percorso delle due autrici, il loro ragionare su temi, racconti e forme possibili trova una convergenza con la narrazione espositiva in termini di spazi, raffronti e discorsi – osserva Alessandro Del Puppo. Tra creazione autoriale e interpretazione curatoriale non agisce una distinzione di ruoli o una separazione operativa. È piuttosto un’infusione di comuni sensibilità: un incontro tra materia, immagine e parola. Pittura su tela, disegno e incursioni scultoree da un lato; ceramica, tessuti dipinti e monotipo dall’altro concorrono così a formare un immaginario complesso e stratificato, dove trovano spazio la natura sfuggente dei ricordi, l’introspezione e lo scandaglio di sé, la relazione tra realtà e immaginazione, il rapporto tra ciò che è visibile e dicibile e ciò che non lo è».
Giulia Maria Belli (Udine, 1989), diplomata in Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia, crea il suo personale universo visivo attingendo dalla letteratura, dai miti, dalle fiabe e dai sogni. La sua ricerca riflette sul concetto di memoria e sui diversi livelli di significato dell’esperienza umana, rielaborando immagini, fotografie e piccoli oggetti raccolti in spunti per opere che variano dalla pittura a olio, all’uso dei tessuti e della ceramica, fino al monotipo. Quest’ultima tecnica, particolarmente cara all’artista, le permette di creare immagini dai contorni frastagliati e dal carattere evanescente, simili a ricordi affiorati nel tempo. La pratica artistica di Anna Marzuttini (Gemona del Friuli, 1990) si fonda su un rapporto di profonda vicinanza ed empatia con il mondo naturale, che nelle sue opere viene indagato attraverso un segno grezzo, una gestualità istintiva. Formatasi presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia, utilizza il disegno, la pittura su grande formato e la scultura per rielaborare, attraverso un’estrema sintesi formale, i paesaggi e le forme naturali che osserva dal vivo e che fotografa durante le sue esplorazioni, o che raccoglie dallo spoglio di testi di botanica e da ricerche online. Mediante un costante processo di ri-posizionamento dello sguardo, Marzuttini invita a riflettere sull’urgente e quanto mai attuale necessità di trovare una via per la coesistenza, un equilibrio tra ciò che è naturale e ciò che è artificio.
Anna Marzuttini (Gemona del Friuli, 1990) si forma all’Accademia di Belle Arti di Venezia, dove frequenta l’Atelier F. e consegue il diploma di Secondo Livello in Arti Visive e Discipline dello Spettacolo, con specializzazione in Pittura. Tra il 2019 e il 2020 è artista in residenza presso gli Atelier della Fondazione Bevilacqua La Masa a Venezia. Nel 2021 inaugura la sua prima mostra personale, Off the Grid, presso Spazio Satellite di Suburbia Contemporary Art Gallery a Firenze, mentre nel 2024 presenta la sua prima personale a Udine, Can’t See the Wood, curata da Stefano Monti presso SMDOT Art Gallery. Tra le sue esposizioni più recenti si ricordano On and Beyond – A Love Letter to Shadows presso la Galleria Alberta Pane di Venezia e Istituire un rifugio nella selva, a cura di Giulia Mariachiara Galiano e Riccardo Vailati, presso Traffic Gallery di Bergamo. È membro del collettivo artistico Fondazione Malutta. Vive tra Venezia, dove lavora nello studio condiviso Kadabra, e Udine.
Giulia Maria Belli (Udine, 1898) studia Pittura presso l’Atelier F dell’Accademia di Belle Arti di Venezia, conseguendo nel 2014 il diploma di Secondo Livello in Arti visive e Discipline dello Spettacolo. Nel 2018 frequenta il Master of Art al Luiss Creative Business Center di Roma. Attualmente vive a Venezia dove lavora presso lo studio condiviso zolforosso. Collabora con la galleria Eugenia Delfini di Roma e con il collettivo di artisti Fondazione Malutta e con l’artista Riccardo Giacomini con cui realizza libri illustrati come Storie Pallide (Gaspari editore, 2021), progetto di residenza artistica presso Dolomiti Contemporanee e Le favole Rosa, presentato presso la rassegna Acque sconosciute del Cinema galleggiante a Venezia. Esposizioni recenti includono Telefono senza fili presso la galleria Kunstraum Ortloff di Lipsia in Germania (2025), On and beyond – a love letter to shadows presso la galleria Alberta Pane di Venezia (2025), Hôtel Dieu presso la galleria A plus A di Venezia (2024), Venise à Paris presso la Galerie Italienne di Parigi (2022).

