
foto tratte dal sito del Teatro Rossetti di Trieste: https://www.ilrossetti.it/it/
Potremmo iniziare questa recensione in due modi, riportando questo incipit tratto dalle parole dei due creatori di “The Choir Of Man”, Nic Doodson e Andrew Kay: “È una festa. È un concerto. È un bel momento pieno di birra in un pub in orario di punta (qualcuno vuole una birra gratis?) che unisce miscugli “per la crescita dei capelli”, danza ad alta energia e percussioni dal vivo con coreografie di tap dance. Il cast polivalente di talentuosi “frequentatori” di questo pub, bei tipi che cantano di tutto: melodie da pub, folk, Broadway, rock classico, folk, tutto a livelli altissimi. È il miglior canto, ballo, stomping, pub crawl di un concerto a cui tu hai mai partecipato! BENVENUTI!”

Oppure potremmo iniziare dalla fine, dal saluto di questi ottimi, bravissimi, musicisti, cantanti, ragazzi anche da palcoscenico, perché lo riempiono con gusto e garbo, dal loro unico bis, in realta’ parte integrante e giusto finale dello spettacolo con una vecchia ballata scozzese, ripresa poi da parecchi musicisti anche irlandesi, è una ballata che potrebbe assomigliare al saluto finale tra amici o familiari, senza illusioni di re incontrarsi, un ultimo saluto come “My way” o “Ne regrette rien”, ma come ballata è ancora più struggente e commovente, qui riportiamo solo l’ inizio de “The parting glass” (noi lo chiameremmo il “calice della staffa”):
“Of all the money that e’er I spent
I’ve spent it in good company
And all the harm that ever I did
Alas it was to none but me
And all I’ve done for want of wit
To memory now I can’t recall So fill to me the parting glass
Good night and joy be with you all…”

Perchè “THE CHOIR OF MAN” anche se è realmente uno spettacolo che ti entusiasma dall’inizio alla fine per vitalità’, la preparazione dei protagonisti, forse molto meglio equilibrati per bravura che nell’edizione del 2019, e con qualche ritocco al copione per far ancora di più coinvolgere il pubblico, ha inoltre una più chiara e propria narrazione su quanto l’ uomo, come essere pensante, a volte deve avere la possibilità di ritrovare o trovare una valvola di sfogo, una parola “buona”, un amico anche improvvisato che ascolti delle sue vicissitudini della vita, che vanno dall’amore, all’ incomunicabilità, alla solitudine: è questo luogo di incontro si trova anche e soprattutto in un pub, dove tutti sono ben accetti. E’ proprio quanto vi racconta la narrazione dello spettacolo e se vi era anche questo nelle intenzioni primigenie di Andrew Kay e Nic Doodson nello scrivere “The Choir of Man” ci sono riusciti perfettamente anche in questo, all’apparenza, simile spettacolo, di quest’anno.
Torniamo alla festosa e vera festa di questo sold out de “Il Rossetti”.
Siamo entrati realmente in un pub della Gran Bretagna, dato che i nove ragazzi provengono da tutta l’isola, e giusto per iniziare dieci minuti prima dell’inizio dello spettacolo si poteva salire sul palco a prender una birra con loro…. se questo non è mettere a proprio agio lo spettatore. Ed è tutto vero, ciò che accade poi: una straordinaria energica e freschezza di ritmi, danze, musica, coreografie spiritose e particolari di nove” signori”, seppur giovani talenti naturali a far spettacolo (e che spettacolo) e con quali canzoni: Welcome to the Jungle” dei Guns N’ Roses. “Hello” di Adele, “Somebody to Love” dei Queen , ”Save Tonight / Wake Me Up”, “The Impossible Dream”, “Teenage Dream”, “Escape (The Piña Colada Song),”500 Miles”,”Under The Bridge. La scaletta è una selezione eclettica di canzoni, spaziando dal rock al pop, fino a classici del folk che può variare da spettacolo a spettacolo, a seconda anche della partecipazione più meno festosa del pubblico che deve essere anch’esso protagonista in questo “Pub”, rendendo ogni spettacolo un’esperienza unica: più di una volta alcune “girls”, spettatrici in platea sono state portate sul palco, per ballare, riere scherzare con loro, lanciare carte da gioco sugli spettatori come pure sacchetti di patatine: queste non possono mancare in un pub e nemmeno agli spettatori, portando in sala durante lo spettacolo bicchieri di birra per togliere la sete che le patatine stesse hanno indotto.

Questo pub, è “The Jungle”, e chiaramente il primo grande brano eseguito da questi inarrestabili ragazzi è come detto, “Welcome to the Jungle” dei Guns N ‘Roses.
Infatti tra birra offerta al pubblico, macchiettate, sketch, il repertorio musicale che varia dalle canzoni pop, rock, folk, ballate, con cui si esibiscono questi talentuosi cantanti e musicisti, è uno dei piu’ vari,conosciuti ed apprezzati: si passa con disinvoltura dagli “ Red Hot Chili Peppers” a Kety Perry, di Queen a Paul Simon ad Adele, fino appunto a ballate del loro folklore.
Non sembra molto cambiato all’apparenza del 2019, quando lo abbiamo visto a “Il Rossetti”, in realtà ci è parso ancora più spumeggiante e ricco di divertimento questo spettacolo, con nuovi protagonisti sul palco forse, come detto, meglio assortiti.
Basti pensare che “The choir man” partito trionfalmente già nel nel 2017 dall’Edinburgh Fringe Festival 2017, ha fatto il giro del mondo raccogliendo consensi e notorietà’ e fama sempre maggiore, uno spettacolo nello spettacolo, curatissimo, studiato nei minimi dettagli, da quello musicale alle coreografie, all’impostazione delle varie presentazioni, nulla Andrew Kay e Nic Doodson, produttori e registi non hanno voluto lasciare nulla al caso, per ricreare il più verosimilmente una location quale un pub con musiche più che congeniali per 90 minuti di puro divertimento alla “schiuma di birra”.
Aggiungiamo: bravi, divertenti ragazzi e sagaci e geniali Andrew Kay e
Nic Doodson.
Una vera festa che continuerà da giovedì 27 a domenica 30 Marzo e raggiungerà “ Il Rossetti”e chiamerà il pubblico a un coinvolgimento di divertimento assicurato.
“THE CHOIR OF MAN”
Cast (in ordine alfabetico-può variare):
Adam Bayjou ( Hard Man ),
Lewis Dragisic ( Swing – Beast, Bore, Handyman )
Sam Ebenezer ( Swing – Poet, Romantic, Joker, Maestro ),
Conor Hanley ( Poet ),
Keith Henderson ( Handyman ),
Cal T King ( Beast ),
Jared Leathwood ( Swing – Barman, Hardman, Joker, Romantic ),
Freddy Moore ( Joker ),
Kristian Morse ( Barman ),
Tyler Orphé Baker ( Bore ),
Tom Seals (Maestro),
Sam Walter (Romantic ).
THE CHOIR OF MAN
è creato da Nic Doodson e Andrew Kay,
con la regia di Nic Doodson,
Supervisione musicale, Arrangiamenti Vocali, Orchestrazioni Jack Blume,
Direzione dei movimenti e coreografie di Freddie Huddleston,
Monologhi scritti da Ben Norris,
Scenografia di Ben Norris, Oli Townsend,
Disegno Luci di Richard Dinnen,
Disegno costumi e Disegno Scenico associato di Verity Sadler,
Sound designo Sten Severson,
Casting di Debbie O’Brien.
Regista associato Tom Brandon (l’originale di “ Hard Man ”)
Direzione musicale Lee Freeman
Direttore associato del Movimento Adam Hilton
Prodotto da Immersive Everywhere, Nic Doodson, Andrew Kay, Wendy & Andy Barnes, Gavin Kalin e Hunter Arnold.
Per le repliche a Trieste si ringrazia Birra Moretti in collaborazione con Partesa Group.
Lo spettacolo va in scena ancora dal 27, 28 marzo alle ore 20.30 sabato 29 marzo doppia replica, alle
ore 17.30 e alle 20.30 e domenica 30 marzo con inizio alle ore 17.30.