“Una pagina di speranza e di fiducia” e “Un monito per le condizioni in cui versa oggi il mondo”: così il presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella e il già presidente della Repubblica di Slovenia Borut Pahor hanno definito il 25esimo Premio Ss. Ilario e Taziano – Città di Gorizia, a loro consegnato stamattina in una sentita e partecipata cerimonia al Teatro comunale Giuseppe Verdi. Tante le autorità presenti, tra cui il governatore Massimiliano Fedriga, oltre 300 poi i cittadini che hanno assistito. La cerimonia è stata aperta dagli Inni italiano e sloveno cantati dai ragazzi delle scuole medie Locchi e Trinko, tutti con cappellino e bandierina di GO! 2025, ed è stata chiusa dall’Inno alla Gioia eseguito da una decina di musicisti della Fanfara della Brigata Pozzuolo del Friuli.
La Commissione valutatrice del Premio Patroni presieduta dal sindaco e dal decano e composta dal parroco del Duomo, dall’assessore comunale alla Cultura, dal presidente del Consorzio per lo Sviluppo del Polo Universitario, dal presidente della C.C.I.A.A. e dal Presidente della Fondazione Cassa di risparmio di Gorizia, già nel 2023 aveva individuato per l’attuale edizione i due presidenti, per il loro concreto e costante sostegno nel percorso di avvicinamento delle comunità di Gorizia e di Nova Gorica, soprattutto nel contesto di GO! 2025. Il riconoscimento è assegnato a persona, ente, associazione o società comunque denominata non aventi finalità di lucro o finalità politiche che, attraverso la propria opera o attività nel campo civile, economico, culturale, artistico, religioso o sociale, abbia onorato e fatto conoscere e apprezzare il nome di Gorizia in Italia e all’estero.
Il Premio Santi Ilario e Taziano 2025 si presenta con una veste completamente rinnovata. Il design trae ispirazione da GO! 2025 Capitale Europea della Cultura e nasce dalla collaborazione tra il GECT GO e il Comune di Gorizia, con l’intento di incarnare i valori di pace, riconciliazione e dialogo tra culture.
L’opera è stata concepita dallo Studio ButMaybe di Bologna e realizzata dallo Studio Comelli, artigiano locale. Il design innovativo si compone di materiali altamente simbolici: acciaio inox super mirror per le ali interne superiori, per rappresentare la riflessione e la trasparenza del dialogo, acciaio inox con finitura sabbiata opaca per il lato esterno delle ali inferiori, a simboleggiare la solidità e la resistenza delle relazioni costruite nel tempo, un frammento della rete originale che un tempo divideva l’Italia e la Slovenia in piazza Transalpina, ripulito e smussato per non risultare tagliente, come segno tangibile della trasformazione da divisione a unione.
Il riconoscimento esprime un equilibrio perfetto tra leggerezza e stabilità. La scelta dell’acciaio inox nelle sue due diverse lavorazioni richiama la complessità della mediazione politica e della diplomazia, sottolineando al contempo il valore della trasformazione e della riconciliazione. La farfalla, figura centrale della composizione, è simbolo di speranza e futuro, mentre la rete sottostante evoca la storia, ricordando i progressi compiuti verso un’Europa senza barriere. L’inclinazione della farfalla sopra la rete originale richiama la fragilità della pace, costantemente sospesa in un precario equilibrio.
La confezione del Premio, realizzata da Scatolificio Udinese, è stata pensata per valorizzare il messaggio di speranza: aprendosi come le ali di una farfalla, rivela al suo interno una piccola wunderkammer. Sullo sfondo, un dettaglio dello scatto della storica stretta di mano tra Pahor e Mattarella, mentre ai lati si trovano le dediche ai destinatari del premio.
DEDICA
AI PRESIDENTI
SERGIO MATTARELLA E BORUT PAHOR
PER AVERCI AIUTATO A COMPRENDERE COME
IL CONFINE – QUESTO CONFINE – TORNA AD ESSERE UN ELEMENTO DI SCELTA DI UNIONE
LADDOVE UN TEMPO “TAGLIAVA” IL TESSUTO DI UNA REALTÀ UNITARIA,
ANCORCHÈ APPARTENENTE A DUE PAESI DIVERSI.
UN CONFINE CHE DA FRONTIERA DI DIVISIONE SI TRASFORMA IN ELEMNTO DI RACCORDO
E DI COLLABORAZIONE, PUNTO DI INCONTRO E DI AGGREGAZIONE CAPACE DI GENERARE NUOVE IDEE,
DI ESSERE MOLTIPLICATORE DI INIZIATIVE, CAPACE DI FAR CRESCERE INSIEME.
L’ASSEGNAZIONE UNITARIA ALLE DUE CITTÀ DEL TITOLO DI CAPITALE EUROPEA DELLA CULTURA
CONFERMA CHE LA DIVERSITÀ CULTURALE NON È UN TRATTO CHE DISTANZIA E SEPARA,
MA UN VALORE CHE ARRICCHISCE QUESTA REALTÀ E CHI IN ESSA VIVE,
CHI LA OSSERVA, CHI LA FREQUENTA, CHI LA RISPETTA E CHI L’AMMIRA
(Sergio Mattarella – Gorizia/Nova Gorica, 21/10/2021)
E PER AVERCI INSEGNATO CHE
QUESTA NOSTRA STRETTA DI MANO È STATO IL MOMENTO PIÙ VISSUTO E PIÙ EMOZIONANTE
DI TUTTA LA MIA LUNGA CARRIERA POLITICA.
IN SÉ, QUESTO GESTO RACCHIUDEVA TUTTO CIÒ IN CUI CREDO: PACE, RICONCILIAZIONE, CONVIVENZA, AMICIZIA, BUON VICINATO, DIALOGO, COLLABORAZIONE, COOPERAZIONE E COMUNE SPIRITO EUROPEO. ERAVAMO LÌ, IN PIEDI, SENZA PROFERIRE PAROLA ALCUNA, EPPURE SIAMO RIUSCITI A DIRE TUTTO.
QUESTO PROGETTO CONGIUNTO DI CAPITALE EUROPEA, GRANDE, ENORME,
È DI SECOLARE IMPORTANZA NON SOLO PER GLI SLOVENI
MA ANCHE PER GLI ITALIANI E TUTTI GLI EUROPEI
(Borut Pahor- Gorizia/Nova Gorica, 21/10/2021)
Grazie!
Il Sindaco Il Decano
dott. Rodolfo Ziberna don Nicola Ban



