foto di Lorenzo Bencich
Sabato 22 e domenica 23 marzo 2025 tornano, per la 33a edizione, le Giornate FAI di Primavera, il principale evento di piazza dedicato al patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese, organizzato dal FAI-Fondo per l’Ambiente Italiano ETS grazie all’impegno e all’entusiasmo di migliaia di volontari: 750 luoghi in 400 città saranno visitabili a contributo libero, grazie ai volontari di 350 Delegazioni e Gruppi FAI attivi in tutte le regioni.
Un’edizione speciale, in occasione dei cinquanta anni dalla nascita del FAI – fondato nel 1975 da Giulia Maria Crespi e Renato Bazzoni, con Alberto Predieri e Franco Russoli – che anche attraverso le Giornate FAI di Primavera ribadisce la missione culturale che la Fondazione svolge a fianco delle istituzioni, con i cittadini e per il Paese, e che si realizza nella cura e nella scoperta di tanti luoghi speciali – oltre 13 milioni visitatori, 16.290 luoghi aperti in oltre 7.000 città in 32 edizioni – con lo scopo di educare la collettività alla conoscenza, alla frequentazione e alla tutela del patrimonio di storia, arte e natura italiano. Le Giornate FAI rappresentano un momento di crescita educativa e culturale e di condivisione, strumenti essenziali per affrontare un mondo libero. Un percorso di cittadinanza che coinvolge istituzioni, associazioni, enti pubblici e privati, che in numero sempre maggiore vi collaborano grazie a una vasta e capillare rete territoriale, con un unico obiettivo: riconoscere il valore del nostro patrimonio culturale e con esso la nostra identità di cittadini europei.
La rete territoriale del Friuli Venezia Giulia, attraverso le sue Delegazioni e i suoi Gruppi, ha organizzato l’apertura di 20 luoghi straordinari in 12 Comuni della regione, molti dei quali visitabili per la prima volta, ed è pronta ad accogliere i visitatori grazie a 200 Volontari e 479 Apprendisti Ciceroni, oltre ai Volontari per un Giorno e ai proprietari stessi dei beni che verranno messi a disposizione.
Energia, creatività ed entusiasmo sono le parole che da sempre identificano le Giornate FAI, che attraversano l’Italia da Nord a Sud, con l’obiettivo di per svelare agli italiani la ricchezza e la varietà del patrimonio di storia, arte e natura che è in ogni angolo di questo Paese, sorprendente e inaspettato, e che non consiste solo nei grandi monumenti o nei musei, ma anche in edifici e paesaggi inediti e sconosciuti, luoghi speciali che custodiscono e testimoniano piccole e grandi storie, culture e tradizioni, che sono a pieno titolo “il nostro patrimonio” e che perciò tutti siamo chiamati a curare e a proteggere per le generazioni presenti e future, com’è nella missione del FAI, cominciando innanzitutto a conoscerli, per scoprirne il valore.
Le aperture in Friuli Venezia Giulia
In Friuli Venezia Giulia sono coinvolti 12 Comuni per far scoprire 20 aperture peculiari per caratteristiche storiche, artistiche, culturali e naturali, solitamente non accessibili o poco conosciute. Ricordiamo che gli Iscritti FAI hanno diritto a corsie preferenziali, aperture dedicate e tanti vantaggi nel programma “FAI per me”. Sarà possibile in ogni sito rinnovare l’iscrizione oppure iscriversi per la prima volta al FAI. Ad ogni visita sarà possibile sostenere la missione e le attività della Fondazione con una donazione: il contributo minimo richiesto è di 3€, ove non diversamente indicato.
Elenco e approfondimenti: https://bit.ly/GFP2025_FVG
Ecco tutte le aperture regionali!
La Delegazione di Trieste porta i visitatori alla scoperta di tre luoghi in città e propone un evento speciale.
Si inizia con l’Ex Palazzo del LLoyd Triestino, ora Palazzo della Regione (Piazza Unità d’Italia) e sede della Presidenza della Giunta della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia. L’edificio venne costruito tra il 1880 e il 1883 su progetto dell’architetto viennese Heinrich Von Ferstel per accogliere la sede della società di navigazione “Lloyd Austro-Ungarico”, che dal 1922 diventerà “Lloyd Triestino”. Durante le visite verranno illustrate le particolarità dell’esterno, partendo dalla maestosità della facciata principale adornata da accurati elementi decorativi alle due stupende statue muliebri collocate ai piedi della facciata entro due nicchie absidate. Si potranno scoprire anche gli interni: il monumentale scalone d’ingresso in pietra del Carso con colonne e pilastri in marmo rosso di Verona, lo splendido salone delle sedute e delle feste dove spiccano due grandi ritratti dell’Imperatore Francesco Giuseppe e dell’Imperatrice Elisabetta d’Austria, assieme agli altri saloni di rappresentanza che si affacciano sulla piazza dell’Unità d’Italia.
Dettagli: Orari di visita: sabato 22 e domenica 23 marzo dalle 10 alle 18 (ultima visita ore 17). Visite in lingua slovena alle ore 11 in entrambe le giornate, senza prenotazione. Visite a cura della Delegazione FAI e del Gruppo FAI Giovani di Trieste. Contributo minimo suggerito a partire da 3€.
Si prosegue con Villa Necker (via dell’Università, 2) una dimora storica in stile neoclassico situata nel Borgo Giuseppino, sul colle di San Vito. La villa è passata di proprietà diverse volte, ma è ad Antonio Faraone Cassis, che l’acquista nel 1790, che si devono i lavori di abbellimento che la trasformarono in quella che allora era considerata la più bella residenza della città. Da Alfonso Teodoro Carlo Francesco de Necker, invece, ha ereditato il nome con cui la conosciamo oggi. Divenne proprietà del Sovrano Erario Militare in conto della Österreichische Kriegsmarine (la Marina da Guerra dell’Impero Austro-Ungarico), e poi del demanio italiano per diventare sede del Comando militare. Oggi l’edificio, di cui si visiteranno gli spazi interni, ospita il Comando Militare Esercito Friuli Venezia Giulia, assieme alla vicina Villa Italia sede del Circolo Unificato di Presidio.
Dettagli:
Orari di visita: sabato 22 e domenica 23 marzo dalle 11 alle 18 (ultima visita ore 17). Visite in lingua slovena alle ore 15 in entrambe le giornate, senza prenotazione. Visite a cura Apprendisti Ciceroni® del Liceo “F. Petrarca” e dell I.T.S. “M.Fabiani – Deledda”. Contributo minimo suggerito a partire da 3€.
Terzo luogo il MIB Trieste School of Management (Largo Caduti di Nassiriya, 1) che dal 1999 ha la sede nel Palazzo Ferdinandeo, costruito fra il 1856 e il 1858 ai margini del bosco del Farneto dall’architetto Giuseppe Sforzi su progetto del berlinese G. H. F. Hitzig. Il palazzo, in stile neorinascimentale, era residenza estiva dell’Imperatore Francesco Giuseppe d’Asburgo e intitolato all’Arciduca Ferdinando Massimiliano. Negli anni ha ospitato un hotel con ristorante (fino al 1914), è stato sede di un istituto educativo e ospedale militare e, successivamente, venne occupato da tedeschi, partigiani slavi e forze anglo-americane durante le due guerre mondiali, periodi nei quali furono saccheggiati gli arredi. Pur mantenendo la sua struttura originaria, negli anni, l’edificio ha subito diversi restauri; tuttavia l’eleganza storica è stata preservata e i visitatori potranno godere di una panoramica unica sulla sua storicità e modernità: l’elegante atrio, il maestoso salone principale e cuore del palazzo, le aule riservate alle lezioni dei master internazionali che accolgono studenti da tutto il mondo, l’Aula Origini Italia, la nuova sala del CdA e la biblioteca completano il percorso di visita. Nel giardino ci sarà la possibilità di salire alla terrazza del Nuovo Padiglione, costruito nel 2010 con tecnologie energetiche d’avanguardia, per ammirare il panorama.
Dettagli:
Orari di visita: solo domenica 23 marzo dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 17 (ultima visita ore 16.30). Visite in lingua inglese alle ore 11 e 15, senza prenotazione. Visite a cura della Delegazione FAI e del personale MIB Trieste. Contributo minimo suggerito a partire da 3€.
Iniziativa speciale riservata agli iscritti FAI
Sabato 22 e domenica 23 marzo alle ore 10, 11.30 e 16 in esclusiva per gli iscritti FAI si aprono le porte della Casa Massonica (Corso Saba, 20). Verranno accolti nella Sala dei Passi Perduti dove potranno scoprire la storia della Libera Muratoria e la sua diffusione nel mondo, così come quella della Massoneria in Italia e in particolare a Trieste. La seconda parte della visita si svolgerà nel misterioso Tempio Massonico del Grande Oriente d’Italia, ricchissimo non solo di arte, ma anche di simbologia, che incuriosisce e che verrà svelata e spiegata in ogni suo aspetto. Dettagli: Gruppi di massimo 20 persone. Durata della visita 45 minuti. Visite a cura della Loggia della Casa Massonica. Contributo minimo richiesto di 7€ da versare al momento della prenotazione obbligatoria al link https://bit.ly/casamassonica_gfptrieste.
Per informazioni: [email protected]
La Delegazione FAI di Gorizia porta alla scoperta di Palazzo Attems – Santa Croce (Piazza del Municipio, 1), sede del Municipio di Gorizia, proponendo due itinerari in lingua italiana, uno in lingua slovena e un’iniziativa speciale, ricordando che Gorizia, insieme a Nova Gorica, è Capitale Europea della Cultura 2025. Questa apertura è svolta in collaborazione con la Commissione Europea. Il primo itinerario in lingua italiana Il Palazzo Municipale tra storia e architettura approfondisce il punto di vista storico-architettonico, raccontando della sua edificazione per conto della famiglia Attems e inquadrando il palazzo all’interno di quella che fu la crescita urbanistica di Gorizia tra il XVIII e il XIX secolo. Durante la visita particolare rilievo sarà dato alla figura dell’architetto Nicolò Pacassi (particolarmente importante all’epoca, tanto che progettò anche la Reggia Imperiale di Schönbrunn e ottenne la qualifica di Architetto Imperiale da Maria Teresa d’Austria). Si visiterà la cosiddetta “Sala Bianca”, una delle sale più importanti, utilizzata oggi come stanza di rappresentanza del Comune di Gorizia e per la celebrazione dei matrimoni civili, e dalla corte interna del palazzo si potrà ammirare il Parco Municipale, di cui si farà un breve racconto. La visita del secondo itinerario in lingua italiana – Il Municipio tra istituzioni e arte – si articola attraverso il piano nobile del palazzo, dove si potranno ammirare alcune delle opere di artisti locali presenti, come Italico Brass ed Emma Verzegnassi, oltre che incontrare richiami a personaggi illustri della società goriziana del passato, tra cui spicca la collezione di ritratti dei Sindaci che hanno amministrato Gorizia. Dopo una visita alla “Sala Bianca”, si proseguirà per raggiungere l’ala moderna del palazzo municipale e accedere alla Sala Consiliare. La visita si concluderà ammirando l’opera di Agostino Piazza, artista di origini venete ma goriziano d’adozione: un ciclo pittorico lungo 15 metri, realizzato su parete, che racconta la storia della contea di Gorizia. Dettagli: Orari di visita: sabato 22 marzo solo pomeriggio dalle 14 alle 18. Domenica 23 marzo dalle 10 alle 13 e dalle 14.25 alle 18. Gruppi di massimo 20 persone. Durata itinerario: 45 minuti circa. Contributo minimo suggerito a partire da 3€. L’itinerario in lingua slovena Alla scoperta del Palazzo Attems Santa – Croce vuole presentare il Palazzo Attems-Santa Croce dal punto di vista sia storico-architettonico sia istituzionale. Si parlerà dell’evoluzione dell’edificio, inizialmente realizzato come residenza nobiliare per la famiglia Attems dall’architetto Nicolò Pacassi e poi rimaneggiato nei decenni successivi con la profonda alterazione ottocentesca del progetto originale e l’aggiunta novecentesca dell’ala per la sala consiliare. Si accederà anche alla parte retrostante del Municipio per parlare brevemente del Parco del Municipio, un’ampia area verde che inizialmente era parte di un più ampio giardino in stile inglese. Salendo al piano nobile si visiterà la cosiddetta “Sala Bianca” per poi raggiungere l’ala moderna e accedere alla Sala Consiliare. La visita si concluderà ammirando il lungo ciclo pittorico di Agostino Piazza. Dettagli: Orari di visita: sabato 22 marzo turni in partenza alle 14.25-14.55-15.25-15.55-16.25-16.55. Domenica 23 marzo mattina alle 10.55 e 11.25 e pomeriggio alle 14.25-14.55-15.25-15.55-16.25-16.55. Gruppi di massimo 20 persone. Durata itinerario: 60 minuti circa. Contributo minimo suggerito a partire da 5€.
Iniziativa speciale: Dall’Ottocento ai giorni nostri: una passeggiata tra storie e piante nel Giardino municipale di Gorizia. Grazie alle approfondite conoscenze della dott.ssa Liubina Debeni si scoprirà l’evoluzione di quello che oggi è il parco municipale: da giardino privato nella sua prima forma di fine Settecento a quella di giardino cittadino. Vedremo come i recenti lavori di riqualificazione hanno riportato il giardino al fascino delle origini armonizzando le caratteristiche botanico-architettoniche con l’accessibilità da parte di tutta la cittadinanza. Dettagli: Orari di visita: sabato 22 marzo alle 15, domenica 23 marzo alle 10.30 e alle 15. Durata 60 minuti circa. Gruppi di massimo 20 partecipanti. Prenotazione obbligatoria entro giovedì 20 marzo scrivendo a [email protected]. Contributo minimo suggerito a partire da 5€.
Per informazioni: [email protected].
I volontari della Delegazione FAI di Udine propongono quattro visite nel capoluogo friulano e tre in Carnia.
A Udine si inizia con il CISM – Centro Internazionale di Scienze Meccaniche, la più importante istituzione scientifica non universitaria del Friuli, che ha sede nel prestigioso Palazzo Antonini Mangilli del Torso (Piazza Garibaldi). Attivo oggi in ambito sia internazionale sia locale, fu fondato nel 1968 per volontà di Luigi Sobrero, professore di Meccanica Razionale a Trieste che ebbe l’idea di costituire a Udine un centro internazionale di studi avanzati dedicato alle Scienze Meccaniche e alle discipline a esse collegate. Si partirà dall’androne per entrare nell’edificio con una prima tappa nel cortile; poi si continuerà all’interno attraverso l’importante scalone in pietra impreziosito da statue, procedendo attraverso le diverse sale quasi interamente affrescate. Di particolare rilevanza il corridoio di collegamento tra le due ali dell’edificio, interamente decorato a parete e soffitto nel 1786 con affreschi attribuiti ad Andrea Urbani, a Francesco Chiarottini e a Giuseppe Morelli. Spettacolare è la sala dei divani, ex sala da ballo nella quale nel 1935 si svolse l’ultimo grande avvenimento mondano: il ballo organizzato dal conte Enrico del Torso in onore del Principe di Piemonte in visita alla città.
Dettagli:
Orari di visita: sabato 22 e domenica 23 marzo dalle 10 alle 12 e dalle 14 alle 17.30 (ultimo ingresso alle 16.30). Gruppi di massimo 15 persone, con partenze ogni 20 minuti. Visite a cura degli Apprendisti Ciceroni® del Liceo Scientifico Statale “Niccolò Copernico” e dell’Educandato Statale “Collegio Uccellis”. Contributo minimo suggerito a partire da 3€.
Ingresso solo per Iscritti FAI a Palazzo della Porta (Via Treppo, 7-9), sede della Curia Arcivescovile di Udine, è un tipico esempio di architettura civile tardo seicentesca in Friuli, uno degli edifici più prestigiosi della città. Il palazzo udinese dei Conti della Porta descrive le forme della tipica casa nobiliare udinese del tempo, costituita da tre piani sormontati da una mansarda a timpano. La struttura è caratterizzata da una certa linearità soprattutto nella parte centrale; i prospetti del fabbricato principale terminano con l’alto cornicione dentellato del tetto. Sulla sinistra del prospetto un alto portone conduce al cortile. Internamente sono presenti tele del pittore carnico Antonio Faci e affreschi di Giulio Quaglio. Si potranno scoprire forme robuste e magniloquenti, figure gigantesche fortemente chiaroscurate, nonché l’importante opera del Quaglio che impreziosisce in particolare la loggetta, pregevolmente affrescata nel 1692 e che oggi costituisce la parte più interessante dell’edificio.
Dettagli:
Orari di visita: sabato 22 e domenica 23 marzo dalle 14 alle 17.30 (ultimo ingresso alle 17). Gruppi di massimo 15 persone, con partenze ogni 20 minuti. Visite a cura degli Apprendisti Ciceroni® del Liceo Classico Statale “Jacopo Stellini”.Contributo minimo suggerito a partire da 3€.
La Stamperia d’arte Albicocco (via Ermes di Colloredo) raccoglie storia, arte e cultura in uno dei più improbabili luoghi udinesi. Situata al piano terra dell’edificio che accoglie l’ex Cinema Capitol, passa inosservata alla frenesia della vita cittadina. L’attività nasce nel 1974 a Udine ad opera di Corrado Albicocco e Federico Santini ed è specializzata nella stampa d’arte calcografica, lavorando per numerosi artisti di fama internazionale, tra i quali Giuseppe Zigaina, Giuseppe Santomaso, Emilio Vedova, Jiri Kolar e Piero Dorazio. Nel 1994 Corrado Albicocco lascia la stamperia per aprire quella che diventa la Stamperia d’arte Albicocco, e nasce il suo sodalizio con numerosi artisti di una nuova generazione che apporteranno al mondo della grafica nuova linfa e vitalità. Si affacciano nella stamperia udinese autori delle officine milanesi e romane e molti altri artisti di fama internazionale.
Dettagli:
Orari di visita: sabato 22 e domenica 23 marzo dalle 10 alle 12.30 e dalle 14 alle 18 (ultimo ingresso alle 17.30). Gruppi di massimo 20 persone, con partenze ogni 30 minuti. Visite a cura di Corrado e Gianluca Albicocco e degli Apprendisti Ciceroni® del Liceo Artistico “Sello”. Contributo minimo a partire da 5€.
Il tour si chiude nel cuore della città dove si erge il Palazzo del Monte di Pietà, uno degli edifici più imponenti e maestosi della città. Al piano terra, al di sotto del porticato, incorniciata da un portale scultore, è incastonata la Cappella di Santa Maria del Monte di Pietà, prezioso scrigno custode degli affreschi di uno dei pittori più importanti di Udine: Giulio Quaglio, oriundo da Como. L’artista nel 1694 affrescò le pareti con episodi della Passione di Cristo e la volta con episodi della vita della Madonna. I visitatori potranno ammirare i suoi affreschi che decorano interamente le pareti e la volta della chiesetta di Santa Maria del Monte, un piccolo scrigno seicentesco.
Dettagli:
Orari di visita: sabato 22 e domenica 23 marzo dalle 10.30 alle 17.30 (ultimo ingresso alle 17). Gruppi di massimo 12 persone, con partenze ogni 20 minuti. Visite a cura di Corrado e Gianluca Albicocco e degli Apprendisti Ciceroni® dell’Istituto Tecnico Commerciale “Antonio Zanon” e dei Licei “Bertoni”. Contributo minimo suggerito a partire da 3€.
A Socchieve, nome che deriva dal latino “sub clivo” per diventare “sot la cleva” per indicare la posizione sotto il colle, si trova la Chiesa di San Martino: monumento nazionale che presenta nel presbiterio un importante ciclo di affreschi di Gianfrancesco da Tolmezzo, il maggior pittore carnico del Rinascimento. I recenti lavori di restauro hanno messo in luce tracce di precedenti costruzioni; il primo impianto potrebbe risalire al VII secolo, nel basamento dell’abside e nella sacrestia sono stati rinvenuti resti di affreschi romanici che raffigurano un Cristo in mandorla con simboli degli Evangelisti e lacerti di immagini di Apostoli e santi. La chiesa è stata consacrata nel 1490 e dall’interno si gode una visuale privilegiata sulla valle del Tagliamento e sul nucleo abitato di Socchieve. La chiesa è inserita nel censimento nazionale “I Luoghi del Cuore”.
Dettagli:
Orari di visita: sabato 22 e domenica 23 marzo dalle 9.30 alle 17 (ultimo ingresso alle 16.30). Gruppi di massimo 20 persone, con partenze ogni 20 minuti. Contributo minimo suggerito a partire da 3€.
Nella frazione Mediis si trova la piccola ed elegante Chiesa di San Biagio. L’edificio risale all’ inizio del XVI secolo ed è preceduto da un portico con copertura a tre spioventi poggiante su pilastri in conglomerato carnico. Presenta un’aula a pianta rettangolare, un’abside a pianta quadrata con soffitto a crociera e il campanile a vela con la bifora in stile barocco ad ornare la facciata. La chiesa conserva all’ interno un ciclo di affreschi di periodo proto rinascimentale, attribuiti alla celebre Scuola Tolmezzina e realizzati presumibilmente tra gli ultimi anni del Quattrocento e l’inizio del Cinquecento. Il 26 luglio 1515 Daniele De Rubeis, vescovo di Caorle e incaricato del patriarca, consacrò la chiesa, come risulta dalla relativa bolla. Il disastroso terremoto del 1976 ferì anche questa chiesa, che fu oggetto di diversi interventi di restauro e consolidamento, fino a che l’11 agosto del 1989, quando il vescovo ausiliario Pietro Brollo riconsacrò la chiesa consegnandola al culto. Grazie al Comitato Gianfrancesco da Tolmezzo sarà possibile ammirare la chiesa e, nello specifico, gli affreschi e l’imponente flugelaltar, altare ligneo a sportelli tipico dell’area nordica, opera dell’altoatesino Michael Parth da Brunico (1488-1560).
Dettagli:
Orari di visita: sabato 22 e domenica 23 marzo dalle 9.30 alle 17 (ultimo ingresso alle 16.30). Visite a cura del Comitato Gianfrancesco da Tolmezzo. Contributo minimo suggerito a partire da 3€.
In zona Nonta si trova l’Atelier dell’artista Barbara Picotti, che nel 1998, dopo gli studi all’Accademia di Belle Arti di Venezia, è ritornata in Carnia e ha deciso di ristrutturare la casa di famiglia del 1600 per farne il proprio laboratorio/stamperia d’arte. Si tratta di un’abitazione dalla caratteristica forma a ferro di cavallo che si compone di varie sezioni: la casa padronale, sede dell’attuale osteria con cucina, le stalle, il fienile, il forno, la macelleria e la liscivaia. La bisnonna Regina racconta che è stata anche ricovero per i cavalli dei cosacchi nel 1944/45. Barbara Picotti ha lavorato per il pubblico e il privato, ha esposto in Italia e all’estero, ricevendo premi e riconoscimenti; è anche un’illustratrice che ha lavorato marchi commerciali (Bonomelli, Cannamela, Polenta Valsugana, Auricchio) e in campo editoriale (Electa Mondadori e Panda Edizioni).
Dettagli:
Orari di visita: sabato 22 e domenica 23 marzo dalle 9.30 alle 17 (ultimo ingresso alle 16). Gruppi di massimo 10 persone, con partenze ogni 60 minuti. Visite a cura di Barbara Picotti. Contributo libero a partire da 5€.
Per informazioni: [email protected]
Il Gruppo FAI di Palmanova propone due aperture.
A Palmanova sarà possibile visitare le “mine” veneziane e francesi, che rappresentano un interessante esempio di sistema fortificato integrato e possono essere inserite in una più ampia passeggiata alla scoperta dell’intero sistema difensivo. Si tratta di una rete di gallerie costruita con l’intento di permettere ai difensori della fortezza di Palmanova di raggiungere qualsiasi punto della struttura senza essere visti o rischiare di venire colpiti. L’idea fu del provveditore di Palma, Girolamo Corner, e furono realizzate nel 1674/75. Durante il periodo di dominazione napoleonica furono poi ampliate, con la costruzione di postazioni coperte in asse con i baluardi e costituivano il terzo giro del sistema fortificato. Le mine hanno la forma di un tridente in cui il ramo centrale prende l’avvio dal muro di controscarpa, il parapetto che protegge il lato esterno del fossato e che corre lungo la strada coperta e giunge fino al vertice del rivellino. Interessano tutti i nove rivellini della seconda cinta veneziana, costituita da terrapieni di forma triangolare posti di fronte alle cortine allo scopo di occultare le porte cittadine e tenere sotto controllo lo spazio del fossato. Le lunette napoleoniche, postazioni coperte in asse con i baluardi, consistono in terrapieni di forma pentagonale che presentano un sistema di casematte. Ogni casamatta centrale delle nove lunette, detta “caponiera”, presenta tre livelli ed è collegata tramite una galleria sotterranea alla strada coperta del fossato. Dettagli: Orari di visita: dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18 (ultimo ingresso alle 17.30). Turni di visita ogni 30 minuti. Gruppi di massimo 20 persone. Visite a cura degli Apprendisti Ciceroni® dell’Istituto Tecnico “Mattei” di Palmanova. Contributo minimo suggerito a partire da 3€.
A San Vito al Torre (frazione di Nogaredo al Torre) si potrà visitare Villa Gorgo, costruita nel Settecento, quando la famiglia dei Conti Gorgo, già al servizio della Serenissima fin dal 1468, ricevette l’incarico di fortificare il basso corso del Torre e dell’Isonzo. I conti rimasero i custodi della posta, del cambio dei cavalli del guado e, soprattutto, del guado: luogo strategico perché rappresentava il punto obbligato per passare dai territori della Serenissima Repubblica di Venezia a quelli imperiali, oltre che il punto di accessibilità più facile e vulnerabile verso i Balcani e i territori austriaci. Il borgo è ancora uguale: il campanile della chiesa di Sant’Andrea con il suo campiello, la strada che si allarga per la sosta delle carrozze e il cambio dei cavalli, con sullo sfondo la monumentale facciata della Grande Scuderia. Proseguendo sulla strada verso l’Albergo si costeggia il secondo borgo della villa che risvolta lungo l’argine. Un lungo campo alberato circondato dalla corte d’onore di Villa Gorgo e dai suoi borghi antichi in sasso e mattoni. La facciata della villa, chiusa tra due barchesse, celebrava e contemporaneamente nascondeva, la dimora estiva del conte imperiale. La vera quinta finale di questa composta e armoniosa scenografia settecentesca è la facciata affrescata della Grande Scuderia.
Dettagli: Orari di visita: dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18 (ultimo ingresso alle 17.30). Turni di visita ogni 30 minuti. Gruppi di massimo 20 persone. Visite a cura degli Apprendisti Ciceroni® del Liceo Scientifico “A. Einstein” di Cervignano del Friuli. La Villa è facilmente raggiungibile sia in auto che in bicicletta. Contributo minimo suggerito a partire da 3€.
Per informazioni: [email protected]
Il Gruppo FAI di Cividale del Friuli porta alla scoperta di due luoghi speciali. Tra il comune di Remanzacco e quello di Faedis si potrà visitare Casaforte di Bergum, raggiungibile sia da Ziracco di Remanzacco sia da Campeglio di Faedis. Oggi della famiglia Serafini, rappresenta un rarissimo esempio di borgo medievale fortificato del Friuli Venezia Giulia che comprende la casa padronale (Domus), una torre e varie costruzioni rustiche. Contiene sorprendenti reperti, come il fregio dell’affresco del Leone di San Marco che richiama la Serenissima oppure “lo zoccoletto”, dichiarata la calzatura più antica di tutta la nostra regione. La splendida cucina rimasta come un tempo permetterà di fare un viaggio nell’enogastronomia medievale e scoprire il ricettario di Martino da Como, il cuoco più importante della zona nel 1409, i tacuina sanitatis e le miniature degli stessi grazie a Studio Vellum della vicina Cividale. Oltre alla scoperta della zona padronale e delle dipendenze in un percorso storico, si avrà accesso a una singolare mostra di ceramiche medioevali e all’approfondimento botanico del giardino, dove sono presenti piante secolari inserite nel catalogo regionale degli Alberi Monumentali. Infine, sotto l’antico gelso del grande cortile, gli Scampinotadòrs di Vuelis, di Rualis e del Goriziano grazie a un castello di campane faranno ascoltare e provare l’antica maestria dei Campanari, la cui arte musicale è da poco inserita dall’UNESCO nell’elenco dei Beni Immateriali dell’Umanità. E per concludere nel cortile antistante la torre sarà presente una “taverna” curata dall’Associazione Volontaria tra Viticoltori di Refosco di Faedis e dalla Pro Loco di Valle di Soffumbergo. Dettagli: Orari di visita: sabato 22 e domenica 23 marzo dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18 (ultimo ingresso alle 17.30). Durata delle visite: 40 minuti circa. Gruppi di 25 persone. Partenze ogni 30 minuti. Tour naturalistico/botanico: partenza ogni ora. Contributo minimo suggerito a partire da 5€.
In zona Collevillano di Faedis, poco distante, si trova il Vigneto Storico di Faedis (Strada Casali Bertossi): un vero museo a cielo aperto della coltivazione della vite che da sempre contraddistingue questo lembo delle colline del Friuli. Si tratta di un vigneto messo a dimora nel 1896 dalla Famiglia Zani, a tutt’oggi proprietaria della tenuta. Coltivato e curato secondo le antiche tecniche vitivinicole, raccoglie ben 30 diverse varietà di vitigni, alcuni molto rari e rappresenta una banca genetica davvero prestigiosa. Il titolo dato al percorso di visita è Immagini E Tradizioni: insieme al proprietario, ad alcuni soci dell’Associazione Volontaria tra Viticoltori di Refosco di Faedis e agli Apprendisti Ciceroni porterà a scoprire anche un’esposizione di fotografie storiche e attrezzi agricoli. Qui la vite non è solo coltura, ma anche cultura: in questo piccolo angolo del Friuli ogni ceppo contorto è una scultura vivente modellata non solo dal tempo atmosferico e cronologico, ma anche dalla mano rispettosa e cosciente dell’uomo.
Dettagli: Orari di visita: sabato 22 e domenica 23 marzo dalle 10 alle 13; domenica 24 dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18 (ultimo ingresso alle 17.30. Visite a cura del proprietario, dell’Associazione Volontaria tra Viticoltori di Refosco di Faedis e degli Apprendisti Ciceroni dell’ISIS “Paolino d’Aquileia” di Cividale del Friuli. Contributo libero a partire da 3€.
Evento speciale: Sabato 22 marzo alle 18.45 presso la Domus della Casaforte di Bergum si svolgerà l’evento Maestro Martino e il Refosco di Faedis: gusti nei secoli in “Nome della Rosa” dedicato alla scoperta dell’arte culinaria antica attraverso opere letterarie di grande pregio: il “De Arte Coquinaria” e “Libro de Cosina” del 1400 di Martino de’ Rossi (primo grande cuoco redattore di un ricettario moderno) e il “De honesta voluptate e valetudine” del 1480 dell’umanista Bartolomeo Sacchi detto Platina che riprende, riscrive e commenta le ricette di Maestro Martino. Nel corso della serata storie, aneddoti e letture da carte e libri antichi, che rimandano alla memoria il celebre romanzo “Il nome della Rosa” di Umberto Eco. Interventi di Elisa Morandini, direttrice del Museo Cristiano di Cividale del Friuli, e di Stefano Cosma, direttore della rivista mensile Fuocolento, alla presenza delle preziose copie anastatiche del manoscritto di Maestro Martino e del libro del Platina (primo libro stampato a Cividale del Friuli nel 1480 da Gerardo di Fiandra e di cui una copia è conservata nel Museo Archeologico della città). Al termine degustazione di Refosco di Faedis, simbolo della zona guidata dall’”Associazione Volontaria tra Viticoltori di Refosco di Faedis” e da Wayne Young. A seguire l’assaggio di tre pietanze tratte dall’antico ricettario di Maestro Martino e preparate dal Cuoco chef Daniele Cinel, in collaborazione con la Cooperativa sociale Arte e Libro che si occupa di inclusione lavorativa per persone con disabilità o svantaggiate. Dettagli:
Massimo 35 persone. Durata 75 minuti circa. Contributo minimo richiesto a partire da 15€ per iscritti Fai e da 20€ per non iscritti. Prenotazione obbligatoria scrivendo a [email protected].
Per informazioni: [email protected]
La Delegazione FAI di Pordenone propone un percorso in cinque Comuni con altrettanti beni, scelti tra quelli già protagonisti di passate edizioni che sono stati particolarmente amati dal pubblico: A Pordenone l’Antico Ospitale dei Battuti (Piazza del Cristo, 2), che è stato donato al FAI grazie al lascito testamentario di Marilena Busato, vedova De Luca, che insieme al marito ne avevano promosso il restauro all’inizio degli anni ‘90 su suggerimento di Giancarlo Magri. Risalente al XIV secolo, ha subito diverse alterazioni e modifiche sia nella struttura principale sia nelle pertinenze. La prima apertura fu in occasione delle Giornate FAI di Primavera del 2024, e ora sarà possibile accedere nuovamente al bene per ammirare le preziose testimonianze documentarie della Confraternita dei Battuti, con affreschi trecenteschi e cinquecenteschi che narrano una storia di carità e assistenza nella Pordenone medievale. A Maniago (Loc. Campagna) la Fattoria Dorigo, immersa nel paesaggio rurale, si distingue per il suo connubio tra tradizione contadina e passione per i motori. Viali in terra battuta delimitati da gelsi secolari consentono di passeggiare tra i numerosi fabbricati in legno e sasso, che presentano uno stile ispirato all’ambiente western, e boschetti di querce e altri alberi spontanei. Si potrà visitare un museo delle antiche attrezzature contadine, che vanta anche una straordinaria collezione di oltre cinquanta trattori d’epoca, e un museo dedicato al marchio automobilistico Abarth, frutto della passione decennale di Bruno Dorigo. A Sacile (Loc. Vistorta) la Tenuta Vistorta – Villa Brandolini d’Adda, nel cuore della campagna friulana ai confini con il Veneto, rappresenta un perfetto equilibrio tra storia, natura e architettura. Residenza della famiglia Brandolini fin dal XV secolo, la villa ha visto nei secoli trasformazioni che l’hanno resa un’eccellenza vitivinicola e paesaggistica. Il giardino all’inglese, progettato dal celebre architetto Russell Page, offre un suggestivo percorso tra alberi secolari e geometrie naturali e incornicia, con i suoi boschetti e specchi d’acqua, l’architettura neoclassica della villa, della cui ristrutturazione fu incaricato negli anni ‘50 l’architetto milanese Luigi Vietti, e la grande barchessa con i granai e le cantine. A San Vito al Tagliamento si apre Palazzo Altan Rota (Piazza del Popolo. 38), un raffinato esempio di dimora veneta nato dall’unione di edifici medievali e ampliato tra il XIV e il XIX secolo. Gli Altan, arrivati dalla Germania alla fine del Duecento come consiglieri del Patriarcato di Aquileia, ottennero la giurisdizione del Castello per i loro servigi. L’interno conserva l’impianto della casa padronale veneta. Oggi è sede del Municipio e sarà possibile visitare il piano nobile con i suoi eleganti saloni, la sala del Consiglio Comunale e il giardino all’italiana. Il percorso si estende anche al parco storico, che ospita oltre 150 specie vegetali. Il palazzo è, inoltre, un luogo simbolo delle lotte contadine del dopoguerra con l’occupazione per sostenere il Lodo De Gasperi, evento che ispirò Pier Paolo Pasolini nel romanzo “Il sogno di una cosa”. A Spilimbergo riapre la Scuola dei Mosaicisti del Friuli (Via Corridoni, 6): fondata nel 1922 da Lodovico Zanini (delegato dell’Umanitaria di Milano per il Friuli) ed Ezio Cantarutti (sindaco della città) ha trasformato il borgo nella “Città del Mosaico”, tramandando per oltre un secolo un’arte che oggi è apprezzata in tutto il mondo. Sarà possibile esplorare l’edificio scolastico, ammirare oltre 400 opere musive lungo i percorsi espositivi e osservare da vicino le fasi di lavorazione del mosaico e del terrazzo. Un’occasione unica per camminare su una superficie di ben 2.700 mq e scoprire la storia e le tecniche di un’eccellenza artigianale che ha reso celebre il Friuli Venezia Giulia a livello internazionale. Dettagli per tutte le aperture: Orari di visita: dalle 9 alle 18. Contributo minimo suggerito a partire da 5€. Visite a cura dei Volontari della Delegazione FAI di Pordenone, dei Volontari per un Giorno e degli Apprendisti Ciceroni® delle scuole: Liceo Leopardi-Majorana (Pordenone), IIS F. Flora (Pordenone), Licei Le Filandiere (San Vito al Tagliamento), ISIS G. A. Pujati, ISIS Sacile-Brugnera G. Marchesini, ISIS Il Tagliamento (Spilimbergo) e ISIS E. Torricelli (Maniago).
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RINGRAZIAMENTI
La Direzione regionale, insieme ai volontari delle Delegazioni e dei Gruppi FAI del Friuli Venezia Giulia, ringrazia in modo speciale i proprietari (privati e non) dei luoghi aperti, le amministrazioni comunali che hanno accolto questa iniziativa, le associazioni che hanno aderito e tutti gli istituti scolastici con gli Apprendisti Ciceroni coinvolti.
Luoghi, storie, partecipazione, cura e tutela sono alcuni degli elementi sostanziali delle Giornate FAI che diventano il racconto di un’Italia poliedrica, che vuole andare oltre ai percorsi già conosciuti e raccontare luoghi e aspetti meno noti: borghi, palazzi storici, luoghi di ricerca e innovazione, di archeologia industriale, case private, botteghe e luoghi di antichi mestieri, luoghi in cui è in corso un restauro, luoghi di natura e cultura. Un fine settimana per addentrarsi nelle tante realtà e storie del patrimonio culturale e paesaggistico italiano e sentirsi parte del loro racconto.
Le Giornate FAI di Primavera chiudono la Settimana Rai (dal 17 al 23 marzo). Quest’anno la società celebra 10 anni al fianco del FAI, confermando il suo supporto come Main Media Partner anche attraverso la raccolta fondi solidale (numero 45584 dall’11 al 30 marzo) autorizzata da Rai per la Sostenibilità – ESG e promossa sulle reti del Servizio pubblico.
Si ringrazia la Rappresentanza in Italia della Commissione europea, da anni al fianco del FAI in occasione degli eventi nazionali. Nel corso delle Giornate FAI di Primavera quaranta siti storici, artistici e culturali destinatari di finanziamenti europei o rappresentativi delle politiche europee, saranno visitabili a testimonianza dell’impegno dell’Unione europea nella salvaguardia e sviluppo del patrimonio culturale italiano ed europeo. Le Giornate FAI di Primavera 2025 hanno ricevuto la Targa del Presidente della Repubblica e si svolgono con il Patrocinio del Ministero della Cultura, di tutte le Regioni e le Province Autonome italiane. Si ringraziano la Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della Protezione Civile, da tempo al nostro fianco con i suoi volontari e il Ministero della Difesa, lo Stato Maggiore della Difesa e le Forze armate che durante le Giornate FAI di Primavera concedono l’apertura di alcuni loro luoghi simbolo. Un grazie sentito anche al Fondo Edifici di Culto per averci concesso l’apertura di alcune chiese di sua proprietà in virtù di un accordo di collaborazione. Un ringraziamento per il generoso sostegno alla buona riuscita della manifestazione all’Arma dei Carabinieri per il contributo alla sicurezza dell’evento e un grazie particolare alla Croce Rossa Italiana per la partnership consolidata.
Le Giornate FAI di Primavera 2024 sono rese possibili grazie al prezioso contributo di importanti aziende illuminate: Ferrarelle, Fineco, Dolce&Gabbana, Edison, Italo e l’Ippodromo di San Siro.
Il FAI ringrazia la FIAB – Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta per la preziosa e duratura collaborazione, che rappresenta un passo importante volto a coniugare la tutela del paesaggio e del patrimonio culturale con un modello di mobilità dolce, capace di valorizzare i territori e ridurre l’impatto ambientale.
Elenco dei luoghi visitabili e modalità di partecipazione all’evento su: www.giornatefai.it
Le Giornate FAI di Primavera si inquadrano nell’ambito delle iniziative di raccolta pubblica di fondi occasionale (Art 143, c 3, lett a), DPR 917/86 e art 2, c 2, D Lgs 460/97). Partecipare alla visita con una donazione significa sostenere la missione di cura e tutela del patrimonio culturale italiano della Fondazione. Ogni Iscritto al FAI e chi si iscriverà per la prima volta durante l’evento potrà beneficiare dell’accesso prioritario in tutti i luoghi e di aperture dedicate. Sottoscrivere la tessera FAI significa diventare parte di un grande progetto e rappresenta un atto d’amore per l’Italia.
Inoltre, fino al 30 marzo 2025 si potrà sostenere la missione del FAI donando con un SMS o una chiamata da rete fissa al numero 45584. Il valore della donazione sarà di 2 euro per ciascun SMS inviato da cellulari WINDTRE, TIM, Vodafone, Iliad, PosteMobile, Coop Voce, Tiscali. Sarà di 5 o 10 euro per le chiamate da rete fissa TIM, Vodafone, WINDTRE, Fastweb, Tiscali, Geny Communications e, sempre per la rete fissa, di 5 euro da Convergenze e PosteMobile.
Tutte le aperture in Friuli Venezia Giulia direttamente al link: https://bit.ly/GFP2025_FVG
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Scoccimarro, Giornate Fai valorizzano bellezze Fvg
L’assessore alla presentazione della due giorni organizzata dal Fondo ambientale italiano Trieste, 12 mar – “Un evento di grande rilevanza culturale, che offrirà al pubblico l’opportunità di scoprire luoghi straordinari, spesso inaccessibili, e di immergersi nella storia e nelle tradizioni del territorio”.
Queste le parole dell’assessore regionale alla Difesa dell’ambiente, Fabio Scoccimarro, in occasione della presentazione della 33esima edizione delle Giornate Fai (Fondo ambientale italiano) di Primavera, in programma il 22 e il 23 marzo.
“A primavera – ha dichiarato l’assessore – si risveglia, oltre alla natura, anche questa iniziativa e, grazie ad essa, avremo la
possibilità di riscoprire le bellezze della nostra nazione e della nostra regione, comprese quelle realtà nascoste che solitamente non sono aperte al pubblico.”
Un’attenzione particolare è stata dedicata al Palazzo della Giunta regionale di Trieste, la cui storia rappresenta un importante tassello del patrimonio culturale locale. Come ha spiegato il rappresentante della Giunta, oltre alla bellezza della piazza su cui si affaccia, il Palazzo ospita dipinti che raffigurano alcuni sovrani del passato e testimoniano, tra gli altri, il pensiero di Karl Ludwig von Bruck, scomparso tragicamente prima della costruzione del Palazzo, ma che, già cento anni prima del Trattato di Roma, immaginava un’unità doganale europea a guida degli Asburgo.
“Questo è un esempio di come, raccontando la storia di un palazzo, raccontiamo anche la storia del nostro territorio”, ha ricordato Scoccimarro.
L’assessore ha poi voluto esprimere il suo apprezzamento per il 50º anniversario del Fondo per l’ambiente italiano. “In un’epoca digitale, in cui il mondo appare sempre più piccolo, è fondamentale riscoprire i nostri borghi e le nostre bellezze. Anche per questo, le Giornate del Fai sono sostenute dal Governo e dalla Regione, che mette a disposizione tutte le competenze
necessarie per valorizzare il nostro territorio, il quale – ha concluso Scoccimarro – non a caso venne definito da Ippolito
Nievo ‘un piccolo compendio dell’universo’, a dimostrazione dell’unicità di una regione che merita di essere promossa e
tutelata.”



