Sabato 8 marzo alle ore 18 alla galleria Rettori Tribbio di piazza Vecchia 6, Gabriella Dipietro condurrà una visita guidata alla mostra “Metamorphosis” – Art Exhibition 3D, dell’artista Johan Velasco, nella cui arte la metamorfosi assume più chiavi di lettura: l’ispirazione nasce in primis dal recupero creativo di materiali, come se Velasco riuscisse ad ascoltare la silente preghiera di oggetti dismessi che non vogliono essere scordati, quasi portassero ancora interiormente la memoria delle persone con le quali hanno vissuto una quotidianità.
Sino al 14 marzo con i seguenti orari: feriali 10-12.30 e 17-19.30, domenica 10-12, festivi e lunedì chiuso. Info 349-5427579
METAMORPHOSIS
Art Exhibition 3D
Quando osservo le opere di questo artista mi viene in mente Ovidio: e nulla perisce nell’immenso universo ma ogni cosa cambia e assume un aspetto nuovo (da «Le metamorfosi»).
Johan Stevens Chicue Velasco è nato a Caracas (Venezuela), ed è vissuto prima in Colombia e di seguito in Italia. La prima formazione artistica, ci tiene a precisare, l’ha ricevuta dalla madre, abile ceramista in oggetti ornamentali.
Nella sua Arte la metamorfosi assume più chiavi di lettura: l’ispirazione nasce in primis dal recupero creativo di materiali, come se Velasco riuscisse ad ascoltare la silente preghiera di oggetti dismessi che non vogliono essere scordati, quasi portassero ancora interiormente la memoria delle persone con le quali hanno vissuto una quotidianità. Legno, ferro, bicchieri o bottiglie, tessuti, a volte pellame, si trasformano per creare, anche attraverso l’uso di colori e colle, realizzazioni dagli effetti visivi unici e sorprendenti.
Manufatti salvati, redenti, rinascono inaspettatamente in un non-luogo eccentrico, un universo parallelo anacronistico che fluttua fra antico e moderno, in una sorta di realizzazione che richiama lo stile steam punk.
Velasco non segue schemi rigidi. Estrae dal suo inconscio immagini, sensazioni, che egli trasfonde in realizzazioni in bilico tra pittura e scultura, riuscendo a spiazzare gli ignari spettatori proiettati in un mondo in continua evoluzione che tende, per inevitabile gravità, a tramutarsi in un fatale specchio delle inquietudini contemporanee dell’essere umano.
Gabriella Dipietro

