11 settembre 1599, Roma. Beatrice Cenci, nobildonna appartenuta a una delle più influenti famiglie rinascimentali dell’epoca, viene giustiziata per parricidio, per essersi difesa dai ripetuti abusi di un padre violento e depravato dopo innumerevoli e ignorate richieste di aiuto. Vittima prima dei soprusi, poi della giustizia. Il processo spacca la città: “aver volontà di togliersi dall’ ingiustizia è delitto o justizia”? Il giorno dell’esecuzione Caravaggio e Artemisia Gentileschi assistono alla decapitazione; quell’immagine si imprime nel loro sguardo, è una discesa ripida nella carne che genera visioni.
Tutto questo ispira il nuovo spettacolo della Compagnia della Magnolia, per la regia di Giorgia Cerruti, ospite della Stagione “Scena Contemporanea” del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia il 27 febbraio alle ore 21 e il 28 febbraio alle 19.30.
Lo spettacolo va in scena alla Sala Bartoli.
«Quel teatro della crudeltà è oggi per noi un attributo del concetto di verità» scrive la regista.
«“Cenci” traccia una linea che attraverso i secoli giunge a noi sinistramente intatta nel suo nucleo primordiale, seppur mascherata dietro civili sembianze. Vi si denuncia l’anarchia del male, la responsabilità personale dell’ingiustizia che si propaga all’intera società, la religione come fondamento e condanna dell’edificio sociale del nostro Paese, così malato e bisognoso di laicità.
Siamo spettatori di un “mancato rinascimento” che la storia dei Cenci concede di osservare con dolorosa complicità; uno specchio nostrano che racconta l’identità italiana ma che abbraccia anche un’identità europea sempre più categorica e dogmatica. Beatrice Cenci è oggi il simbolo di una vulnerabilità alla prepotenza del patriarcato imperante e dei modelli androcratici dominanti.
Una donna del passato traccia il futuro. In questo nuovo viaggio teatrale siamo accompagnati da un custode, Antonin Artaud, teatrante, poeta, martire e visionario che ci sembra possa sovrapporsi a Beatrice Cenci, per tentare di congiungere arte e vita, corpo naturale e identità, per confondere i limiti, spostarli in avanti di continuo».
Biglietti sono ancora disponibili presso i punti vendita e nei circuiti consueti del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia: www.ilrossetti.vivaticket.it
Informazioni sono disponibili sul sito www.ilrossetti.it e al tel 040.3593511.
CENCI rinascimento contemporaneo
Creazione 2024_progetto vulnerabili 22.24
Traduzione e riscrittura dall’opera di Shelley, Artaud, Stendhal e dagli atti del processo contro Beatrice Cenci a cura di Giorgia Cerruti e Davide Giglio
regia Giorgia Cerruti
regista assistente Alessia Donadio
con Davide Giglio, Francesco Pennacchia, Francesca Ziggiotti, Giorgia Cerruti
visual concept, disegno luci Lucio Diana
sound design, composizione, fonica Guglielmo Diana
ideazione costumi Serena Trevisi Marceddu e Giorgia Cerruti
realizzazione costumi Daniela Rostirolla
tecnico luci Francesco Venturino
organizzazione Emanuela Faiazza