MILANO – La memoria storica del Novecento rappresenta una sfida per i musei contemporanei, chiamati a rendere accessibili le pagine più complesse e dolorose della storia tanto alle generazioni che le hanno vissute quanto a quelle future, prive di un ricordo personale ma arricchite dalla memoria familiare. In questa direzione si muove l’importante progetto espositivo in fase di realizzazione presso il Vittoriano di Roma, che prevede l’allestimento di una mostra permanente dedicata all’Esodo giuliano-dalmata e alla tragedia delle foibe. L’inaugurazione è prevista entro il Giorno del Ricordo 2026, ma si valuta anche un’apertura anticipata ad ottobre 2025, in occasione dell’anniversario della morte di Norma Cossetto (4 ottobre 1943), giovane vittima delle foibe.

Il progetto, che sarà presentato domani, martedì 18 febbraio, presso la storica Libreria Bocca di Milano in Galleria Vittorio Emanuele II, è curato dall’architetto Massimiliano Tita, in dialogo con lo scrittore e artista Massimiliano Finazzer Flory. Quest’ultimo è curatore del cartellone culturale Un viaggio da fare 2025, promosso dall’Assessorato alla Cultura della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e organizzato dalla Fondazione Pordenonelegge.

La mostra, che troverà spazio in un’area attualmente in fase di restauro all’interno del Vittoriano, nasce da uno studio di fattibilità realizzato dallo stesso Tita con Emanuele Bugli. Tale studio è stato presentato al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e ha ispirato la Convenzione stipulata lo scorso agosto tra il Ministero della Cultura, l’Istituto Vittoriano e Palazzo Venezia (VIVE) e la Federazione delle Associazioni degli Esuli Istriani, Fiumani e Dalmati. L’obiettivo è la creazione di un percorso espositivo che illumini una delle pagine più tragiche della storia italiana del secondo dopoguerra, restituendo dignità e memoria ai protagonisti di quegli eventi.

Con oltre quattro milioni di visitatori annui, il Vittoriano rappresenta un luogo di grande rilevanza per l’identità nazionale e i valori dell’unità e della libertà. La mostra offrirà quindi uno spazio di riflessione e approfondimento sulla drammatica vicenda dell’Esodo e sulle conseguenze del Trattato di Pace del 10 febbraio 1947, che costrinse migliaia di italiani ad abbandonare le proprie terre d’origine.

In prospettiva, si delinea anche la possibilità di istituire un Museo Nazionale del Ricordo al Vittoriano, consolidando un impegno istituzionale duraturo per la tutela della memoria storica dell’Esodo giuliano-dalmata e delle vittime delle foibe. Un’iniziativa di straordinaria importanza per mantenere viva la consapevolezza di una storia spesso poco conosciuta, ma fondamentale per comprendere l’identità italiana del Novecento.