PORDENONE – Un viaggio fotografico nella memoria e nell’identità di un mondo che si sta lentamente dissolvendo. È questo il cuore della mostra “Echi del tempo. Fotografie per una memoria identitaria” di Ulderica Da Pozzo, presentata oggi e in apertura sabato 15 febbraio alle ore 17.30 presso la Galleria Sagittaria del Centro Iniziative Culturali Pordenone (CICP). Curata dal critico e storico dell’arte Angelo Bertani, la mostra propone 55 opere fotografiche di grande valore antropologico, che raccontano la trasformazione dei territori e delle comunità montane del Friuli Venezia Giulia, dalla Carnia alle Valli del Natisone, fino a Erto e al Friuli di mezzo.

Un viaggio nella memoria attraverso la fotografia

La fotografia di Ulderica Da Pozzo si distingue per la sua capacità di restituire un’immagine viva del passato, catturando luoghi, oggetti e atmosfere che altrimenti rischierebbero di scomparire. Attraverso scatti profondi ed evocativi, l’artista porta alla luce “echi di un tempo”, immortalando stanze abbandonate, finestre spalancate sul vuoto, oggetti che raccontano storie di chi li ha usati.

«Nel mio lavoro di fotografa da sempre cerco il tempo, nelle cose: soprattutto il tempo che non c’è più», spiega Da Pozzo. La sua ricerca nasce dalla consapevolezza che il tempo modifica ogni cosa, lasciando segni indelebili. L’artista ci invita così a osservare il presente con occhi diversi, riscoprendo la bellezza di ciò che è stato e il valore della memoria collettiva.

Un percorso espositivo tra identità e territorio

L’esposizione, organizzata dal Centro Iniziative Culturali Pordenone, segna il 504° appuntamento artistico promosso dalla Galleria Sagittaria. Maria Francesca Vassallo, presidente del CICP, sottolinea l’importanza di questa rassegna:
«Ancora una volta intendiamo offrire un’interpretazione della fotografia né occasionale né spettacolaristica, ma come forma di analisi del nostro tempo, da accostare alle altre espressioni della cultura visiva».

L’allestimento propone tre sezioni tematiche che esplorano il rapporto tra uomo e ambiente, il valore simbolico delle porte e delle finestre – elementi di passaggio tra interno ed esterno, tra passato e presente – e la vita degli oggetti, testimoni silenziosi di esistenze vissute.

Una carriera dedicata alla fotografia d’autore

Fotografa professionista dal 1980, Ulderica Da Pozzo ha costruito un archivio fotografico di eccezionale valore antropologico, collaborando con enti, istituzioni e riviste nazionali. Ha studiato il linguaggio fotografico con Ferdinando Scianna, Gabriele Basilico, Oliviero Toscani e Franco Fontana, affinando il suo stile personale. I suoi lavori sono stati raccolti in numerosi volumi fotografici, tra cui Carnia (2002), Malghe e malgari (2005), Le Voci dell’Acqua (2010) e Femines. Donne del Latte (2020). Alcune sue opere fanno parte della collezione della Bibliothèque Nationale di Parigi.

Negli anni ha ricevuto importanti riconoscimenti, tra cui il Premio “Friuli Venezia Giulia Fotografia” (2002) e il Premio internazionale “Donna di Fiori” (2010). Ha partecipato a prestigiose esposizioni nazionali e internazionali, come la Biennale Diffusa di Trieste e la mostra Il tempo dei fotografi a Villa Manin.

Dettagli della mostra

Galleria Sagittaria – Casa Zanussi, Via Concordia 7, Pordenone
15 febbraio – 5 aprile 2025
Orari di visita: da lunedì a sabato, 9:00 – 19:00
Ingresso gratuito

Per informazioni e prenotazioni di visite guidate:
Tel: 0434 553205
Email: [email protected]
Sito web: www.centroculturapordenone.it/cicp

Un’occasione unica per immergersi in un viaggio fotografico tra memoria, identità e territorio, attraverso lo sguardo attento e sensibile di una delle più importanti fotografe italiane.