foto di Lorenzo Bencich
Si è tenuta stamani, presso la sede della Direzione Marittima di Trieste, la conferenza stampa di presentazionedel Protocollo d’intesa in materia di sorveglianza ambientale,sottoscritto tra la Guardia Costiera di Trieste, la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e l’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente del Friuli Venezia Giulia (ARPA).
Ad introdurre la conferenza stampa il Capitano di Vascello Luciano Del Prete -Direttore Marittimo del Friuli Venezia Giulia e Comandante del porto di Trieste- che, nel porgere i saluti istituzionali ed i ringraziamenti a tutti i presenti, ha elogiato il proficuo lavoro di collaborazione ed efficace sinergia tra i soggettifirmatariche operano,a livello regionale, in materia ambientale.
Il Protocollo– ha precisato il Comandante Del Prete – nascedal comune obiettivo, condiviso sia con la Regione – Direzione Centrale difesa dell’ambiente energia e sviluppo sostenibile, sia con l’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente, di ottimizzare la gestione ed il controllo delle attività connesse alla tutela ambientale, con specifico riferimento alla tutela dell’ambiente marino costiero ed al controllo transfrontaliero dei rifiuti.
Dal decreto legislativo 3 aprile 2006, n.152 “Norme in materia ambientale” derivano, in particolare, peril Corpo delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera i compiti istituzionali consistenti nelle attività di prevenzione e contrasto di eventuali illeciti che possano arrecare nocumentoo situazioni di pericolo per l’ambiente marino e costiero, così come le attività di sorveglianza e repressione dei traffici illeciti e smaltimenti illegali di rifiuti.
Nel suo intervento l’Assessore Regionale alla difesa dell’ambiente, energia e sviluppo sostenibile, il dott. Fabio Scoccimarro, ha specificato come la sottoscrizione di questo documento avrà indubbie ricadute positive in tema di controlli di natura amministrativa alle attività economiche nel rispetto del D.Lgs 103/2024. Infatti, la nuova norma ha lo scopo di evitare la duplicazione dei controlli, imponendo agli Organismi e Autorità di controllo di fare rete e di lavorare in modo sinergico.
Tale iniziativa – ha poi aggiunto – non è uno strumento nuovo, ma già utilizzato nel recente passato con altri Enti dello Stato. Il Protocollo di Intesa ci permette di coordinare azioni strategiche con enti pubblici e privati, favorendo sinergie, ottimizzando risorse e garantendo maggiore efficacia nella realizzazione di progetti di interesse comune. Seguire questo indirizzo ci consente anche di lavorare sulla prevenzione, su regole chiare, sull’aspetto formativo e strategico e non sulla vessazione e sulla sanzione, che talvolta vengono percepiti come gli unici strumenti esecutivi di chi è preposto a vigilare sulla comunità.
In conclusione, ciascuno dei firmatari si impegna a svolgere le rispettive attività di vigilanza, controllo e tecnico scientifiche, favorendo lo scambio reciproco di informazioni e di dati in proprio possesso, non tutelati da specifici vincoli di riservatezza, nonché ad organizzare e partecipare attivamente a momenti di formazione, aggiornamento e approfondimento al fine di perseguire una conoscenza giuridica e amministrativa condivisa, oltre alla più ampia uniformità interpretativa della normativa vigente in tema di tutela ambientale.
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