La fotografia come un occhio vigile ed empatico, una straordinaria “macchina del tempo” per documentare un mondo e una cultura plurisecolare che si vanno lentamente dissolvendo: nel caso della foto-artista Ulderica Da Pozzo, la fotografia è anche un prezioso archivio di memoria, per restituire l’impronta delle “cose” dimenticate nelle stanze e nelle case oggi abbandonate nella sua Carnia e in tutta la montagna, e poi da Erto alle Valli del Natisone, al Friuli di mezzo. È questo il filo rosso della personale Echi del tempo. Fotografie per una memoria identitaria, dedicata proprio alla fotografia “calda” e sensibile di Ulderica Da Pozzo, alla sua capacità di riconoscere un valore identitario, soggettivo e collettivo, a cose e luoghi dove è riconoscibile un rapporto autentico con il passato e le sue tracce. Promossa dal CICP – Centro Iniziative Culturali Pordenone, curata dal critico e storico dell’arte Angelo Bertani, il percorso espositivo propone oltre 55 opere fotografiche di alto valore antropologico, che partendo dagli anni Novanta ci portano fino ad oggi. La mostra si aprirà sabato 15 febbraio alle 17.30 a Pordenone, nella Galleria Sagittaria della Casa dello Studente Antonio Zanussi, dove resterà visitabile fino al 5 aprile. È la numero 504 promossa dal CICP, allestita per il coordinamento della presidente Maria Francesca Vassallo, che spiega: «il Centro Iniziative Culturali Pordenone e la Galleria Sagittaria da tempo si dedicano alla fotografia. Nelle stagioni più recenti abbiamo proposto la retrospettiva dedicata a Italo Michieli fotografo (2023), una sequenza di ritratti collettivi realizzati dagli anni ’50 agli anni ’70 nel territorio del Friuli Occidentale. È ora è la volta della mostra dedicata all’opera di Ulderica Da Pozzo, la professionista friulana che ha meritato autorevoli riconoscimenti per il suo ritratto realistico, pregnante e antiretorico della gente di Carnia, la sua terra d’origine. Ancora una volta intendiamo offrire un’interpretazione della fotografia né occasionale né spettacolaristica, ma intesa come una forma di analisi del nostro tempo da accostare, con autorevole e autonoma specificità, alle altre forme di cultura visiva». Visite con ingresso gratuito da lunedì a sabato in orario 9/19. Il catalogo è disponibile in Galleria e su richiesta Info Centro Iniziative Culturali Pordenone, tel 0434.553205 Info e prenotazione visite guidate presso CICP www.centroculturapordenone.it/cicp [email protected]
«Nella fotografia di Ulderica da Pozzo – sottolinea il curatore Angelo Bertani – traspare la consapevolezza che un mondo e una cultura plurisecolari si stanno lentamente dissolvendo: e che la fotografia si assume allora il compito di dare conto di questo processo, ma al tempo stesso di salvare tracce e memoria per affidarle alle cure di una collettività che vi si riconosce.
Ulderica Da Pozzo ha iniziato a fotografare nel 1976 e nel 1980 è diventata fotografa professionista avviando la sua attività a Ravascletto, nel tempo ha collaborato con prestigiosi enti e istituzioni e con riviste nazionali e di settore. Ha costruito negli anni un archivio fotografico di alto valore antropologico sulle più svariate tematiche del Friuli Venezia Giulia, lavorando sulle tradizioni popolari, la cultura materiale, il paesaggio, l’agricoltura, le bellezze storiche. Ha approfondito lo studio del linguaggio fotografico con Ferdinando Scianna, Gabriele Basilico, Oliviero Toscani, Franco Fontana. Dai suoi lavori di ricerca sono nate molte mostre e volumi fotografici: Il fum e l’aga (Forum, 1998), dedicato ai vecchi della sua terra; Carnia (Forum, 2002); Malghe e malgari (Forum, 2005); Noi giriam per questo contorno, frutto di una ricerca sui riti (Forum, 2007); Fra mare e terra (Forum, 2008); Le Voci dell’Acqua, sulle relazioni tra l’acqua, il territorio e l’uomo (Forum, 2010); Fuochi, una ricerca sui fuochi nelle tradizioni popolari (Forum, 2011); Luci a Nordest, viaggio nel Friuli Venezia Giulia con testi di Paolo Rumiz (Forum, 2012); Udine. Segni sul Vivo (Forum, 2016); Oltre le porte. Immagini di voci dimenticate dell’ex ospedale psichiatrico di Udine (Forum, 2018); I ragazzi del ’99, 1899-1999. Ritratti fotografici dalla Carnia, un’antica terra in divenire (San Lorenzo Handels GmbH, 2019). Femines. Donne del Latte. Viaggio tra gesti e luoghi tra presente e memoria (Forum 2020). Alcune sue opere, scelte ad Arles da Claude Lemagny, sono conservate alla Bibliothèque Nationale di Parigi, Département des estampes et de photographie.
Nel 2002 il CRAF le ha assegnato il Premio “Friuli Venezia Giulia Fotografia” e nel 2010 le è stato conferito il Premio internazionale “Donna di Fiori”. Nel 2011 ha partecipato alla Biennale Diffusa di Trieste nella sezione fotografia e nel 2013 ha esposto a Roma la ricerca Stanze, con il testo in catalogo curato da Roberta Valtorta. Nel dicembre 2013 ha inaugurato a Salars di Ravascletto la “Cjasa da Duga”, piccolo luogo affettivo dedicato alla fotografia.
Tra le sue mostre più recenti vanno ricordate: la partecipazione alla collettiva Il tempo dei fotografi, Villa Manin di Passariano (Udine), 2014; Altre Stanze, Polveriera Garzoni, Palmanova (Udine), 2015; L’immagine dell’Italia nella fotografia, a cura di Vittorio Sgarbi e Italo Zannier, Expo – Eataly, Milano, 2015; Tracce di vita contadina, Castello di Artegna (Udine), 2015; Riconoscere la Bellezza, Galleria Tina Modotti, Udine, 2015; Biancolatte, Castello di Udine, 2015; Le Voci dell’Acqua, Coseano (Udine) e Premio Arte Coseano, giugno 2016; Oltre le porte, lavoro di ricerca sul ex Manicomio di Sant’Osvaldo, Gallerie del Progetto Palazzo Morpurgo, Udine, 2017; Geografie dell’anima, Palazzo Frisacco, Tolmezzo (Udine), 2018; Femines. Le donne del latte: gesti e luoghi, tra presente e memoria in collaborazione con il CRAF, Chiesa di San Lorenzo, San Vito al Tagliamento (Pordenone), 2019; Biancolatte. Viaggio fotografico nel mondo del latte, tra assenza e presenza. Luoghi e saperi. Donne e uomini del latte di ieri e di oggi tra malghe e latterie. Palazzo del Consiglio Regionale, Trieste, 2019. Ha partecipato con una selezione del suo lavoro Oltre le porte alla mostra curata da Vittorio Sgarbi per il Museo della Follia, Napoli 2018, Lucca, 2019; I ragazzi del ’99, 1899-1999. Ritratti fotografici dalla Carnia, un’antica terra in divenire, Chiesa di San Francesco, Udine, 2020. Le voci del bosco, 2023. In tal bosc. Alberi, sentieri, storie, Salars di Ravascletto, 2024.
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