di Edoardo Gridelli
foto tratte dal sito del Teatro Rossetti: https://www.ilrossetti.it/it/
È veramente una “Via Crucis”, quella che Giuseppe Cruciani ci ha presentato questa sera nel suo spettacolo, tratto dal suo libro “Via Crux. Contro Il Politicamente Corretto” edito nel 2004. La sofferenza non è stata per il pubblico ma per tutti i temi trattati del “politically correct”, massacrati in modo dissacrante, senza peli sulla lingua, che ci fanno sottolineare l’assonanza ad una Via Crucis, il nostro vivere quotidiano. Il suo monologo, la sua riflessione su quanto di molto vero abbia voluto rappresentarci della nostra attuale società e i nuovi modi di pensare che ci hanno fatto sobbalzare dalla poltrona.
Cruciani in un certo senso, è come il grillo parlante, anche se dissacrante, irriverente, con il suo linguaggio schietto, pungente e per molti deleterio, ma non per noi che consideriamo il suo pensiero liberale, libertario, quasi anarchico ma più che altro individualista e senza alcuna preclusione o condizionamento ideologico. Il suo modo estremamente crudo, sinceramente pensato, ribadito in ogni sua apparizione televisiva, o come nel siparietto finale della trasmissione “Quarta Repubblica”: “Un Tavolo Per Due” o nel suo programma radiofonico “La Zanzara”su “Radio24”, non le manda a dire”: risponde sempre a chi lo incolpa o accusa di essere un opinionista di parte o comunque con un orientamento politico ben definito, che il suo è un pensiero unico in quanto lui è una sola persona, e ciò che pensa lo dice apertamente e senza falsi pudori, anzi.
Cruciani è una voce in realtà fuori dal coro, senza pregiudizi o paure nell’esporre le sue idee su una realtà che ormai sembra più che altro incivile, irreale ed irrealizzabile, poiché basata su una assurde ideologie che rasentano il fanatismo quale la “cancel culture” o l’ideologia “woke”.
Ma per chi conosce Cruciani anche solo un po’, saprà che in questo quasi monologo, scritto assieme a Sergio Bertolini, Francesco Borgonovo, Gilberto-“Gibba” Penza, non poteva risparmiarsi su tutte le contraddizioni del nostro tempo, tutte le mirabolanti iperboli perbeniste che realtà si celano nelle contraddizioni della nostra società e che sono messe in discussione, cercando di scalzare nella gente comune certi modi di fare o pensare che pian piano si sono o hanno tentato di imporre a loro stessi.
Cruciani non ha pietà per nessuno, come prima detto dal “cancel culture” al movimento “woke”, ma ce n’è per tutti: dai vegetariani ai vegani, dalla comunità LGBTQ +, agli ecologisti più sfrenati: dai perbenisti ai buonisti, nessuno può non passare sotto la scure irrisoria del suo show, del resto assai ben costruito grazie all’idea di inserire in questo lavoro, facendo saltare le valvole all’improvviso a un discorso appena impostato, con video collegamenti, “voci” che vengono inserite “in diretta”, ma anche qui c’è l’aiuto di una nostra vecchia conoscenza, Andro Mercù, collega di Cruciani anche nel suo programma radiofonico, usando naturalmente anche dei contributi sia grafici che piccoli filmati. Certamente Cruciani ha bisogno dello scontro verbale, sempre politicamente scorretto e lo cerca, con ironia e sagacia, perché lo stesso Cruciani si dimostra di una intelligenza non indifferente ad affrontare in modo opposto al pensiero comune o quasi, queste mistificazioni come le chiama lui, della nostra società, anche con il pubblico che lo ha apprezzato molto.
È stata una serata particolarmente divertente, simpatica ma sicuramente anche di riflessione che ognuno di noi dovrebbe fare: ci vengono propinate ancora ogni tanto, come verità assolute, delle mistificazioni e delle abnormi falsità non solo sul nostro presente, ma anche sulla storia e non solo.
Un sold out soprattutto di giovani con scrosci d’applausi prevedibili.
“VIA CRUX”
Scritto da Giuseppe Cruciani, Sergio Bertolini, Francesco Borgonovo, Gilberto “Gibba” Penza
Coordinamento e regia tecnica di Gilberto “Gibba” Penza Prodotto da Vera Srl
Prodotto da Paolo Ruffini
Direttore di produzione: Valentina Nieri Fotografie di ©EraCrea Art – Massimo Zanetti Progetto grafico: Susanna Ferraris
Ufficio stampa: Romeo Alberto Fabbrica
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