di Edoardo Gridelli

foto tratta dal sito del Teatro Rossetti: https://www.ilrossetti.it/it/

La strana coppia… quella che non ti aspetti: lo scrittore, giornalista che vanta nel suo “Una giornata Particolare” su La 7 un milione di spettatori a puntata e l’eclettico che non ha bisogno di presentazioni Moni Ovadia, uomo di altri tempi che di carisma ne ha da vendere.

Insieme si avventurano nell’esposizione teatrale del Libro dei Libri con una narrazione che sa di infinito e sacro, con Cazzullo che racconta e Ovadia che interviene con canti, letture e riflessioni.

Del resto dal bravo e notissimo Aldo Cazzullo non potevamo che aspettarci una narrazione chiara, semplice ed espositiva: i suoi libri sono estremamente significativi per obiettività ed il fluente e scorrevole italiano, da “Viva l’ Italia!” sul nostro Risorgimento a “La Guerra dei Nostri Nonni”, basato su un excursus sulla I° Grande Guerra ricco di testimonianze, a “Le Donne Erediteranno La Terra”, un omaggio sul ruolo fondamentale della donna nella nostra società, portando poi in scena nel 2021 lo spettacolo tratto dal suo libro “A riveder Le Stelle”, basato sulla “Divina Commedia”, fino al più venduto libro del 2024 in Italia, “Il Dio Dei Nostri Padri“, su cui si basa anche questo spettacolo.

Per allietare l’atmosfera, dove il pubblico sembra svanire, le musiche di Giovanna Famulari, nostra concittadina: sacro, contemporaneo, ancora sacro…in un divenire di altri racconti: l’Antico Testamento, passando con un filo rosso dalla Creazione ai primi esseri umani di questa Terra, Adamo ed Eva, figure fondamentali.

E poi l’Arca di Noè, passando per Sodoma e Gomorra, da Abramo fino alla profezia di Isaia che preannuncia l’arrivo del Messia.
Impegnativa la trama di questo Testo Antico conosciuto ma dalle mille sfaccettature, affascinante e complessissimo: è sicuramente affabulante Aldo Cazzullo, firma prestigiosa del Corriere della Sera che, aiutato dal eclettico Ovadia che ricordiamo, ha un legame intenso con il territorio triestino, ad intrattenere e supportare una trama molto difficile da comprendere, perché si perde nella teologia, filosofia ed ebraismo, ci raccontano assieme un viaggio attraverso un libro che ha segnato la storia dell’umanità dal punto di vista religioso.

Consideriamo una cosa un po’ strana: quante religioni esistono al mondo, quanti Dio esistono allora? E quello che si è tramandato agli altri? Ma qui non vogliamo certo entrare nel merito: se una persona ha una fede o un’altra, esiste una legge che si chiama entropia, che vede l’universo inesorabilmente spinto verso il caos e la dilatazione, che nessuno può contrastare, quindi cercare una posizione di perfezione a cui dedicare noi stessi e forse speculare a chi affida all’essere ateo il proprio vissuto e le sue convinzioni più intime, quindi questo racconto scenico non ha pretese di inculcare alcunché, ma riportare in modo diverso alcune delle sue pagine più conosciute in tutto il mondo da sempre.

Si può elogiare “Il Romanzo della Bibbia”, perché ha reso fruibile agli spettatori racconti millenari, affascinanti grazie a questi due interpreti eccezionali mettendo in luce temi universali e senza tempo: questa è la forza della Bibbia, forza sovrannaturale come descritta dalla scenografia dello spettacolo, costruita appunto da Cazzullo e Ovadia, grazie anche alla Intelligenza artificiale e ai disegni composti sullo schermo disegnati con la sabbia e ottima musica eseguita dall’eclettica Giovanna Famulari che spaziano dal sacro al contemporaneo.

Di Aldo Cazzullo, classe 1966, vogliamo ricordare che è giornalista, scrittore e saggista. Ha iniziato la sua carriera nel 1988 collaborando con il quotidiano La Stampa dove si è occupato di politica e cultura per oltre un decennio; in seguito nel 2003 per il Corriere della Sera dove è figura di punta, cura articoli di approfondimento con interviste e commenti.

Anche la critica ha accolto positivamente questa rappresentazione che, a differenza delle altre, vanta qualcosa di più: una atmosfera suggestiva, quasi irreale….

La geniale combinazione di narrazione, letture e musiche si lega alla profezia che preannuncia l’arrivo del Messia: un qualcosa che evidentemente sia Ovadia che Cazzullo hanno voluto collegare tra le religioni, discorso delicato e arduo, quasi impossibile o semplicemente un bel sogno?

E’ stato molto piacevole rivedere Ovadia in una performance di profondità ed intensità emotiva, mentre lo stesso Cazzullo ha saputo guidare gli spettatori attraverso le complesse vicende bibliche con la sua attitudine alla chiarezza e passione. L’uso sapiente delle luci e delle musiche curate da Giovanna Famulari hanno reso l’ambiente immersivo e accompagnato il pubblico in un viaggio attraverso il tempo e lo spazio; la forza della parola e lo spessore degli interpreti sono messi in risalto da un’ottima regia evitando così inutili orpelli scenografici.

IL ROMANZO DELLA BIBBIA

Con Aldo Cazzullo e Moni Ovadia
Musiche dal vivo di Giovanna Famulari
Produzione Corvino produzioni
In collaborazione con CTB Centro Teatrale Bresciano

RAVENNA FESTIVAL. ALDO CAZZULLO, MONI OVADIA Il duce delinquente. Di e con Aldo Cazzullo e Moni Ovadia, violoncello, pianoforte e voce Giovanna Famulari