di Edoardo Gridelli
Foto tratte dal sito del Teatro Rossetti: https://www.ilrossetti.it/
Andato in scena per la prima volta nel 1988, con lo stesso Nino Manfredi nei panni del protagonista, questo testo è considerato ancora oggi uno dei più eclatanti apparso sulle scene teatrali italiane negli ultimi decenni.
Protagonisti della pièce sono Anna: Giulia Fiume nome d’arte sul lavoro “Principessa”, una prostituta che sogna di diventare “giostraia” che rincasa tardi la notte, disordinata e rumorosa e che, ovviamente, disturba l’inquilino del piano di sotto, Ugo, interpretato da Flavio Insinna, un intellettualoide che vivacchia di espedienti cercando di riuscire a piazzare ogni tanto qualche testo per la tv e per il cinema e sopratutto di scrivere finalmente la sceneggiatura di un grande film d’arte: naturalmente avrebbe bisogno di un po’ di tranquillità per concentrarsi…
E qui si nota la bravura del regista, quel Luca Manfredi, figlio di Nino che offre ancora quella freschezza e originalità della commedia del padre, offrendo la stessa originalità, dandole però quel pizzico di modernità che la rende ancora perfettamente attuale.
Il pregio di questa commedia è la bella sceneggiatura iniziale, rieditata da Luca Manfredi e da Nino Marino, già portata sulle scene nel 1988 dallo stesso Nino Manfredi, fondata anche sulla la garbata ironia che si innesca anche tra i due dialetti in cui i protagonisti si parlano, uno in un quasi gentile romanesco e uno in un siciliano estroso e “forte” della protagonista. Tutta la commedia è ricca di incomprensioni e di problematiche di convivenza, avendo Anna allagato per errore l’appartamento di Ugo che si vede costretto a una forzata abitazione nell’appartamentino di lei. Una commedia che dà il via a una sequenza di situazioni che vanno dalla mestizia allo sconforto, dal malinteso a provocatorie circostanze, creando una piece altamente piacevole e delicata nonostante tutto, dove anche grazie ad un’intesa inaspettata e forse qualcosa di più nasce tra i due protagonisti. Si assiste dunque a una curiosa “società”, dove ciascuno offre all’altro ciò che ha.
Le loro divergenze vanno a scomparire, perché in fondo scoprono che anche se sono due persone così diverse, li uniscono i loro due sogni all’apparenza irrealizzabili. Nino Manfredi, ha lasciato nel ricordo di ognuno di noi, anche in questa commedia il suo profumo romanesco e il suo ricordo che tra gaffe, malintesi, incongruenze, giocosità per far comprender che la vita, pur essendo piena di controsensi e di volontà arruffate porta anche a far dimenticare l’onestà e la correttezza dei rapporti tra le persone per raggiungere anche a realizzare dei sogni un po’ troppo fantasiosi alla fin fine: resta in ognuno di noi il desiderio di serenità e di felicità fatta da poche cose. Nino Manfredi stesso diceva: “Gente di facili costumi è una commedia che sviluppa, in maniera paradossale, un fondamentale problema etico. In una società come la nostra, dove tutto si avvilisce e si corrompe, che valore hanno ancora l’onestà, la dignità, il rispetto dei più profondi valori umani?”.
Ma al contempo, senza dirlo, la sua scrittura offre alla commedia quel senso di umanità, verità e ancora di freschezza che in realtà si può ritrovare in ognuno di noi.
Lo spettacolo in scena martedì 28 e mercoledì 29 gennaio alle 20.30, al “Politeama Rossetti”.
“GENTE DI FACILI COSTUMI“
Di Nino Marino e Nino Manfredi
Con Flavio Insinna e Giulia Fiume
Scene Luigi Ferrigno
Costumi Giuseppina Maurizi
Musiche originali Paolo Vivaldi
Disegno luci Antonio Molinaro
Regia Luca Manfredi
Produzione Valerio Santoro per La Pirandelliana
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