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Nuovo allestimento al Teatro Verdi di Pordenone:
nel foyer la mostra "Un recitabile soggetto"
di Danio Manfredini


Danio Manfredini – attore e regista fra i più significativi del panorama teatrale italiano contemporaneo, autore e interprete di capolavori assoluti – dal 1980 a oggi ha realizzato alcune tele e varie decine di opere su carta, che saranno esposte a partire da sabato 9 marzo, nel foyer del Teatro Verdi di Pordenone nella mostra “Un recitabile soggetto”, a cura di Fulvio dell’Agnese. Il nuovo allestimento, che sarà inaugurato alle 11 in un appuntamento aperto al pubblico ad ingresso libero, rientra nel progetto “Arte a Teatro”, incentrato su opere di artisti coinvolti nella dimensione del teatro e della musica, che da anni vede collaborare il Verdi e il Liceo Artistico “E. Galvani” e che si è già concretizzato nelle esposizioni Giampaolo Coral. Musica su tela (2019) e Claudio Ambrosini. Attimi di visibile sonorità (2022). Accanto alle opere di Danio Manfredini, infatti, saranno visibili anche i lavori di grafica e i video realizzati dagli allievi di due classi del Liceo Artistico “E. Galvani” di Cordenons: le studentesse e gli studenti hanno incontrato Manfredini lo scorso anno, elaborando poi una personale riflessione estetica sulla sua produzione teatrale, musicale ed artistica. La mostra sarà visitabile, gratuitamente, fino al 13 maggio nel corso degli eventi programmati dal Teatro e per visite guidate.

Il teatro di Danio Manfredini porta sulla scena personaggi che la quotidianità ha duramente messo alla prova, vite sgualcite in corpi vigorosi e straziati. La fisicità dell’emozione di vivere permea il suo stare sul palcoscenico e alla stessa dimensione, a quegli stessi problematici attimi d’esistenza, attingono anche molti dei suoi disegni e dipinti. Spesso i disegni sono parte della lunga fase di messa a punto degli spettacoli (che si può respirare soprattutto nei quaderni, con i loro appunti testuali e visivi): per Manfredini si tratta di immaginare gli spazi entro cui collocare i personaggi e soprattutto – insistendo sulla corporeità delle figure – di prevederne i movimenti, attraverso schizzi che sono quasi annotazioni coreografiche.

Nelle opere viene progressivamente affilato lo sguardo che deve penetrare nelle intime oscurità delle persone, in quelle zone quasi inaccessibili che sulla scena andranno raccontate attraverso parole e gesti, magari prendendo in prestito posture e iconografie dall’arte sacra. Tutto rientra nella dimensione recitativa della realtà, che i disegni fissano di volta in volta. Fino ad arrivare ai ritratti: di amici, di gente di teatro, ma soprattutto di coloro che hanno prestato la propria storia a Manfredini, come pazienti di strutture psichiatriche, o abitatori delle “fosse dei serpenti” di ogni luogo. Sono le persone la cui vita è oggetto della trasposizione scenica; e una parte del sudore con cui essa avviene si è depositato, rendendole autentiche e commoventi, anche su queste tele e su queste carte.

Domenica 10 marzo alle 16.30 in programma al Verdi un nuovo appuntamento con gli spettacoli per bambini e famiglie del percorso “Anni Verdi”. In scena lo spettacolo “Sapiens” di Valentina Diana e la regia Giuseppe Semeraro. Sei attori in scena (Dario Cadei, Silvia Lodi, Otto Marco Mercante, Cristina Mileti, Francesca Randazzo, Giuseppe Semeraro) raccontano l’incontro-scontro tra due specie di ominidi che hanno condiviso l’esistenza in Europa per migliaia di anni, i Sapiens e i Neanderthal. Fino a poco tempo fa si riteneva che l’arrivo dei Sapiens avesse soppiantato la specie, ma sembra che le cose siano andate diversamente…

Info e biglietti in biglietteria (Tel 0434 247624) e su www.teatroverdipordenone.it 


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