torna alla homepage


La zia d’America con Paolo Panaro da Leonardo Sciascia in scena alla Sala Bartoli del Politeama Rossetti


Attore versatile e dalla solida preparazione, Paolo Panaro si è specializzato dal 1990 nel teatro di narrazione letterario, creando un repertorio che spazia fra generi e autori diversi, dalla favola al poema, al romanzo contemporaneo. 

Leonardo Sciascia rappresenta un nuovo passo nel suo itinerario, che tocca anche Trieste, con “La zia d’America” alla Sala Bartoli dal 20 al 22 dicembre.

Fabrizio Catalano che ha già affrontato più opere del grande scrittore siciliano del secondo Novecento, cura l’adattamento per la scena del racconto “La zia d’America”, così vivace, semplice e percorso da un umorismo tagliente.

Siamo nel 1943, in un non precisato paese dell’interno della Sicilia, il giovane protagonista racconta delle speranze e dei timori che assieme ai suoi concittadini vive nell’attesa dell’arrivo delle truppe alleate. La situazione, però, è immobile, indecifrabile. Il paese vive l’irrealtà del sogno: non accade nulla, il tempo è fermo, il futuro non esiste, si ha l’impressione che i grandi eventi storici non sfiorino nemmeno questa estrema provincia siciliana.

Eppure gli americani arrivano, anche se sono solo cinque soldati. Se una parte del paese si dà a bruciare ritratti di Mussolini e tessere del fascio, l’altra parte festeggia i liberatori.
“Viva la libertà” gridano quelli che fino all’altro ieri avevano urlato “Duce per te la vita!”. Preti impauriti, donne di malaffare, avvocati traditori, mezzani che si mettono a servizio dei soldati, prostituzione, mercato nero: questa è l’atmosfera all’indomani della Liberazione.

I fascisti rimasti in paese hanno paura; soprattutto lo zio del narratore che ai tempi di Mussolini rivestiva l’importante ruolo di segretario del fascio. Gli eventi si susseguono: l’armistizio, la Repubblica di Salò, le prime consultazioni politiche. Cominciano ad arrivare notizie dall’America.

La ricca zia del protagonista scrive che presto verrà in Sicilia per un voto fatto alla Madonna del paese. Le sue lettere si fanno sempre più fitte e intanto la guerra è finita. L’Italia si divide fra monarchici e repubblicani, comunisti e anticomunisti.

Arrivano gli aiuti americani e arrivano i pacchi dei parenti d’oltreoceano. Ma anche esortazioni e i ricatti dei parenti americani di dare il voto alla Democrazia Cristiana. Immediatamente dopo il trionfo del rassicurante partito di De Gasperi, giungono anche la ricca zia americana e la sua famiglia su una grande nave.

Lo spettacolo va in scena dal 20 al 22 dicembre venerdì alle ore 19.30, il sabato alle 21 e domenica alle ore 17 alla Sala Bartoli. Biglietti e abbonamenti sono ancora disponibili presso i punti vendita e nei circuiti consueti del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia: www.ilrossetti.vivaticket.it 

Informazioni sono disponibili sul sito www.ilrossetti.it e al tel 040.3593511.

LA ZIA D’AMERICA
di Leonardo Sciascia
adattamento Fabrizio Catalano
regia e interpretazione Paolo Panaro
produzione Diaghilev


[home page] [lo staff] [meteo]