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"Dittico FVG - Art booster": al via il progetto
triennale finalizzato all’individuazione di giovani
artisti under 35 che operano in regione


Il Centro Iniziative Culturali Pordenone, con il patrocinio dell’Università degli Studi di Udine, lancia il nuovo progetto triennale “Dittico FVG - Art booster”, finalizzato all’individuazione di giovani artisti under 35 che operano in regione e alla valorizzazione della loro opera per favorirne l’inserimento nei maggiori circuiti espositivi e di mercato. «Un’iniziativa – spiega la presidente CICP Maria Francesca Vassallo – promossa con la consulenza scientifica dello storico dell’arte Alessandro Del Puppo e con il suo gruppo di ricerca dell’Università di Udine. Un rapporto creativo, per far emergere nuove riflessioni e nuovi punti di vista, nuove modalità e nuove tecniche per interpretarli. Il microcosmo dei giovani professionisti dell’arte è tanto complesso, quanto vivace, certo ricchissimo di stimoli. Con “Dittico FVG - Art Booster” alla Galleria Sagittaria prosegue idealmente il lavoro di tante altre personalità ospitate negli anni dal Centro Iniziative Culturali Pordenone e ora presenti con proprie opere nella collezione d’arte della Fondazione Concordia Sette. Una preziosa documentazione della storia e dell’identità artistica del Friuli Venezia Giulia che adesso guarda con decisione al futuro dell’arte. Dal 23 marzo ci aspetta la curatrice della mostra Magalì Cappellaro assieme ad Alberto Vidissoni e agli artisti Vittorio Franzolini, con la sua ricerca fotografica, e Mattia Montanari con la sua esperienza pittorica». Da sabato 23 marzo al 5 maggio 2024, il pubblico troverà una proposta espositiva organizzata in due sale, una per artista, con un’accurata selezione dei loro lavori più recenti: Vittorio Franzolini presenta una serie fotografica, composta da dodici scatti, attraverso cui si interroga sul concetto di corpo umano cercando risposte al di là dell’individuo e della società contemporanea; la sala dedicata a Mattia Montanari accoglie invece nove dipinti di grandi e medie dimensioni, frutto dell’attenta indagine condotta sul labile confine tra astrazione e figurazione che ha portato l’artista allo sviluppo di un personale discorso sulla decontrazione delle forme canoniche di rappresentazione.

I due giovani artisti chiamati a inaugurare “Dittico FVG - Art booster” hanno percorsi e modalità espressive profondamente diversi: se Vittorio Franzolini, udinese classe 2000, è cresciuto al fianco del fotoartista e Premio Hemingway Guido Guidi, dopo un diploma in fotografia presso la scuola di formazione specializzata Cfp Bauer di Milano e con un perfezionamento in corso presso l'ÉCAL di Losanna, Mattia Montanari, nato nel 1991 a San Daniele del Friuli, ha frequentato a Venezia i corsi di Pittura all'Accademia di Belle Arti, e sempre a Venezia ha lavorato nell'atelier Oi Va Voi Studio tenendo corsi di stampa sperimentale sul monotipo. 

Osserva il curatore scientifico del progetto Alessandro Del Puppo che «il destino di un mercato assai volatile come quello dell’arte segnala una controtendenza con aggiudicazioni all’incanto che raggiungono cifre astronomiche, ma al di sotto di questi exploit sussiste una crisi evidente, come dimostra la dolorosa chiusura di tante storiche gallerie d’arte tra Pordenone, Udine e Trieste in questi anni. Dittico FVG. Art booster intende concentrarsi sulla promozione di giovani e meritevoli artisti per offrire loro un’opportunità di visibilità (la mostra), uno strumento atto alla più efficace divulgazione del proprio lavoro (il catalogo) e l’acquisizione di un’opera in una delle più significative collezioni regionali, quella della Fondazione Concordia Sette - Casa dello Studente A. Zanussi». La mostra, la 497^ allestita nella storia della Galleria Sagittaria, resterà visitabile fino al 5 maggio con ingresso libero tutti i giorni, in orario 15.00-19.00. Su richiesta visite guidate per le scuole e gruppi Info e dettagli: Centro Iniziative Culturali Pordenone tel. 0434.553205. Informazioni cicp@centroculturapordenone.it e www.centroculturapordenone.it 

Il nuovo progetto del fotografo Vittorio Franzolini si intitola Have you ever woken up and wondered where you are and why you’re naked?, e ha preso avvio all’Écal di Losanna intorno a un tema affidato alla classe del corso di “Photographie et arts plastiques” guidato da Natacha Lesueur. «Chiamato a interrogarsi sul concetto del corpo umano - spiega Alberto Vidissoni – Franzolini ha cercato risposte al di là dell’individuo e della società contemporanea, risalendo la china dal presente della quotidianità verso epoche lontanissime, un altrove che coincide con l’origine dei tempi sulle tracce dell’evoluzione dell’uomo a partire dai suoi antenati. Così ha portato la sua macchina fotografica analogica all’interno del dipartimento di zoologia del Museo di scienze naturali di Losanna, ospitato al quinto piano del Palais de Rumine. In particolare ha studiato con attenzione i reperti di una sezione: ecco allora che al posto di restituire nell’immagine i pezzi in uno spazio autonomo, neutro e astratto, nessun elemento dell’apparato museografico è stato escluso dall’inquadratura, dando conto della grammatica espositiva. Vediamo gli oggetti ospitati in una sequenza di vetrine appoggiate su una bassa armadiatura in legno, ciascuna numerata e accompagnata dall’indicazione del contenuto». 

La ricerca dell'artista udinese Mattia Montanari trova invece nella tecnica dell'olio su tela il proprio mezzo espressivo d’elezione. È il «labile confine tra figurazione e astrazione – osserva la curatrice Magalì Cappellaro - che Montanari indaga attraverso questo medium duttile ed estremamente versatile, scelto per le peculiari qualità di lavorazione e di resa materica. Ne emergono lavori come Senza titolo (studio per figura) e Col tempo, entrambi del 2023, in cui volumi associabili a quelli di una figura umana vengono esplicitati mediante masse sovrapposte di colore dai toni terrosi, stagliate contro un fondale neutro e uniforme. Le due composizioni sono il risultato di un'estenuante operazione di scomposizione pittorica che viene attuata su una determinata immagine di partenza, o input figurativo – in questo caso una posa, una silhouette, - che per Montanari rappresenta sempre il substrato che dà avvio a ogni suo processo creativo».

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