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A Palazzo Gopcevich a Trieste la presentazione
della riedizione del volume "Il Kitsch.
Antologia del cattivo gusto" di Gillo Dorfles


Mercoledì 24 gennaio alle ore 17.30 alla Sala Bobi Bazlen di Palazzo Gopcevich a Trieste avrà luogo la presentazione della riedizione del volume Il Kitsch. Antologia del cattivo gusto (Bompiani, € 48,00, pgg. 318) di Gillo Dorfles, uno dei volumi chiave, fra i più noti, dell’esegesi compiuta da Gillo Dorfles, il grande intellettuale, filosofo dell’estetica, critico d’arte e pittore, nato a Trieste il 12 aprile 1910 e mancato a Milano il 2 marzo di 5 anni fa. Interverranno Marianna Accerboni, architetto e critico d’arte, Gianni Contessi, professore ordinario di Storia dell’Arte Contemporanea all’Università di Torino, e il giornalista e operatore culturale Roberto Curci. L’incontro, introdotto da Giorgetta Dorfles, nipote di Gillo, è promosso, in collaborazione con il Comune di Trieste, dall’Associazione Culturale di Milano che porta il nome del grande intellettuale e che ha il fine di conservarne la memoria e diffonderne l’opera. 

Perché ripubblicare ai giorni nostri Il Kitsch. Antologia del cattivo gusto di Gillo Dorfles, edito in Italia la prima volta nel 1968? La risposta è nell’estrema attualità del fenomeno del Kitsch che ancora oggi, sconfinando dall'ambito artistico, si insinua in ogni aspetto della vita contemporanea, dal design alla comunicazione, dalla moda all’arredamento, dallo sport allo spettacolo, come emerge dal libro di Gillo Dorfles, uno dei testi classici del Novecento, che hanno rivoluzionato il modo di concepire l’arte e il campo più esteso e vivo dell’estetica quotidiana.

Il corposo approfondimento dedicato dallo studioso al Kitsch si era materializzato nel 1968 in un volume pubblicato da Gabriele Mazzotta editore, oggi esaurito, che lo ristampò nel 1990. Ma negli anni Sessanta questo termine, attinto dalla lingua tedesca, era ignoto fuori dall’area germanofona e la pubblicazione dell’amplissima e fondamentale ricognizione di Dorfles sul tema fece storia in Italia e determinò la fortuna di un linguaggio, il Kitsch – “pasto estetico (anzi anti-estetico) della borghesia trionfante” - “da cui non si sfugge”, come affermava Gillo.

L’oggetto di tale approfondimento, pur essendo in parte mutati i suoi parametri nel tempo, per esempio con “l’immissione ai nostri giorni, dell’elemento Kitsch nel cuore stesso della creazione artistica”, è infatti ancor oggi estremamente attuale. E nel ’68 l’autore, attraverso la sua sensibilità di intellettuale e di pittore, dimostrò una sorta di geniale preveggenza nell'intuire tale circostanza. Tutt’oggi siamo infatti invasi da questa “non-arte”, “sub-arte”, “pseudo-arte”, che talvolta nelle forme più esasperate ci trascina nel trash: dall’ambito artistico al costume, alla moda, all’arredamento, dallo sport allo spettacolo. Basti pensare per esempio ai Måneskin. Intuendone l’ineluttabilità anche futura, Dorfles considerò molto importante un’analisi così vasta sul Kitsch, componendo un testo che viene considerato pietra miliare della riflessione estetica contemporanea. E la riedizione di Bompiani è la riprova della felice ispirazione di Dorfles e della sua attualità.

Gillo Dorfles è stato la personalità filosofica, critica, artistica italiana che ha coltivato i più intensi rapporti con estetica e arte in tutto il mondo. Già visiting professor in varie università americane, è stato professore di Estetica nelle università di Milano, Cagliari, Firenze e Trieste oltre che autore prolifico di saggi, monografie, articoli ed elzeviri fin dal 1930. 

DOVE: Sala Bobi Bazlen di Palazzo Gopcevich · Via G. Rossini, 4 · Trieste
QUANDO: 24 gennaio 2024 
ORARIO: ore 17.30
A CURA DI: Associazione culturale Gillo Dorfles
INFO: Incontro ad ingresso libero fino ad esaurimento dei posti / info +39 335 6750946


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