foto di Lorenzo Bencich


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Inaugurati i nuovi spazi del Poliambulatorio
e del laboratorio per la medicina di precisione
del Burlo Garofolo


Grande soddisfazione della Direzione Strategica per un ampliamento epocale dei confini storici dell’Istituto, che ha richiesto una complessa attività di acquisizione e ristrutturazione, con un investimento di oltre 3milioni di euro per il Poliambulatorio e 1,8 milioni per il Laboratorio, e che amplia gli spazi a disposizione degli operatori e dei pazienti dell’Irccs dopo oltre 80 anni.

Si è appena conclusa l’inaugurazione ufficiale dei nuovi spazi del Poliambulatorio presso il civico 63 di via dell’Istria, adiacente la storica sede dell’Ospedale, e del laboratorio per la medicina di precisione dell’Irccs Materno Infantile “Burlo Garofolo”.

Alla conferenza stampa di inaugurazione e al taglio del nastro hanno presenziato, il Presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, il Sottosegretario di Stato al Ministero dell’Economia e delle Finanze, Sandra Savino, l’Assessore regionale alla Salute, Riccardo Riccardi, il Presidente della III Commissione permanente del Consiglio regionale, Carlo Bolzonello, il Sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza, il Rettore dell’Università degli Studi di Trieste, Roberto Di Lenarda, il Questore di Trieste, Pietro Ostuni, il Segretario Generale di Fondazione CRTrieste, Paolo Santangelo, il Direttore Centrale alla Salute, Gianna Zamaro, in vece del Vescovo di Trieste il Vicario mons. Roberto Rosa, il Vescovo emerito, mons. Giampaolo Crepaldi, in rappresentanza dell’Arma dei Carabinieri il Colonnello Mauro Carrozzo e il Capitano Ottavia Mossenta, il Comandante dei Vigili del Fuoco di Trieste, Alberto Maiolo e il Direttore Generale di Asugi, Antonio Poggiana.

La Direzione Strategica dell’Irccs è stata rappresentata dal Direttore Generale, Stefano Dorbolò, dal Direttore Scientifico, Massimo Zeviani, dal Direttore Sanitario, Paola Toscani e dal Direttore Amministrativo, Serena Sincovich.

Il Poliambulatorio, posto in via dell’Istria n. 63 e facente parte del comprensorio ex Opera San Giuseppe che ospitava un asilo e uno studentato, fu acquisito dal Burlo il 31 marzo 2021 ed è stato oggetto di una complessa ristrutturazione edilizia, che si inserisce in una più ampia operazione comprendente anche ulteriori due palazzine (ai civici 59 e 61) con una superficie totale di ben 3.500 metri quadri aggiuntivi su una superficie originaria dell’ospedale di 12.000 metri quadri. In particolare il Poliambulatorio, costituito da quattro piani, più un piano interrato per i vani tecnici, con un totale di 1970 metri quadri, dopo la ristrutturazione avviata il 21 ottobre 2022 e completata il 18 settembre 2023, ha implementato la capacità di offerta del Burlo, in termini di spazi e di attrezzatura tecnologicamente molto avanzata per la diagnostica e il trattamento. L’edificio ospita: al piano terra la Fisioterapia, dotata di 3 box per trattamenti, un ambulatorio e una palestra (suddivisibile in 2 palestrine) e locali di supporto alla struttura quali spogliatoi e accettazione; al primo piano: l’Odontoiatria pediatrica, dotata di 8 poltrone, un ortopantomografo e i locali di supporto (gipsoteca, disinfezione, studi refertazione); al secondo piano: l’Oculistica, dotata di 3 ambulatori, un laboratorio, l’ambulatorio dedicato alla fluorangiografia, due ambulatori di semeiotica, 2 ambulatori di ortottica e un ambulatorio di fisiologia – oltre agli spazi di supporto; al terzo piano: l’Otorinolaringoiatria con un ambulatorio Orl, un ambulatorio di audiologia e uno di vestibologia, due ambulatori con cabina silente, un ambulatorio per adattamento cocleare, un ambulatorio di logopedia, la “stanza di Matilde” e la “stanza di Beatrice” per la diagnosi precoce, oltre ai locali di supporto.

La ristrutturazione del fabbricato con il cambio di destinazione d’uso ha comportato un investimento strutturale di 2,46 milioni di euro finanziati dalla Regione.

«Dopo oltre 80 anni - ha dichiarato il Direttore generale, Stefano Dorbolò -, cambiano i confini del Burlo, non solo in una dimensione logistica, ma soprattutto in una prospettiva di sviluppo, di valorizzazione e di crescita delle attività dell’ospedale. È sicuramente un momento di fondamentale importanza per il nostro Irccs – ha continuato -, anche perché si è mosso un vero passo in avanti per la risoluzione delle criticità interne connesse all’atavica mancanza di spazi, legata a un Istituto storico che è rimasto nella sua sede originaria nei decenni in cui il mondo cambiava in modo rivoluzionario.

Pensiamo – ha poi aggiunto il Direttore Generale - alla sanità del primo novecento e paragoniamola a quella di oggi: i progressi della ricerca, la tecnologia, il personale sempre più specializzato. Finalmente ci sono le condizioni per ottimizzare la sicurezza degli ambienti di lavoro e la gestione delle attività, per rispondere alle nuove esigenze organizzative, per la migliore fruizione dei servizi da parte dell’utenza, per garantire ottimali condizioni lavorative ai professionisti e ricercatori dell’Istituto.

Grazie al Presidente Fedriga, all’Assessore Riccardi e a tutta la Giunta – ha concluso Dorbolò - per il finanziamento ricevuto, segnale di grande attenzione al ruolo del nostro Irccs e grazie alla Fondazione CRTrieste per il sostegno dimostrato al Burlo. Un ringraziamento particolare va anche a tutti i professionisti dell'Istituto che hanno saputo compensare con il loro impegno le criticità strutturali che per anni hanno afflitto l'ospedale».

«Stiamo assistendo a uno scatto in avanti del modo di pensare e di fare salute – ha dichiarato l’assessore alla salute Riccardo Riccardi – e Trieste è un luogo privilegiato in questo senso. Nonostante strumentali ritrosie e l’attaccamento a un passato da parte di alcuni (passato che, nei fatti non esiste più), il capoluogo regionale, città storica, ma centro nevralgico per l’innovazione, la ricerca, la tecnologia, le relazioni internazionali, sta mettendo in campo uno sforzo straordinario per il cambiamento. Lo dimostra l’evoluzione del Burlo che presentiamo oggi: spazi adeguati, riqualificati, sempre maggiore attenzione al paziente, migliore presa in carico, tecnologie all’avanguardia, sperimentazione mirata all’innovazione continua della qualità dei servizi offerti. Rivolgiamo ai più piccoli queste attenzioni perché le nuove generazioni crescano con l’abitudine a una sanità di qualità».

Per l'attrezzatura e il mobilio tecnico dei quattro piani del Poliambulatorio che ospitano l’oculistica, l’odontostomatologia, l’otorinolaringoiatria/audiologia e la fisioterapia, è stato, infatti, necessario, un investimento di ulteriori 589mila euro, in gran parte finanziato grazie al generoso e preziosissimo contributo di 400mila euro della Fondazione CRTrieste e a circa 30mila derivanti da una donazione privata in memoria di Maria Marcusa.

«Sviluppare il benessere, soprattutto dei più piccoli e delle loro famiglie - ha sottolineato il Segretario Generale della Fondazione CRTrieste, Paolo Santangelo - fa parte delle finalità istituzionali della Fondazione CRTrieste che si adopera per fornire alle strutture sanitarie del territorio strumenti e attrezzature sempre all’avanguardia così da garantire a tutti le cure migliori.

In questa occasione la Fondazione ha donato all’Irccs Burlo Garofalo la dotazione completa dell’ambulatorio di odontostomatologia e ha garantito un importante contributo per l’acquisto delle attrezzature di tutti gli altri ambulatori della nuova struttura».

Presso la sede originaria dell’Istituto è stato inoltre allestito un nuovo laboratorio di ricerca che ospita strumentazioni di avanguardia per migliorare ed espandere la sperimentazione in vari campi, dalla biologia molecolare, alla biologia cellulare, alla biochimica e all’analisi microscopica ad alta risoluzione (microscopio confocale) di campioni provenienti dai pazienti pediatrici e che ha comportato un investimento 1,8 milioni di euro finanziato con fondi ministeriali e con il generoso contributo dei cittadini tramite il 5x1000.

«Utilizzeremo principalmente il Dna estratto da minimi prelievi di sangue per l’analisi genetica, e fibroblasti generati dalla coltivazione di microbiopsie cutanee» ha dichiarato il Direttore scientifico del Burlo, Massimo Zeviani. «Il nuovo laboratorio - ha continuato - sarà aperto tra un paio di settimane e raddoppierà la capacità di ricerca pre-clinica dell’Istituto Materno-Infantile “Burlo Garofolo” che, non dimentichiamolo, è un Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico, per cui la ricerca è una missione istituzionale fondamentale. Infatti, è stato fatto un importante investimento anche per acquisire strumentazioni di avanguardia per la diagnostica e la ricerca delle malattie metaboliche e tossicologiche, quali il robot per la dispensazione automatica di campioni e della diagnosi ecografica prenatale come l’ecografia specializzata nella valutazione del feto, soprattutto del cuore, nell’utero in gravidanza».


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