Nello stand aperto
dal 22 al 24 novembre davanti all’ingresso del supermercato. Il 25 novembre nell’Aula Magna del Burlo due corsi dedicati agli operatori del settore su “La violenza contro le donne: la realtà dell’Irccs Burlo Garofolo e su “L'accoglienza ospedaliera alla donna che ha subito violenza sessuale: la realtà dell'Irccs Burlo Garofolo".
Nonostante il grande impegno di enti e istituzioni, la violenza sulle donne continua a essere una piaga irrisolta della nostra società che colpisce giorno dopo giorno donne di ogni etnia, credo, età e condizione sociale. Solo presso l'Accettazione Ostetrico - Ginecologica del Burlo, dal primo gennaio fino al 15 novembre di quest’anno, sono stati registrati ben 32 casi di violenza sessuale e 4 casi di tentata violenza sessuale. In sette dei 32 casi di violenza sessuale si sono aggiunti anche atti di violenza fisica. Se, per fortuna, nessuna delle 36 donne vittime di violenza o tentata violenza era in gravidanza, le violenze hanno colpito, però, donne di tutte le età (in sei casi donne fra i 14 e i 18 anni, in 18 casi donne fra i 18 e i 25 anni, in 11 casi donne fra i 25 e i 50 anni e in un caso una donna di età superiore ai 50 anni) e sia di nazionalità italiana (32 casi) sia con cittadinanza straniera (quattro casi).
Una situazione, dunque, che continua a essere molto grave e inaccettabile, che bisogna combattere per tutelare le donne. Con questa ferma convinzione l’Irccs Materno Infantile “Burlo Garofolo”, aderisce da anni all’open week organizzata dalla Fondazione Onda in occasione della giornata mondiale contro la violenza sulle donne e allestisce un Infopoint presso il Centro Commerciale “Torri d’Europa” di Trieste che rimarrà aperto venerdì 22 novembre dalle 10 alle 16, sabato 23 dalle 10 alle 17 e domenica 24 dalle 10 alle 15 di fronte all’ingresso dell’Ipercoop. Il punto informativo, gestito volontariamente da operatori del Burlo, fornisce chiarimenti e indicazioni sulle possibilità di aiuto, assistenza e protezione per le donne vittime di violenze. Violenze cui spesso, purtroppo, assistono impotenti anche i figli fin dalla più tenera infanzia.
Oltre a organizzare l’Infopoint all’esterno, quest’anno il Burlo ha organizzato presso la propria Aula Magna per il 25 novembre, giornata internazionale contro la violenza sulle donne, due corsi riservati agli operatori medici e infermieristici per presentare la realtà dell’Irccs triestino su due temi fondamentali come: “La violenza contro le donne” (la mattina dalle 8.30 alle 13.30) e “L'accoglienza ospedaliera alla donna che ha subito violenza sessuale” (il pomeriggio dalle 14.30 alle 18.40).
Realizzato grazie alla sensibilità della direzione del centro commerciale Torri d’Europa, con il contributo del Comitato Unico di Garanzia, delle ostetriche, dell’Urp del Burlo, del Goap-centro antiviolenza e grazie alle professioniste dell’ufficio per la continuità assistenziale, la psicologa Elisa Zanello e l’assistente sociale Laura Novello, l’Infopoint mira a fornire un aiuto concreto a tutte le donne dimostrando coi fatti che in caso di violenza non sono più sole.
«Siamo – chiarisce la dottoressa Novello, sociale del Burlo - da sempre impegnati nel contrasto alla violenza contro le donne e contro i minori che sono fenomeni strettamente interconnessi. Infatti, quando c'è violenza domestica e ci sono dei bambini e/o bambine, questi assistendo alla violenza, sono a loro volta vittime. Purtroppo – continua – i numeri delle violenze accertate stanno aumentando così come stanno aumentando i casi di violenza assistita (cioè quelli in cui bimbe e bimbi assistono alla violenza subita dalle madri o nei confronti di altri membri della famiglia), anche se forse l’aumento denota anche una maggior consapevolezza delle donne che decidono di denunciare. In generale continuano anche a esserci situazioni di violenza in gravidanza (anche se per fortuna come Burlo quest’anno non ne abbiamo registrate).
Possiamo però dire che in generale nelle situazioni di violenza in gravidanza, nella maggior parte dei casi, gli atti violenti erano presenti già prima della gravidanza e in nessuna situazione, la violenza si era arrestata con la nuova condizione della donna, ciò purtroppo ci pone di fronte alla dura realtà, che la gravidanza non è un fattore di protezione per la donna, anzi in alcuni casi, pochi per fortuna, c’è una escalation del comportamento violento. È questa una forma duplice di violenza perché colpisce la donna ma ovviamente anche il nascituro.
Assistiamo anche all’aumento della gravità e degli esiti infausti delle forme di violenza. Si tratta di situazioni complesse dove spesso convergono più forme di violenza; la violenza psicologica è sempre presente e spesso, se non quasi sempre, anche quella fisica. Un altro aspetto sul quale va posta l’attenzione – conclude la dottoressa Novello– è quello legato al rischio concreto di subire delle violenze quando le donne decidono di separarsi dal partner violento perché, come purtroppo riportano spesso le cronache, quando le donne decidono di interrompere la relazione diventano oggetto di ulteriori violenze, poiché l’uomo sente di perder il controllo della relazione e della donna stessa».
«In occasione della Giornata Internazionale per l'Eliminazione della Violenza sulle Donne – spiega il direttore sanitario del Burlo, Paola Toscani -, l'Irccs “Burlo Garofolo” rinnova il suo impegno a essere un presidio di accoglienza, ascolto e cura per tutte le donne, in particolare per quelle che vivono situazioni di vulnerabilità e violenza. Come ospedale materno-infantile, siamo consapevoli del nostro ruolo fondamentale nel garantire la salute e il benessere non solo delle donne, ma anche dei bambini che, troppo spesso, sono testimoni o vittime dirette della violenza.
La nostra struttura – continua la dottoressa Toscani - ha la responsabilità di offrire supporto psicologico, medico e sociale alle donne che si trovano in situazioni di difficoltà, creando un ambiente protetto dove possano trovare ascolto e soluzioni concrete. La violenza, sotto qualsiasi forma, è una violazione dei diritti fondamentali della persona e come ospedale siamo impegnati a sensibilizzare, prevenire e rispondere in modo tempestivo a ogni tipo di abuso.
In questo giorno – conclude -, ricordiamo l'importanza di una rete di supporto che includa non solo gli ospedali, ma anche le istituzioni, i servizi sociali e le comunità, affinché nessuna donna si senta sola. Il Burlo Garofolo continuerà a essere un punto di riferimento, dove ogni donna può trovare un sostegno adeguato e un cammino di rinascita verso una vita libera dalla violenza».
Il direttore del Centro Commerciale “Torri d’Europa”, Stefano Minniti, conferma l’importanza della storica collaborazione con il Burlo per contrastare la violenza sulle donne. «L’esperienza degli anni scorsi – afferma ci dimostra che l’Infopoint funziona e che sono parecchie le donne che si avvicinano per chiedere informazioni. Riteniamo, quindi, assolutamente giusto proseguire con questa iniziativa per contribuire a combattere la terribile piaga sociale della violenza sulle donne che, purtroppo, sembra non avere fine. Per aumentare il nostro impegno e la visibilità dell’infopoint davanti all’ingresso dell’Ipercoop – continua Minniti – quest’anno abbiamo deciso di posizionare anche una panchina rossa, simbolo della lotta alla violenza sulle donne. Siamo grati al Burlo perché da parte nostra ci sarà sempre l’impegno a favore delle donne per combattere un fenomeno incivile e che tutti dobbiamo cercare di eliminare definitivamente dalla nostra società. L’apertura dell’Infopoint – conclude - rientra nelle attività che da anni portiamo avanti insieme al Burlo perché riteniamo che sia un nostro dovere civico informare la clientela e la città sulle realtà presenti sul territorio e sulle loro iniziative».
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