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Canti dalla frontiera. Ogni pietra una voce, ogni voce una storia: al via il progetto Somsi Pordenone per GO!2025


È pronto a iniziare il suo cammino transfrontaliero, dal Pordenonese all’Isonzo, il progetto “Canti dalla frontiera. Ogni pietra una voce, ogni voce una storia”, che la Storica Società Operaia di Pordenone ha ideato e promosso, grazie al sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia, nell’ambito del bando “GO!2025”, dedicato a stimolare la programmazione culturale legata ai temi di “Nova Gorica-Gorizia Capitale Europea della Cultura 2025”. Tra questi, la SOMSI ha puntato la sua attenzione sul progetto di riscoperta e valorizzazione delle tracce storico-artistiche della presenza ebraica in quest’area dove i confini non sono stati mai del tutto impermeabili, permettendo ai popoli della Mitteleuropa di mescolare, nei secoli, lingue, usi, riti e tradizioni. E nella “Piccola Gerusalemme sull’Isonzo”, un sito di particolare interesse è quello del cimitero ebraico di Valdirose (Rošna Dolina), al quale è dedicata l’opera-melologo in dieci quadri “Canti dalla casa dei viventi”, su testo di Anglo Floramo e musica originale di Carlo Galante, per voci recitanti, mezzosoprano ed ensemble, una produzione diretta da Eddi De Nadai che sarà messa in scena grazie a un cast internazionale italo-sloveno, pronto per una tournée che lo porterà nel territorio transfrontaliero, ospite di importanti festival e rassegne da giugno a ottobre.

Il debutto dello spettacolo sarà mercoledì 26 giugno alle 20.30 nella sala Civica di Cormons, nel cartellone del “Piccolo Opera Festival”, con le voci recitanti del Piccolo Teatro Città di Sacile Serena Ervas, Stefano Indrigo, Christian Mariotti, Morena Pajer, Paola Tomasella (preparate da Edoardo Fainello del Centro Teatrale Da Ponte), il mezzosoprano Silvia Regazzo e la GO!Borderless Orchestra composta da Gabriele Bressan oboe/corno inglese, Davide Teodoro clarinetto/clarinetto basso, Ludovica Borsatti fisarmonica, Mojca Batič violino, Barbara Grahor Vovk viola, Vida Furlan violoncello. Lo stesso cast si esibirà anche il 4 settembre a Gorizia (Sala storica dell’Unione Ginnastica Goriziana) per il festival “Nei Suoni dei Luoghi” e il 26 settembre a Sacile (Teatro Ruffo) come evento conclusivo di “Scenario d’Estate”. In Slovenia lo spettacolo sarà presentato, su testi opportunamente tradotti, con lo stesso ensemble musicale, il mezzosoprano Cecilia Bernini e le voci recitanti di Gaja Filač e Matej Zemljič, giovani attori già noti al pubblico sloveno di teatro, cinema e tv: il 21 luglio nel borgo storico di Vipavski Križ (Cantina del Castello), per il “Festival d’Estate”, e il 6 ottobre al Kulturni Dom di Deskle, frazione del comune di Kanal ob Soči (Canale d’Isonzo), per il “Festival Kogojevi dnevi”.

L’opera-melologo, specificamente commissionata dalla Storica Società Operaia di Pordenone, unisce alla musica originale parole, suggestioni ed emozioni che intrecciano una topografia frastagliata di storie raccolte su di una molteplice frontiera incerta e “trasgressiva”, nel senso che deve essere trasgredita per acquisire un significato profondo. Dieci lapidi narrano dunque la vita e il destino dei personaggi di cui sono emblema e testimonianza, in quella minuscola “Casa dei viventi” (secondo la definizione ebraica dei cimiteri) dove si è sedimentata l’identità plurale di un’Europa complessa, ferita e devastata, ma anche meraviglioso esempio di bellezza e di ricchezza culturale che ancora oggi tenta di parlarci, di farci comprendere che tutti i confini sono fatti per essere sconfitti. Perfino quello che apparentemente divide i vivi dai morti. 

Alle tracce della cultura ebraica mitteleuropea di Gorizia, il progetto della SOMSI, sostenuto anche da ITAS Assicurazioni, dedicherà inoltre delle occasioni mirate di approfondimento storico e divulgativo, grazie al partenariato con la Fondazione per i Beni Culturali Ebraici in Italia.

Info sul web: www.somsipn.it e sulle pagine social Facebook e Instagram


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