Comune di Trieste


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Oli alimentari esausti: presentati i dati
della raccolta nelle isole ecologiche


Mercoledì 25 settembre nella Sala Giunta del Comune di Trieste l'assessore alle Politiche del territorio, Michele Babuder, il direttore dei Servizi Ambientali AcegasApsAmga, Massimo Buiatti e l'ingegnere di AcegaApsAmga, Alessandro Pratticò, hanno presentato i dati della raccolta degli oli alimentari a circa 45 giorni dall'inaugurazione del primo cassonetto nel piazzale di villa Revoltella.

“E' passato poco più di un mese dall'inaugurazione del primo contenitore per la raccolta stradale degli oli alimentari esausti e già i cittadini stanno mostrando ampio apprezzamento per questo nuovo servizio”, ha esordito l'assessore alle Politiche del territorio, Michele Babuder.

“Nell'arco di circa 45 giorni sono stati raccolti già 1,5 tonnellate di olio domestico che i triestini hanno correttamente conferito nei contenitori, dimostrando come la sperimentazione di un servizio più capillare per raccogliere questo rifiuto, così inquinante, sia stato un valore aggiunto per il territorio. Con il raggiungimento di un triplice obiettivo, l'incremento della raccolta differenziata, un guadagno immediato, quantificabile indicativamente per l'Amministrazione di 300 € a tonnellata e il beneficio per tutti i cittadini a favore dell'ambiente. Questo periodo di forte utilizzo da parte dei cittadini ci fa ben sperare per una implementazione nei prossimi mesi del servizio”, ha detto l'assessore Michele Babuder.

Il direttore dei Servizi Ambientali AcegasApsAmga, Massimo Buiatti ha sottolineato che il servizio di raccolta degli oli alimentari esausti “è un ulteriore tassello per l’aumento della raccolta differenziata triestina”.

L'ingegnere di AcegaApsAmga, Alessandro Pratticò, ha proseguito illustrando nel dettaglio il servizio.

AcegasApsAmga ha già installato complessivamente 21 contenitori, incluso quello della prima presentazione, ed entro l’anno verrà posizionato il 22esimo vicino a Passeggio Sant’Andrea, andando così a completare il set della sperimentazione.

Il riconoscimento evidenziato dalla cittadinanza apre le porte alla possibilità di ampliare il perimetro e potenziare il servizio, superando la fase sperimentale e andando così a regime con un numero di contenitori ancora maggiore.

È importante ricordare che i nuovi contenitori sono la vera novità, in quanto la raccolta degli oli alimentari era già attiva da tempo a Trieste, ma fino a quest’estate era necessario recarsi presso uno dei 4 centri di raccolta per conferirli, modalità ancora disponibile insieme ai nuovi contenitori.

Un rifiuto inquinante che diventa risorsa

La raccolta e il riciclo degli oli alimentari esausti è un’azione che porta con sé solo aspetti positivi per le risorse del Pianeta, per aumentare la percentuale di raccolta differenziata e per l’economia cittadina.

L’olio disperso infatti va a contaminare le falde acquifere o, se buttato nel lavandino, oltre a rischiare di intasare le tubature di casa, richiede una lavorazione maggiore per la depurazione delle acque reflue. Si tratta di un costo che ricade su tutta la comunità, mentre l’olio alimentare raccolto e riciclato, diviene un valore grazie al circuito virtuoso dell’economia circolare.

L’olio vegetale esausto, infatti, anche alla fine della sua vita, è ancora utile per produrre carburante: l’olio raccolto nei vari comuni italiani viene inviato alla raffineria ENI a Marghera, dove, diventa una componente nella produzione del biodiesel. Non solo quindi un rifiuto potenzialmente inquinante viene riciclato, ma è una componente che sostituisce l’utilizzo di combustibile fossile: il biodiesel prodotto in questo modo, noto come HVO, è infatti composto per circa il 30-40% da oli alimentari esausti trattati e per il restante da diesel standard. Così, ogni 1.000 kg di olio alimentare raccolto, si evita l’emissione in atmosfera di 3,20 kg di CO2, corrispondente alla piantumazione di 160 alberi.

L’ente di certificazione SGS ha certificato come sostenibile l’intera filiera nazionale, secondo lo schema nazionale ed europeo ISCC, in quanto il processo in tutte le sue fasi (raccolta territoriale, pretrattamento e produzione biodiesel) genera emissioni di anidride carbonica dell’83% inferiori rispetto alla produzione di gasolio di origine fossile.

È inoltre interessante notare che a Trieste, così come nel resto del territorio nazionale, sono già presenti da diverso tempo alcuni distributori di biodiesel HVO che possono essere utilizzati sia per i mezzi di AcegasApsAmga impegnati nella gestione dell'igiene urbana comunale che dai cittadini dotati di un mezzo diesel di recente produzione: è quindi possibile che anche l’olio raccolto dai triestini stia facendo circolare le auto della città. Dal punto di vista economico, la convenzione per il territorio di Trieste prevede un ricavo in positivo a favore della cittadinanza in termini di Tari, comprensivo dei costi di raccolta, di circa 250-300€/ton.

Modalità di raccolta

Il conferimento dell’olio alimentare esausto, grazie ai nuovi contenitori AcegasApsAmga, è molto semplice in quanto può essere effettuato con qualsiasi bottiglia di plastica che va riposta direttamente nel contenitore. È importante ricordare di usare solo bottiglie di plastica, mai in vetro, e di riempirle con l’olio freddo.

I nuovi contenitori possono contenere anche 2-300 bottiglie da 1 litro e sono stati installati con protezioni e ancoraggi a terra per resistere ad eventuali agenti atmosferici o elementi esterni che potrebbero ribaltare il contenitore stesso.

Il servizio è organizzato con il “conferimento a bottiglia”, mentre la raccolta avviene con le modalità “vuoto per pieno”: in questo modo, ad ogni giornata di raccolta i contenitori vengono sostituiti con altri cassonetti lavati e igienizzati presso gli impianti del fornitore, evitando eventuali problemi di deterioramento o imbrattamento degli stessi o attività di lavaggio da eseguire in strada con relativo disagio per il traffico veicolare o pedonale.

Al momento, il grado di riempimento dei cassonetti viene monitorato dal presidio di AcegasApsAmga presente sul territorio, che avverte il fornitore per le necessità di svuotamento. Quando il progetto verrà integrato di nuove postazioni, verrà predisposta una calendarizzazione degli svuotamenti.

Inoltre, l'olio alimentare esausto può essere conferito anche presso i Centri di Raccolta di rifiuti ingombranti, insoliti o pericolosi che AcegasApsAmga gestisce nel territorio.

L’elenco dei punti di raccolta per olii esausti


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