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Il favoloso viaggio nella pietra d'Aurisina
in una mostra a Portopiccolo


Nell’ambito della rassegna “L’Energia dei Luoghi – Festival del vento e della pietra”, sabato 21 ottobre, alla Portopiccolo Art Gallery a Sistiana (Duino Aurisina – Ts) sono in programma una serie di eventi su “Il favoloso viaggio nella pietra d’Aurisina. Verso Kamen”, dedicato alle Residenze e laboratori di scultura contemporanea ad Aurisina e al progetto KAMEN - Museo Diffuso delle Cave e della Pietra di Aurisina / Muzej Nabrežinskega Kamna in Kamnolomov.

Dopo una passeggiata creativa “Per l’antica cava” di Portopiccolo, con partenza alle ore 10.00 dalla Art Gallery per visitare e conoscere la storia della suggestiva location (prenotazione obbligatoria: info@estplore.it | tel. 3407934805), alle 11.00 è prevista l’inaugurazione delle opere realizzate in pietra carsica dai giovani scultori in residenza Tjaša Cigoj (Srečko Kosovel Sežana), Christoph Conrad e Anna Theresa Pöll (Akademie der bildenden Künste Wien), Celeste Magnolini (Accademia Belle Arti Venezia), Greta Fila (Accademia Belle Arti Carrara). Alla presenza del Sindaco di Duino Aurisina Igor Gabrovec e della Presidente del Circolo Culturale Sloveno SKD Igo Gruden Jasna Simoneta, la curatrice Eva Comuzzi - con i maestri scultori Edi Carrer e Alberto Fiorin – illustrerà le opere ispirate dalla poesia I cavatori di Aurisina di Igo Gruden. Seguirà alle 11.30 l’apertura della mostra documentativa delle Residenze e laboratori di scultura “Viaggio nel favoloso”, con le fotografie di Massimo Goina.

“Al termine della poesia sui cavatori di Aurisina – anticipa Eva Comuzzi – “Ivo Gruden parla dell’impronta sull’ardito progresso della storia. L’impronta. Che cosa rimane? Che cosa rimarrà di tutto ciò?” – si chiede la curatrice intendendo del progresso. “Dall’altro lato, L’Ardore di Roberto Calasso, a cui la parola ardito mi ha richiamata” – aggiunge Eva Comuzzi – “racconta dei popoli antichi del Nord del subcontinente indiano che non lasciarono né oggetti, né immagini ma soltanto parole. Parole che tramandano, che raccontano come lo fa la poesia, che svanisce con il suono, ma prende poi forma nella pietra. Sfogliando il libro, ritrovo una scultura di donna acefala. È seduta sulle gambe incrociate e tiene le mani unite a coppa proprio sul ventre. Impronte e ancora mani. Le mani degli operai nelle miniere e quelle degli scultori che cercano di lasciare tracce e dare luce a ciò che luce non ha ancora”.

“I giovani scultori hanno saputo tradurre egregiamente sulla pietra i versi del Poeta di Aurisina” – sottolinea Fabiola Faidiga, presidente dell’Associazione Casa C.A.V.E. Contemporary Art Visoglianovižovlje Europe – per ricordarci il duro lavoro dei cavatori, uomini semplici, che hanno contribuito a rendere famosa la bella pietra di Aurisina in tutto il mondo. In questi anni, insieme a Maddalena Giuffrida, responsabile delle Residenze – “abbiamo imparato molto da questa pietra, vero simbolo del nostro Carso che ha sempre più bisogno di opportunità artistiche che la colleghino verso collaborazioni esterne. E con questo sguardo proiettato verso il mondo, proprio come la nostra pietra ci ha insegnato, abbiamo ospitato artisti provenienti non solo dall'Italia, ma anche dalle vicine Slovenia e Austria, facendo un piccolo passo verso quella conoscenza reciproca, che è il fondamento di ogni comunità”.

Le opere realizzate in questa edizione – grazie alle aziende marmifere Gramar e Caharija, che con generosità hanno aperto le porte dei loro laboratori, e all'azienda Zenith C, che anche in questa occasione ha donato i blocchi di pietra di scarto, che hanno preso nuova vita sotto le mani dei giovani artisti – andranno ulteriormente ad arricchire il Parco Sculture di Portopiccolo, dove i versi di Igo Gruden risuoneranno assieme a quelli di Dante e Pasolini, motivi ispiratori delle passate edizioni delle Residenze.

Le Residenze rappresentano un altro tassello nell'ambito del Geoparco del Carso, verso il progetto KAMEN – Museo diffuso delle Cave e della Pietra di Aurisina / Muzej nabrežinskega kamna in kamnolomov, e si realizzano grazie alla Fondazione Pietro Pittini e Fondazione Kathleen Foreman Casali. Il progetto vanta inoltre l'importante contributo della Regione Friuli Venezia Giulia e del Comune di Duino Aurisina-Devin Nabrezina e la fondamentale collaborazione dell’Accademia di Belle Arti di Venezia, dell'Istituto tecnico professionale di Sesana Srečko Kosovel sezione disegno in pietra / Šolski Center Srečka Kosovela - Sežana (Slovenia), dello Studio Carrer di Pietrasanta, del Circolo culturale sloveno SKD Igo Gruden di Aurisina e dell'Agriturismo Juna.


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