Diocesi di Trieste


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Preoccupazioni e speranze della Chiesa di Trieste sulla situazione del lavoro nel nostro territorio


La Consulta delle Aggregazioni Laicali della Diocesi di Trieste e la Commissione Diocesana per i Problemi Sociali e del Lavoro hanno approfondito la situazione del lavoro nel nostro territorio. In particolare, sono state evidenziate le situazioni di crisi in atto: alle lavoratrici ed ai lavoratori coinvolti si esprime solidarietà e vicinanza, con l’auspicio che si ricrei quell’unità di intenti di tutta la città (istituzioni, associazioni datoriali e dei lavoratori, società civile e Chiesa locale) che si creò al tempo della inaspettata decisione di Wärtsilä.

Ci facciamo vicini alle dipendenti della Tirso, oggi in cassa integrazione e in attesa dell’esito di una trattativa per la vendita e la riconversione dello stabilimento; ai dipendenti della Flex, oggi in contratto di solidarietà e con la preoccupazione per la possibile cessione dello stabilimento a un fondo di investimento estero; ai lavoratori della Wärtsilä, per la paventata esternalizzazione del loro settore, nonostante l’accordo siglato pochi mesi fa.

Queste situazioni preoccupano prima di tutto per come incidono sulle persone direttamente coinvolte, sulle loro famiglie, sui loro diritti e sul loro benessere.

Spiace vedere come il lavoro in casi come questi venga svilito, e con esso chi lo attua; le crisi non sempre discendono da crisi strutturali di settore, ma spesso sono uno specchio di politiche industriali miopi che guardano al profitto dimenticando il valore della persona.

Peraltro sottolineiamo altri due aspetti generali che devono richiamare l’attenzione: da un lato gli infortuni sul lavoro (da noi accentuati nel settore edilizio) e dall’altro l’elevato numero di giovani, diplomati e laureati, che lasciano la nostra regione per andare all’estero.

A pochi giorni dall’apertura della porta santa del Giubileo vogliamo guardare al futuro di Trieste puntando su alcuni aspetti positivi, come l’avvio di Innoway per la realizzazione dei vagoni ferroviari e la Bat, entrambe attratte anche dalle condizioni di punto franco dell’area di insediamento. E pensiamo anche alle notevoli risorse stanziate dall’Amministrazione Regionale per la formazione e la riqualificazione dei lavoratori, per il settore delle Scienze della Vita e dell'innovazione energetica, connessione vitale tra università, ricerca e nuove imprese.

Auspichiamo quindi una città capace di valorizzare la propria bellezza, le proprie reti di solidarietà, la grande risorsa rappresentata da una ricerca scientifica che senza fare rumore crea opportunità di vita e di benessere; una città in cui si possa realizzare un turismo capace di farne conoscere la cultura e di integrarsi con l’economia locale e con la sua dimensione emporiale. Riteniamo che per poter vedere queste cose Trieste debba mantenere viva anche l’industria manifatturiera e un tessuto produttivo che consenta di progettare e realizzare sviluppo sostenibile.

La Consulta delle aggregazioni laicali e la Pastorale sociale e del lavoro, attraverso le realtà che vi aderiscono, intendono essere al servizio della città e, in continuità con la Settimana Sociale dei Cattolici in Italia, mettere il proprio impegno nella costruzione di relazioni che promuovano la persona e la comunità.

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