“Bestiario. Cosmogonia della disarmonia” è il titolo del libro dell’artista Francesca Martinelli, un volume illustrato edito da Mimesis edizioni che vanta la prestigiosa prefazione del critico d'arte d’origine ungherese Lóránd Hegyi. Le tavole originali del volume di Martinelli diventano adesso una mostra personale dell’artista visuale e performer - nata a Udine che vive e lavora a Trieste – allestita nello spazio espositivo della Libreria Tarantola di Udine, in via Vittorio Veneto, a partire da giovedì 12 dicembre, con inaugurazione alle 18.30 a cura della critica d’arte Francesca Agostinelli, dove resterà visitabile fino al 18 gennaio a ingresso libero.
L’iniziativa è a cura dell’associazione Artèsello, che opera per valorizzare lo storico Istituto d’arte udinese, dove l’artista si è formata, attraverso le persone che lo frequentano e lo hanno frequentato, tra insegnanti, studenti e operatori. Una mostra che parte da un libro, ribadendo la mission culturale a tutto tondo di una libreria nota anche per la realizzazione e la presentazione di eventi, che negli anni ha convertito una parte di magazzino in sala multimediale.
«Un libro illustrato, Bestiario cosmogonia della disarmonia, dà il nome a questo progetto espositivo», spiega l’artista. «Sono storie, frammenti di una personale cosmogonia. Un inno alla disarmonia del mondo, alle cose fuori posto come una foglia d’ortica per colazione, alla disobbedienza, alla scompostezza, alla selvaticatezza, alle forchette sbiadite con cui mia nonna leggeva le pance delle partorienti. Ricerco il perturbante nell’ordinario, l’oltraggio nella preghiera, la santità nel meretricio. La mia ricerca indaga il tema della disarmonia, del caos fra éros e thanatos, del bestiario declinato nell’onirico. Affermo l’importanza della rivolta alla fissità delle cose, alla misura, all’ordine. Una visione del mondo che riabilita il fantastico, il melanconico, il caos a discapito di un “ordine di diritto”. Un progetto che vuole suggerire all’osservatore un nuovo punto di vista sul mondo. Quello che contempla in sé la ferita, la rottura, la malattia, il disordine. Così nascono le mie riflessioni pittoriche e disegnative sui bestiari, sulle vanitas, sulle wunderkammer» conclude Martinelli.
«In mostra incontriamo un ex voto d’argento a forma di cuore, passerotti finemente disegnati trafitti nel petto da una enigmatica chiave, oppure abiti da sposa e mobili “di casa” che aprono le ante per mostrare una oggettistica carica di valori distanti da ciò per cui sono stati fatti, dal loro uso corrente, dal loro significato primo», racconta la curatrice Francesca Agostinelli. «Con dinamica “ostinata e contraria” la scrittrice e artista azzarda il fantastico, quanto il malinconico, abilita la disarmonia e il caos a discapito di un convenzionale e precostituito ordine”.
|
|