foto di Lorenzo Bencich


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Trieste celebra Steve McCurry
con i suoi Sguardi sul mondo

Un viaggio unico alla scoperta di volti, luoghi e culture che raccontano l’umanità in tutta la sua complessità. Dal 15 novembre 2024 al 4 maggio 2025, Trieste, al Salone degli Incanti, ospiterà “Steve McCurry. Sguardi sul mondo”, un’imponente retrospettiva dedicata al celebre fotografo statunitense. L’esposizione, curata da Biba Giacchetti con la direzione artistica di Gianni Mercurio, raccoglie oltre 150 immagini, comprese alcune sorprendenti opere inedite, che accompagnano i visitatori in un emozionante percorso attraverso culture, emozioni e storie di ogni angolo del pianeta.

La mostra si inserisce nel programma di “Go!2025&Friends”, rassegna ideata e promossa dalla Regione Friuli Venezia Giulia in occasione di Go!2025, con Nova Gorica e Gorizia Capitale europea della Cultura, per affiancare il programma ufficiale con una serie di eventi tra mostre, concerti di artisti internazionali e altre iniziative per coinvolgere non solo Gorizia ma anche altre sedi e altri luoghi sul territorio regionale, per tutto il 2025.

UN DIALOGO VISIVO CON L’ANIMA

“Se aspetti, le persone dimenticheranno la tua macchina fotografica e la loro anima si manifesterà”. Questo approccio profondo, umile e rispettoso alla fotografia è ciò che distingue Steve McCurry, uno dei più grandi maestri della fotografia contemporanea. La mostra a Trieste rappresenta una delle retrospettive più complete sul lavoro dell’artista, esplorando i temi a lui più cari: i viaggi, le culture, i bambini, i ritratti in una narrazione autentica di storie di vita colte a tutte le latitudini.

Attraverso immagini provenienti dall’India, dall’Afghanistan, dal Myanmar, dall’Africa e da altri luoghi come Cina, Cambogia e Giappone, McCurry racconta storie uniche e commoventi. Tra i suoi lavori più celebri figura l’iconico ritratto di Sharbat Gula, la “ragazza afghana” fotografata in un campo profughi in Pakistan, il cui sguardo è divenuto un simbolo mondiale.

McCurry avvicina popoli remoti e svela frammenti di umanità nascosti, rivelando sentimenti universali. I suoi scatti superano confini geografici e sociali alla scoperta di un mondo in costante cambiamento. I ritratti di McCurry sono indimenticabili e potenti per la relazione diretta che instaurano con chi osserva, talvolta al punto da far sembrare che siano loro a scrutare lo spettatore, in un dialogo paritario che esalta la dignità e la fierezza di ciascuno, al di sopra delle diverse etnie, latitudini, difficoltà di vita.

A Trieste, accanto a queste immagini iconiche, saranno esposti anche scatti inediti, come il piccolo afghano “testimone” del lavoro minorile, l’uomo in Togo con il volto dipinto di blu, la donna nigeriana con cicatrici rituali e i bambini che corrono nella foresta di baobab in Madagascar. Inoltre, una sezione sarà dedicata alla spiritualità, e includerà fotografie mai esposte prima in Italia.

UN PERCORSO ESPOSITIVO EMOZIONALE

La mostra si apre con una serie di ritratti di straordinaria intensità e prosegue con immagini che spaziano tra guerra e poesia, sofferenza e gioia, stupore e ironia, componendo un mosaico di emozioni che catturano lo sguardo e toccano l’anima. L’allestimento coinvolgente mette al centro l’umanità ritratta da McCurry e le opere trovano spazio lungo una grande parete sagomata, ideata per garantire continuità e ritmo visivo, nella navata centrale del Salone degli Incanti. Questo affascinante percorso, che mescola intenzionalmente temi e luoghi diversi, invita il visitatore a esplorare liberamente le emozioni suscitate da ogni scatto, immergendosi nell’universo personale del fotografo, dove volti, storie e culture si intrecciano in un racconto totale.


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